14 Flares 14 Flares ×
Informazioni sul libro
Titolo:Emanuele Velluti
Pubblicato da:AmazonYoucanprint
Genere:Fantasy
Formato e pagine:
€ in offerta
€ scontato
Trama:
Un ragazzo con i capelli bianchi arriva esanime sulla spiaggia di Cacciaterra. Non ha memoria di cosa è successo prima del naufragio, ma, accompagnato da una sgangherata combriccola di avventurieri, cercherà di venire a capo della sua storia e scoprirà il suo destino.
In Le ombre della dea – Sovrastare il destino Hugo, un anziano cacciatore di Rapace, trova sulla spiaggia un ragazzo dai capelli bianchi. È svenuto, scampato all’annegamento per un pelo ed è certo di non averlo mai visto prima in città. Al risveglio scopre che il ragazzo non sa neppure come si chiama, non ricorda nulla di quello che gli è successo o di dove si trova; l’unica cosa che gli appartiene, oltre ai vestiti che indossa, è una collana con un medaglione. Non è un normale medaglione però: è il simbolo delle Ombre e dietro c’è scritto Ankh. In mancanza di altri indizi, diventa quello il nome del ragazzo. Ma più che il nome, è il medaglione che preoccupa Hugo: il simbolo fa riferimento alle Ombre che erano, secondo un’antica leggenda, un corpo militare del vecchio tiranno di Cacciaterra, usate per eliminare le persone che si lamentavano pubblicamente del malgoverno, ma da secoli erano sparite e nessuno ne aveva avuto più notizia. Insomma, non erano la migliore delle compagnie per una serata davanti al falò. Hugo non ha idea di chi sia davvero il ragazzo, ma ha la sensazione che non sia un adolescente qualunque con un bel bernoccolo in testa. Chiede così al figlio adottivo, il capitano Withemore, di proteggere Ankh a tutti i costi e di scoprire chi è e qual è il suo vero destino. Il ragazzo e il capitano partono alla ricerca del passato di Ankh, ma non verremo a conoscenza solo di quella storia: anche il capitano Withemore ha un passato, ma soprattutto ha un cacciatore di taglie come fratello!
Quando entra in scena Akaym (il fratello appunto), secondo me, la situazione migliora di parecchio: a parte il sarcasmo che distribuisce, si porta dietro anche Rhea. È la migliore amica (e forse qualcosa in più) di Akaym, è una ladra professionista che però sostiene di essere una studiosa di reperti archeologici. Grazie a lei riusciranno a svelare il significato di un antico mistero inciso su delle antiche tavolette (per inciso: Rhea l’ho adorata! Per chi ha visto La mummia, ha lo stesso spirito della protagonista femminile e lo stesso carisma). Sull’onda degli eventi, il variegato gruppo parte per un viaggio di cui non si prevedono le conseguenze, ma che li porterà letteralmente a un passo dagli dei.
La storia non è per niente male, appassiona e intriga, ma per alcuni versi manca di quel qualcosa in più che la renderebbe perfetta. Ci sono dei personaggi, ad esempio, che non capisco bene cosa ci facciano tra spade e sangue: uno di questi è un’anziana signora cieca. Ogni tanto spunta fuori dal nulla, e si esprime con frasi più o meno misteriose a seconda del caso, ma che chiaramente fanno riferimento alla persona con cui sta parlando. Però non sembra seguire una qualche logica, a meno che non si scopra qualcosa in più nei prossimi libri.
Approfondimento
Le ombre della dea – Sovrastare il destino è il primo libro della serie Le ombre della dea e avendo letto questo penso che leggerò anche i prossimi. Quello che ho scritto sulla storia è solo l’incipit di questo libro, perché non voglio spoilerare il resto, ma decisamente vale la pena aprirlo per qualche ora e farsi prendere dalla storia. E ve lo dice una che nei fantasy non ci bazzica per niente!
A dirla tutta ero anche poco convinta all’inizio, perché con i fantasy ho sempre il problema di immaginarmi dei mondi fantastici, e avevo poche speranze che un esordiente avesse la capacità di descrivere precisamente un mondo inventato. In realtà l’ambientazione è quella di un romanzo storico, però più vaga, e si può parlare di fantasy perché c’è quel pizzico di magia che alleggerisce l’atmosfera. Mi sembrava pure una storia scontata e senza molto fascino, ma quando l’ho cominciata è stato come cominciare un viaggio in prima classe: comoda e senza scossoni. Quindi mettetevi comodi anche voi, allungate le gambe, reclinate lo schienale e lasciatevi portare in un nuovo mondo.