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Recensione di La rosa del pensiero la riapertura al divenire di Dina Pulicicchio

Creato il 09 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

10 Flares 10 Flares × Recensione di La rosa del pensiero la riapertura al divenire di Dina PulicicchioLa rosa del pensiero la riapertura al divenireDina Pulicicchio
Pubblicato daAletti
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Saggistica Aletti
Genere:Saggi
Pagine:
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La trama:

Un invito alla crescita personale e spirituale. Qual è la differenza fra essere e apparire, molto spesso la strada più semplice è quella che porta al nulla di fatto e quella più difficile può invece condurre alla soddisfazione.

Bentornati su leggere a colori! Oggi vi proponiamo La Rosa del pensiero la riapertura al divenire di Dina Pulicicchio. Il saggio tocca con mano argomenti molto profondi, nella speranza di spronare il lettore verso il tema della crescita personale. Aiutato da una scrittura molto scorrevole, non si fatica a seguire i concetti, nonostante le riflessioni che propongono vadano lasciate maturare e guardate da più punti di vista.

Prendiamo ad esempio la discussione sulla diversità fra essere e apparire riportata nel secondo capitolo: ci s’interroga sul fatto che fin da piccoli non capiamo il vero valore della vita, in realtà l’unica cosa che facciamo è lamentarci per gli ostacoli che troviamo sul cammino; l’autrice ci sprona a vedere questi ostacoli come situazioni per crescere, e come fare per crescere se non comprendere, maturare, capire che nulla è davvero negativo, a meno che noi non decidiamo che lo sia. La maturazione di per sé significa acquisire un bagaglio di esperienze che esula dal semplice andare a scuola, ci si costruisce giorno per giorno, grazie all’esperienza, positiva o negativa che sia, una capacità di vedere il mondo in maniera migliore, di essere parte attiva di un cambiamento buono. È forte il contrasto fra la difficoltà di “Essere” cioè scegliere di progredire e la facilita “dolorosa” dell’apparire, e badate bene che la parola dolorosa non l’ho utilizzata per caso. Apparire, desiderare il materiale, fermarsi alle apparenze, sguazzare nell’egoismo, preoccuparsi delle cose futili, ma soprattutto, prevaricare, cercare di conquistare una posizione a discapito del prossimo, è un nutrimento che non sazia mai sul serio.

Le riflessioni sono accompagnate da aforismi, come ad esempio Baudelaire, Gandi, Martin Luter King, per arricchire e completare il concetto che sta alla base delle stesse. Un’altra cosa che mi è piaciuta particolarmente è stato il modo in cui viene trattato il tema riguardante i soprusi cui le donne devono sottostare praticamente da sempre, e che si riallaccia alla superficialità spiegata poco sopra. Perché la condizione femminile è sempre stata relegata in una sottomissione senza via d’uscita? Perché l’uomo nella stupidità del suo ego fa finta di voler proteggere il valore della propria compagna, quando in realtà vuole solo sfruttarla, ecco che si riaffaccia il tema della prevaricazione, correlato a un argomento purtroppo sempre più sotto i riflettori, quello delle violenze domestiche.

Se c’è una pecca in questo libro è che tratta argomenti molto interessanti ma spesso abusati, insomma, basta prendere un qualunque autore che parla di crescita spirituale e personale per ritrovarsi sotto gli occhi sempre gli stessi argomenti e probabilmente il pubblico di tali romanzi è molto di nicchia, quindi non adatto a tutti.

Il libro è senz’altro adatto a chi è interessato a leggere opinioni sulla crescita personale, con l’intento di integrare e soprattutto arricchire concetti espressi da maestri spirituali e grandi personalità della letteratura, in modo da elevare la propria sensibilità.



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