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Recensione di Melampus. La metamorfosi di una donna di Ennio Flaiano

Creato il 12 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

9 Flares 9 Flares × Recensione di Melampus. La metamorfosi di una donna di Ennio FlaianoMelampusEnnio Flaiano
Pubblicato daRizzoli
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Bur
Genere:Racconti
Pagine:
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La trama:

Giorgio Fabro, uno sceneggiatore italiano, si trasferisce a New York alla ricerca della storia perfetta per sfondare nel cinema. Lo aiuta nella ricerca Melampo, un cane che lo porta a incrociarsi con Liza Balwin, una ragazza, bella, affascinante e fedele come un cagnolino. Per colpa sua la concentrazione se ne parte, e, come nelle migliori storie d’amore, la delusione e l’abbandono sono dietro l’angolo.

Quanti sorridono al proprio cane quando si avvicina con quegli occhioni pieni di fedeltà e dolcezza? Quanti gli danno una carezza sulla testa e gioiscono nel vedere la coda muoversi frenetica? E quanti vorrebbero avere una donna che assimili in sé i sentimenti del migliore amico dell’uomo e i piaceri della vita di coppia? Questa non è solo e soltanto una storia d’amore, ma è la storia di una metamorfosi, un po’ meno schifosa di quella kafkiana, ma sempre, purtroppo, infelice.

In  Melampus Giorgio Fabro è un italiano che sbarca a New York in posizione di punta e con il naso attento a captare ogni minimo olezzo di vena creativa che possa aiutarlo a trovare la strada verso le colline di Hollywood. Alla sua ricerca si unisce il cane Melampo. Insieme sembrerebbero una squadra perfetta, ma anche i migliori fiuti possono essere facilmente distratti dal loro obiettivo. In questo caso la colpa è del più primordiale di tutti gli istinti: l’accoppiamento. Giorgio e Melampo, infatti, sono deviati dalla loro pista e si trovano a incrociare lo sguardo (o, se vogliamo, la coda) con Lisa Baldwin, una ragazza americana, e una piccola e tenera cagnolina. Giorgio e Liza non s’incrociano però per un volere divino, ma per una richiesta ben specifica: la cagnolina doveva rimanere gravida. Nell’attesa che Melampo si decidesse a fare il suo dovere, i due giovani fanno amicizia e in poco tempo uno scambio di sguardi e un’annusata diventano qualcosa di più di una semplice conoscenza. Giorgio s’innamora di Liza, e a quanto pare il sentimento è pure ricambiato. Melampo decide che in quel rapporto per lui non c’è posto e se ne va a vivere in un’altra famiglia, mentre Liza prende il suo posto nella vita (e nella casa) di Giorgio. Il libro è una sorta di diario, dove possiamo leggere i pensieri e le annotazioni che Giorgio fa sul comportamento di Liza e sui suoi cambiamenti. Infatti, con il passare del tempo Giorgio denota in Liza dei particolari che fanno pensare quasi a una metamorfosi canina: sguardi adoranti, sonnellino nel fondo del letto, il gatto dei vicini che si spaventa nel vederla e, ciliegina sulla torta, lei che insegue in macchina all’impazzata il treno dove Giorgio sta, come il fedele amico che non vuole lasciarlo andare via.

Nonostante questa devozione canina possa essere piacevole a volte, Giorgio ritiene che Liza abbia bisogno di cure. Interpellando un amico psicologo, spera di risolvere i problemi che nel frattempo si sono creati nella loro vita di coppia. Mai una previsione fu più veritiera: Liza non è ritenuta pazza, ma anzi perfettamente sana e cosciente; s’innamora dello psicologo, si comporta con lui come faceva con Giorgio e alla fine se ne va da quella casa dove non si sente più la benvenuta. E allora chi è che ha bisogno di curarsi ora? E se il problema non fosse Liza, ma Giorgio, incapace di capire la vita? Giorgio rimane nel suo mondo, girovago per la città che non dorme mai alla ricerca della storia perfetta, mentre Liza si libera dalla medaglietta di fidanzata, va nel mondo e trova il suo posto. Da questo racconto, Marco Ferreri ne produsse nel 1972 un film, La cagna, interpretato da Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni. A quanto pare, alla fine, la speranza di Giorgio di scrivere una sceneggiatura degna di un film è diventata realtà.

Stefania Recchia 



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