Recensione di Venti corpi nella neve di Giuliano Pasini

Creato il 17 marzo 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori
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In breve..

L'ispettore Serra è a capo di quello che è il più piccolo commissariato d'Italia, a Case Rosse, sull'Appennino tosco-emiliano. Ed è proprio in questo piccolo paesino che il 1995 si apre con tre omicidi: vengono trovati i cadaveri di un uomo, di sua moglie e la loro figlia in mezzo a un campo. Per Serra è l'inizio di una nuova indagine, una caccia all'assassino che diventa un ponte fra il presente e il passato, quel passato che parla di rappresaglie e partigiani, esecuzioni e vendette.

Roberto Serra non è un abitante di Case Rosse, piccolo borgo dell'Appennino tosco-emiliano: è un éd fora, un forestiero che da Roma si è fatto trasferire in questo posto disperso, dove si trova il più piccolo commissariato d'Italia.

È qui da quattro anni, ed è qui per fuggire da quelle indagini e quegli omicidi che lo stavano distruggendo, giù a Roma; ma la notte del primo giorno del nuovo anno, il 1 gennaio 1995, tutto il suo fragile equilibrio si distrugge.

Al Prà grand, il colle che sorge vicino al paese, sono stati rinvenuti tre cadaveri: marito, moglie e figlioletta di nove anni, brutalmente uccisi con colpi di arma da fuoco sparati a una distanza così ravvicinata da aver quasi fatto esplodere i loro visi. È un'esecuzione, non c'è dubbio.

Nell'indagare in un omicidio così efferato, Serra si sente travolto da tutto ciò da cui aveva tentato di scappare, e assieme al collega Manzini tenterà di risolvere un caso che lascia sconvolto anche lui, abituato a omicidi ben peggiori. In una città dove la regola è dimenticare, dove l'omertà regna sovrana per il mantenimento di una pace illusoria, Roberto darà la caccia ad un assassino spietato, che non si ferma neppure davanti ad una bambina.

Approfondimento

Un'indagine tra il presente e quel che è accaduto in un passato che sembrava dimenticato, ben nascosto sotto la neve di Case Rosse ma ancora troppo vivido nelle memorie degli abitanti: una rappresaglia avvenuta esattamente cinquant'anni prima, esattamente in quel luogo. Serra si trova catapultato in un mondo pieno di vendette, intriso di sangue e cadaveri.

Venti corpi nella neve è un thriller intriso di storia, un'indagine dove passato e presente si fondono in un unico, grande disegno, che lascerà tutti a bocca aperta.

Emma Toniolo

Non è un semplice thriller quello di Giuliano Pasini: Venti corpi nella neve è un ricordo di quel 1945, quando i partigiani lottavano contro le forze naziste, quando quella guerriglia impari e feroce mieteva tante vittime. È un poliziesco che si fonde con la storia di un borgo come tanti, che ricorda quelle stragi così efferate e tanto ingiuste. Un romanzo che si colora delle sfumature dell'animo dei personaggi, dal ritmo incalzante, un libro che vi terrà sospesi fino alla fine.

Quello che fa Giuliano Pasini è creare un racconto che non è solo un poliziesco, né un libro di storia o un racconto psicologico: è l'insieme dei tre, un libro che entra nell'animo di vittima e carnefice e che porta a galla emozioni e sentimenti nascosti. Venti corpi nella neve è un thriller ben riuscito, che vi farà indagare con l'ispettore Serra e che vi farà leggere ogni riga tutta d'un fiato.

About Giuliano Pasini

Giuliano Pasini è nato nel 1974 a Zocca, nel cuore dell'Appennino emiliano.Vive in Veneto ed è un professionista della comunicazione d'impresa. Si interessa di musica ed enogastronomia. Il suo romanzo d'esordio Venti corpi nella neve, uscito nel 2012 per Fanucci-TimeCrime, dopo essere stato un caso sul web ha ottenuto un grande successo di pubblico, si è aggiudicato il Premio Massarosa ed è in corso di traduzione in Germania.


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