Recensione di Now you see me – I maghi del crimine

Creato il 13 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Now you see me. L’unico prestigio di questo film è come la presenza di cotanti mostri del cinema abbia prodotto un risultato così infimo. Che Morgan Freeman abbia recitato in autentici bidoni ne abbiamo avuto la prova in questi anni (Red; Olympus has fallen per non andare troppo indietro nel tempo); ma quelli che stupiscono di più sono Michael Caine, Mark Ruffalo (anche se lo abbiamo trovato recentemente in The Avengers) e Mélanie Laurent (Bastardi senza gloria; Il Concerto; Treno di notte per Lisbona).

La vicenda inizialmente prende: Jesse Eisenberg(The social Network; Zombieland), Isla Fisher (I love shopping; Scooby-Doo), Dave Franco (fratello di James e per intenderci il ragazzo viziato delle ultime serie di Scrubs) e Woody Harrelson ( 7 psicopatici; Zombieland) sono quattro illusionisti che ricevono il richiamo di adunata da questo fantomatico “occhio”; li ritroviamo ad un anno di distanza su un palco a Las Vegas a dichiarare che deruberanno la banca di una persona a caso tra il pubblico: il fortunato è per puro caso un francese, la cui banca è, chiaramente, in Francia, ma nonostante questo i nostri maghi riescono a mettere a segno il colpo.

Al principio le illusioni vengo dipanate e spiegate con cura e l’agente Mark Ruffalo insieme all’elegantissima Mélanie Laurent indagano: lui un po’ scettico e non troppo intelligente, lei molto incline a cedere alle illusioni, e a credere che ci sia della magia vera. Ma poi, poco dopo la metà, succede qualcosa che getta tutti i buoni propositi nel cestino e impone critiche negative: buttato, infatti, nella solita trilogia inseguimenti – spari – botte nulla ha più una spiegazione. Accadono avvenimenti totalmente casuali e random, senza senso. Ma a che fine? Cosa ci vuole dire questo film che non viene inizialmente percepito? Assolutamente niente.
Ironia spiccia americana, tanto in voga ultimamente, che fa effettivamente sorridere; un misterioso accanimento contro i francesi; personaggi poco credibili e tutte le domande che vi porrete usciti dal cinema avranno come unica risposta un’alzata di spalle. Nessuna spiegazione.

Effetti speciali suggestivi, assolutamente azzeccati, ma sorge spontanea una domanda: in un periodo in cui escono nelle sale solo film da botteghino è realmente necessario produrre un film che non ha nulla di spettacolare quanto un Pacific Rim, è meno simpatico di un Lone Ranger, e non ha nemmeno un minimo di spessore?
Negli Stati Uniti ha avuto un buon successo nei cinema, anche se pessime critiche. Uscito ieri, 11 luglio, in Italia vedremo come il nostro pubblico reagirà all’ennesimo film leggero e senza trama.

Articolo di Silvia Cannarsa


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