Buonasera, mi presento, sono Casanova. Sì io, proprio io, il grande amatore, l’interprete dell’ideale maschile, l’abile consigliere finanziario, alchimista, l’arbiter elegantiarum d’Europa, l’ultimo rappresentante di un’epoca cancellata dalla ghigliottina, dalle idee illuministe e dalle truppe addestrate alla polvere da sparo.
Come mai questo stupore? Pensavate fossi morto? Che sciocchezze .. Casanova non muore .. Signore e Signori .. Casanova è immortale, perché ha in se i virus, i germi dell’immortalità. Capisco il vostro stupore, sorrido alla vostra ingenuità .. ma come può morire uno come me? Io l’ultimo del ancient regime e il primo dell’epoca moderna, io che avevo già capito l’importanza del saper vendere la propria immagine e come tutto sia moda, apparenza, leggerezza, emozione. Io non posso morire, io sono qui, testimone del mio e del vostro tempo. E così ne approfitto di voi e della vostra compagnia in questa notte di attesa, mia attesa per una dama che dentro di me so già che non verrà, o forse verrà non so e non so neanche se me ne importa. E’ lunga l’eternità sapete? Lunga quanto una notte di attesa, con i silenzi che si fanno pesanti, il vino che non fa più compagnia e neanche da l’oblio, la pioggia fuori che batte quasi a segnare i passi della propria coscienza. E così mi racconto, vi racconto di me .. racconto l’uomo Casanova, la mia storia, le miei miserie umane, gli incubi che tornano a trovarmi, i fantasmi che mi perseguitano e da cui non riesco a liberarmi. Basta, vi prego, almeno voi ascoltatemi, ascoltate gli sfoghi e le confidenze del fantasma Casanova, mi danno voce, corpo e anima la chitarra di Sergio Sorrentino e la voce di Federico Grassi .. loro .. mi leggono .. dentro … sputano la mia rabbia, le mie frustrazioni, le poesie con cui ho incantato e amato, perché io il libertino le ho amate, amate, amate tutte davvero le donne che ho incontrato e vissuto! Ecco sì vissuto .. io ho vissuto .. sì .. sono stato giovane e forte, scaltro e astuto, ho viaggiato, ho visto il mondo, i potenti arroganti e ignoranti, la plebe supina e vigliacca, il clero dissoluto, ho visto vizi, virtù, morte e vita! Io ho vissuto! E voglio raccontarlo ancora al mondo .. in questa notte di attesa, voglio raccontarlo .. ascoltatemi .. per me è già tardi, troppo tardi, voi ascoltatemi e non ridete, siete come me, lo so, ma non fate i miei errori .. non aspettate anche voi una notte così.
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