Recensione di La ragazza meccanica di Paolo Bacigalupi

Creato il 15 settembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

15 Flares 15 Flares × La ragazza meccanicaPaolo Bacigalupi
Pubblicato daMultiplayer.it Edizioni
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Genere:Fantascienza
Pagine:
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La trama:

In un mondo senza risorse energetiche e bombardato da malattie genetiche, si va alla ricerca di una via di salvezza, interpellando la scienza e la coscienza degli uomini. Il mondo è corrotto, sia nei geni che nei comportamenti, e ognuno, a suo modo, s’ingegna per sopravvivere.

È difficile scrivere una recensione su La ragazza meccanica di Paolo Bacigalupi Ho cercato il miglior punto di vista interpretativo che si possa dare a queste poco più di 400 pagine, ma si tratta di un obiettivo impossibile, per un semplice motivo: la storia non ha un solo punto di vista. Non si parla solo di una ragazza meccanica in questo libro, ma di scienziati genetici, d’imprenditori del futuro, di corpi di polizia, d’immigrati, di protettori della regina. Il panorama è vasto e complicato.

Sono coinvolte principalmente cinque persone nella trama e ognuna ha voce in capitolo, nel vero senso della parola. In ogni capitolo la voce narrante cambia e passiamo dalla mente di un imprenditore occidentale a quella del cinese immigrato alle sue dipendenze, per poi saltare tra i pensieri di due guardie e infine sondare la mente della ragazza meccanica in questione. Bisogna quindi andare con ordine, e spero di riuscire a dare una panoramica coerente di questa complessa vicenda.

Siamo a Bangkok, nella Thailandia del XXIII secolo, alle prese con un mondo in preda alle malattie genetiche invincibili di nuova generazione, risultato degli eccessivi ritocchini che gli uomini hanno fatto nel corso dei secoli al DNA di piante e frutti da coltivazione per avere prodotti sempre più resistenti e perfetti. Quando ho cominciato a capire la causa della microruggine e di tutte le altre fantomatiche (e possibili future) malattie, mi è venuto un leggero brivido: in pratica è quello che si fa in molti laboratori genetici già da anni. Oltre al problema delle malattie, c’è anche quello dell’energia: infatti i combustibili, da cui siamo dipendenti ora (petrolio e gas), sono esauriti ormai da tempo, e occorrono nuovi metodi per l’immagazzinamento di energia. La tecnologia più avanzata del XXIII secolo sono le kino-molle, prodotte dalla AgriGen, una fabbrica di cui Anderson Lake, l’occidentale, è il direttore. È però un’industria di facciata, che Lake usa per coprire le sue ricerche genetiche su vegetali che possono produrre calorie, quindi energia.

In un clima apocalittico conosciamo anche Dong Seng, cinese alle dipendenze di Lake, che, come tutti, vuole sopravvivere. I cinesi sono malvisti nella Thailandia del futuro, sono immigrati che sarebbero dovuti rimanere a casa loro nel momento della capitolazione (eh si, anche la Cina è andata), ma alcuni hanno avuto la (s)fortuna di sopravvivere. Dong ha i suoi piani, vuole vendere le scoperte di Lake al ministero e guadagnare abbastanza per sparire.

Come potete notare, finora della ragazza meccanica non si è fatto cenno. Emiko è una NeoPersona, ha il corpo perfetto e indistruttibile di un robot, ma intelletto e pensieri umani. Anche lei è frutto di studi genetici, costruita in laboratorio, capriccio dei ricchi del Giappone, usata per servire e obbedire. Emiko si sente in dovere di eseguire ogni ordine che le viene dato, è un istinto (di un gene canino) dal quale non può liberarsi. Per certi versi, questa è già un’esistenza orribile. Il tutto condito con una bella dose d’illegalità: le NeoPersone sono infatti proibite in Thailandia, sono considerate un abominio; Emiko, abbandonata dal suo precedente proprietario per inutilizzo in un paese ostile, sopravvive solo grazie a un magnaccia thailandese che olia con il denaro gli ingranaggi della corruzione cittadina in cambio di spettacoli vietati ai minori nel suo club privato.

Non è tutto qui, ci sono retroscena e sviluppi che non potete neppure immaginare!

Ho trovato spesso l’aggettivo “complesso” associato a questo romanzo, e non posso che concordare: guardando la copertina diamo per scontato che la protagonista sia una ragazza meccanica, e nella quarta di copertina leggiamo di un uomo con cui avrà una storia d’amore. Ma in realtà la storia si presenta in un modo totalmente diverso, e prima di arrivare alla coppia in questione ne passano di pagine e di parole!

Mi trovo sempre un po’ in difficoltà con i romanzi di ambientazione orientale per i nomi, non sempre semplici da ricordare. Anche qui non è cambiata la situazione, ma occorre darsi del tempo per assimilare il testo. Non pensate che sia un romanzetto leggero, da leggere nel giro di pochi giorni e da prendere in mano la sera per addormentarvi. Non bisogna solo capire gli sviluppi, ma anche recepire il messaggio di allerta sulle modificazioni genetiche che s’insinua e diventa sempre più chiaro col passare delle pagine.



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