Recensione di Tutto quello che facciamo per amore di Sarah J. Henry

Creato il 27 giugno 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

14 Flares 14 Flares × Tutto quello che facciamo per amoreSarah J. Henry
Pubblicato daGiunti
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:A
Genere:Mistero
Pagine:
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La trama:

Stato di New York, USA, a bordo di un traghetto di linea, una giovane donna sta raggiungendo il suo quasi-fidanzato a Burlington. Improvvisamente, dal ponte su cui si trova scorge un pacco cadere dal parapetto dell’imbarcazione che viaggia in direzione opposta. Pochi istanti ed è certa che quel pacco sia un bambino. D'impulso si tuffa nelle acque gelide del lago e riesce a salvarlo; dall'istante in cui tiene stretto a sé quella creatura indifesa, sa che la sua missione sarà scoprire la verità su ciò che gli è accaduto.

Ma sarà proprio un bambino il “pacco” gettato dal parapetto di un traghetto in corsa? E’ tardo pomeriggio, c’è foschia, tutto attorno si può ammirare, maestosa, la corona dei monti Adirondack, nord degli Usa confine con il Canada. L’attenzione del lettore è catturata, pare di sentire davvero il freddo dell’aria che sferza il viso di Tracy, la protagonista-narratore. Chi può avere compiuto un gesto tanto crudele? E perché? Già dopo poche pagine però, ahimè, l’attrazione svanisce e la domanda è, perché scrivere questa storia e perchè così? Dal primo capitolo di Tutto quello che facciamo per amore l’impianto narrativo risulta zoppicante, è disseminato di incongruenze nello svolgersi degli eventi, nella scansione dei tempi e nell’improbabilità dei comportamenti dei personaggi, in primis della protagonista Tracy Chance. Tracy, giornalista trentenne, piuttosto incerta su cosa fare col piccolo Paul dopo averlo asciugato e rifocillato decide di tenerlo con sé. Non andrà subito alla polizia ma, autonomamente, proverà a capire chi è la famiglia di Paul dato che nessuno ne ha denunciato la scomparsa né lo ha cercato sul traghetto in porto.

Convinta che Paul sia stato rapito, Tracy, con il supporto logistico di Baker, sua amica di sempre e supermamma di tre bimbi, grazie a mirabolanti ricerche in internet, riesce a rintracciare Philippe Dumond, padre di Paul. Con un escamotage che, pur nella finzione narrativa, suona alquanto ridicolo, lo incontra e, prova a smascherare un suo eventuale coinvolgimento nel rapimento del figlio. Non solo non fa presa su Philippe ma rischia di essere sospettata dalla polizia canadese, cui Philippe decide di rivolgersi, di essere complice del rapimento di Paul e della morte di sua madre,Madeleine. Si scoprirà in seguito che questa madre, non tanto morta, ha escogitato un piano confuso e un po’ scontato per liberarsi da una famiglia diventata scomoda. Solo la telefonata di Simon , fratello poliziotto di Tracy , spuntato magicamente dal cilindro, conduce a più miti consigli gli investigatori canadesi sul coinvolgimento della nostra eroina, che libera e leggera torna alle sue investigazioni audaci. E che dire poi di Thomas, il forse-fidanzato che, buono buono, senza avere alcuna notizia da Tracy ma per nulla preoccupato della “scomparsa” della fidanzata , rimane sospeso per troppe pagine, in attesa che Tracy si materializzi e lo raggiunga per il weekend. Anche quando finalmente lei si farà viva, comunque non lui fa domande e lei spiega assai poco.

Ma la noia vera, spesso intervallata da pennellate di assurde forzature nel tentare di creare il colpo di scena decisivo per l’evolversi della vicenda è in realtà il filo conduttore di Tutto quello che facciamo per amore. Risulterebbe insignificante e scarsamente appetibile persino sotto l’ombrellone! La lingua usata è sempre piatta e impersonale, gli accenni a fatti di cronaca vera quasi mai hanno una giustificazione narrativa e anche i riferimenti all’uso disinvolto di strumenti tecnologici che parrebbero servire a calare meglio i lettore nei panni del personaggio in azione, non fanno guadagnare nulla alla narrazione. Il titolo recita: Tutto quello che facciamo per amore, ma per amore di chi o di cosa? Non è dato sapere!

SARA J. HENRY, americana come la protagonista di questo romanzo, esattamente come Tracy ha lavorato come giornalista sportiva. Vive attualmente nel Vermont, luogo più volte citato nel romanzo insieme ad altre località dello stato di New York e del Canada. Ama molto la compagnia dei suoi adorati cani. Quando scrive però, dovrebbe togliersi i propri panni ed indossare davvero quelli dei suoi personaggi per renderli più verosimili e coinvolgenti.

Lorena Barattini



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