Recensione di Secretum di Rita Monaldi e Francesco Sorti

Creato il 11 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Rita Monaldi e Francesco Sorti
Pubblicato: Baldini&Castoldi
Collana:Racconti e romanzi
Genere: GialliRomanzo Storico
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Giudizio:


Il 1700 è anno di Giubileo a Roma, una città che viene invasa dai pellegrini, i quali la rendono ancora più caotica del solito. Non è solo questo però il problema: a Villa Spada si sta giocando una partita anche più importante, perché durante le nozze della figlia del cardinale Spada si discute di affari e si intrecciano alleanze e inimicizie in vista dell’imminente Conclave.

Secretum è il secondo libro della serie che vede come protagonista l’abate Atto Melani, una figura storica realmente esistita, un cantante castrato che ha girato le corti di tutta Europa per la sua grande abilità canora, e che si ritrova qui a essere anche un agente segreto al servizio del Re Sole. Sia questa vicenda che la precedente contenuta in Imprimatur si svolgono a Roma, a 17 anni di distanza una dall’altra, rispettivamente nel 1700 e nel 1683.

In Secretum Melani si trova nella città eterna per partecipare ai festeggiamenti per le nozze della figlia del cardinale Spada nella villa anonima e nei terreni di proprietà della famiglia. O questo almeno è ciò che sembra. Già dopo poche (centinaia di) pagine si intuisce che in realtà Melani sta controllando e intrecciando rapporti molto più profondi con gli invitati presenti alla villa, in vista del Conclave che sembra approssimarsi sempre più velocemente con il peggiorare della salute del Papa in carica.

Gli accordi in cui Atto è invischiato non riguardano solo la Francia, paese per cui lavora, ma anche quasi tutti i maggiori Stati europei del tempo, come ad esempio l’Italia e la Spagna. Atto Melani sa forse troppo di tutti, è forse troppo attento a tutto ciò che lo circonda e non è benvisto dai suoi “colleghi”, ma è pur sempre una spia che sa fare il suo lavoro. E una brava spia ha i suoi segreti, ed è capace di mantenerli tali. Per questo non dovreste mai fidarvi delle parole che leggerete. Nemmeno se sapete di avere tra le mani il suo diario personale.

Nonostante la narrazione segua una via principale, le miriadi di stradine laterali che sia aprono lungo il percorso possono a volte disorientare un po’ il lettore. Rita Monaldi e Francesco Sorti sono stati abilissimi nel districarsi tra tutte le parole che hanno scritto, ma non è detto che anche i lettori riescano a fare altrettanto. I 10 giorni in cui l’azione si dipana sono dilatati su più di 800 pagine, tante anche per i più affezionati al genere del romanzo storico.

Secretum non è sicuramente un libro adatto a tutti, soprattutto non a coloro che hanno fretta di arrivare alla fine e a scovare un colpevole, forse proprio perché un colpevole qui non c’è. Non è un thriller, ma un libro di rivelazioni. Quella dell’abate Melani è una saga con la quale i due autori si sono cimentati per ricostruire la vera storia che si potrebbe nascondere dietro ad alcuni documenti che hanno scovato nelle biblioteche di tutto il mondo durante le loro ricerche. Si parla di firme falsificate, di una storia completamente diversa da quella che è scritta sui libri di scuola. Il tutto viene chiarito alla fine del libro, dove trovano spazio le prove documentali a sostegno della (ipo)tesi che viene fuori durante la lettura.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Dec 10, 2015 at 8:23am PST

Approfondimento

È difficile non cedere alla tentazione di confrontare Secretum con uno dei romanzi storici italiani più famosi al mondo: Il nome della rosa di Umberto Eco. Anche solo osservando da lontano i protagonisti, l’abate Atto Melani, un uomo furbo e colto, e il semplice garzone di casa già conosciuto in Imprimatur e assunto qui come diarista dall’abate, viene naturale collegarli con il geniale frate detective Guglielmo da Baskerville e il gentile e ingenuo Adso del libro di Eco.

Una debolezza comune a tutte le genti, tranne che all’italica, è infatti l’orgoglio di popolo.

Il nome della rosa ha ottenuto un enorme successo per quella sua capacità di prestarsi alla lettura da parte di un pubblico molto vasto, che va dagli amanti del giallo storico, agli appassionati del Medioevo fino ai grandi professori letterati che sono in grado di cogliere anche le citazioni intertestuali più alte o i riferimenti ideologici ai giorni nostri. Forse Secretum non arriverà mai all’altezza di un maestro come Eco, ma ritengo che Rita Monaldi e Francesco Sorti abbiano fatto del loro meglio per avvicinarsi il più possibile.

Finalmente 13 anni dopo la rinuncia del contratto di pubblicazione che era stato siglato con Mondadori da parte della stessa casa editrice, possiamo leggere un libro che merita tutta la nostra attenzione, oltre che per la storia, anche per la lingua, un italiano antico ma che risplende di bellezza. Un ottimo lavoro per due autori italiani residenti a Vienna, che ha dovuto ottenere un successo enorme in tutto il mondo (addirittura fino in Asia) prima di poter essere pubblicato nella sua lingua originale!




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