Recensione di La ragazza nello specchio e nuove storie di donne pericolose di George R.R. Martin

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Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: George R. R. Martin
Pubblicato: Mondadori
Collana:Omnibus
Genere: FantasyRacconti
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Le opinioni su Goodreads

Giudizio sintetico:

Donne diverse, generi letterari diversi, autori tra i più diversi, ma tutti hanno un elemento che li accumuna. Sta al lettore scoprire il filo rosso da seguire.

Il denominatore comune che unisce le protagoniste dei racconti contenuti in La ragazza nello specchio e nuove storie di donne pericolose è la forza che l’amore, per un figlio, un uomo, un regno o per la bellezza, le rende forti e in grando di sconfiggere le potenze misteriose del male e le armi nefaste dell’odio.

Silence lotta contro le ombre (anime perse dal terribile potere di prosciugare la vita) e la malvagità degli uomini, e riesce a sconfiggerli con la sola arma che le da’ forza, l’amore per le figlie. Costanza d’Altavilla, nel bel racconto storico di Sharon Kay Penman, non dimentica mai d’essere regina, non può far vincere le sue debolezze : deve mostrare a tutti la forza e la dignità di una donna di potere. Nancy Kress ambienta la sua storia in un tempo che ha visto la fine della società moderna ed il ritorno ad una vita primitiva.Forte è il rimpianto per la “bellezza svanita”che può rivivere in una scintilla di bellezza che “si alza dalle rovine come una ballerina in un arabesque”. Ne La cura Pat Cadigan, considerata una delle migliori autrici di fantascienza della sua generazione, ci presenta due sorelle molto diverse tra loro. Un terribile sospetto… ma forse è meglio non sapere.

La ragazza nello specchio e nuove storie di donne pericolose è una raccolta di racconti dai generi diversi che però si sposano bene tra loro e mi ha appassionato. Non ha incontrato il mio gradimento soltanto il racconto di Lev Grossmann, La ragazza nello specchio, che pure da’ il titolo al libro. Mi è sembrata un’imitazione di Harry Potter non riuscita, priva del mordente della Rowling (ma questa è una mia valutazione personale).

Nel complesso un assortimento di stili e generi, mistery, fantasy, storico, fantascienza, in un mèlange appetibile. E si possono avere anche piacevoli sorprese!

Approfondimento

Personalmente non amo molto il genere fantasy e la fantascienza, nè il paranormal romance, però mi sono appassionata a leggere autori sconosciuti (per me) e generi che in genere non leggo.

Ad esempio ne L’inferno non ha fine di Sherrilyn Kenyon, dove l’odio continua oltre la morte per Louina, nativa americana scacciata dalla sua terra e privata della sua proprietà; ma l’amore della sorella Elizabeth protegge i suoi discendenti e lo annulla.

Ancora La sentenza di S.M. Stirling, mi ha incuriosita e l’ho apprezzato molto: il vecchio mondo urbanizzato non esiste più dopo il Cambiamento (non si sa in cosa sia consistito), ed i sopravvissuti vivono in piccoli villaggi isolati. Tutto deve essere adeguato alla nuova vita, anche e soprattutto la gestione della giustizia. Juniper, la capoclan, deve comminare la pena di morte e, pur se interiormente combattuta, deve essere forte per il suo popolo.

Il racconto storico Virgin di Diana Gabaldon è pane per i denti di chi ama il genere. Le avventure picaresche degli scozzesi Jamie e Ian, alle prese con tradizioni ebraiche e banditi, con Rebekah che darà loro del filo da torcere pur di coronare il suo sogno d’amore.

E che dire di La regina in esilio della Penman? Il New York Times la ritiene un’autrice di romanzi storici “di prim’ordine”, e io, nel mio piccolo, non posso che essere d’accordo. Con uno stile scorrevole l’autrice ricostruisce bene la realtà storica, senza indulgere in ricorsi fantasiosi, ma cercando (e a mio avviso riuscendovi), di entrare nell’intimo della sua protagonista, combattuta tra il dovere per la sua condizione regale ed il trasporto dei suoi sentimenti.

Consiglio la lettura de La ragazza nello specchio e nuove storie di donne pericolose perchè, in un colpo solo, consente un’incursione in vari generi letterari senza annoiare il lettore.

Francesca Maria Zimmardi