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Recensione di Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer Niven

Creato il 23 maggio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Raccontami di un giorno perfetto di Jennifer NivenVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Jennifer Niven
Pubblicato da:De Agostini
Collana:Le gemme
Genere:SentimentaleYoung Adult
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

In una fredda mattina di gennaio Theodore Finch e Violet Markey, inconsapevolmente l’uno dall’altra, decidono di salire in cima alla torre campanaria della loro scuola per vedere cosa si prova a guardare di sotto: il bizzarro inizio di un’amicizia che si trasformerà presto in un grande amore. Un grande amore con una drastica conclusione, ma che lascerà indelebile il ricordo di attimi speciali e di un giorno perfetto.


Oggi è un buon giorno per morire? E se non oggi, quando? Me lo chiedo anche in questo momento, mentre sto in piedi su un cornicione a sei piani di altezza dal suolo.

Nessuno sarebbe stupito se Theodore Finch, ragazzo definito da molti “problematico, depresso, con tendenze suicide”, si sfracellasse nel cortile della scuola, così come nessuno riuscirebbe a spiegarsi cosa ci faccia Violet Markey, popolare cheerleader dal sorriso perfetto, sullo stesso cornicione, di fronte al “fenomeno” del liceo.

In verità, dietro a quel sorriso perfetto Violet è una ragazza che sta andando alla deriva, proprio come una barca senza più un’ancora: dopo aver assistito alla morte della sorella in un incidente d’auto, i suoi sogni e la sua gioia di vivere sono svaniti, uno dopo l’altro fino a portarla lassù, in cima alla torre campanaria, dove incontrerà la sua nuova ancora: infatti proprio Theodore, che alla deriva ci è andato già da un bel pezzo, la aiuterà a ristabilire la rotta. Il loro viaggio verso una nuova vita più serena verrà scandito dalle tappe nei luoghi più caratteristici dell’ Indiana, per un progetto scolastico che regalerà al loro amore momenti unici e speciali.

Personalmente ho finito Raccontami di un giorno perfetto in pochissimo tempo, e non solo per il testo scorrevole. Difficile chiuderlo per tornare alle attività quotidiane! Per quanto mi riguarda, è risultato un libro davvero coinvolgente.

Più difficile è stato recensirlo: i due protagonisti, Theodore e Violet, hanno personalità completamente diverse, che non si riescono a rendere in poche righe. Senza dubbio Theodore è il più complesso: solo il fatto che durante il libro cambi frequentemente personalità per trovarne una che si adegui a se stesso ne è la prova. Tra l’altro, Finch è portatore di una delle più grandi piaghe della società moderna, le “etichette”. Non solo da giovani a scuola, ma in ogni campo: tutti almeno una volta nella vita le hanno temute e ne hanno ricevute, più o meno offensive. Tornando al personaggio, è un ragazzo difficile da comprendere: un momento sull’orlo del baratro e un altro in piena corsa verso i suoi obiettivi. Violet è invece statica, a volte addirittura noiosa: sembra vivere costantemente all’ombra della sorella defunta, senza uno stimolo dall’ambiente esterno probabilmente sarebbe rimasta eternamente in questa condizione.

Gli eventi narrati in tutto il libro sono piuttosto lineari, così i rocamboleschi eventi delle ultime pagine provocano un violento shock nel lettore, cogliendolo di sorpresa. La parte finale ha suscitato in me angoscia e tristezza, mi sono sentita vinta dagli eventi, insomma è inevitabile finire Raccontami di un giorno perfetto senza aver prima versato una lacrimuccia …

Approfondimento

Trovo che sia degna di attenzione particolare la nota finale di Jennifer Niven: basandosi sulla sua esperienza diretta con persone suicide, ed essendo lei stessa una sopravvissuta, lancia un appello al dialogo per le persone affette da instabilità emotive: come al solito il problema non è il disturbo in sé, ma il fatto che non se ne parli.

Che dire? Raccontami di un giorno perfetto è un libro commovente e che apre a riflessioni, molto attuale e consono nel toccare un tasto così delicato e diffuso nella società giovanile.

Elisa M.




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