Recensione: "Die for Me" di Amy Plum.

Creato il 15 ottobre 2014 da Juls
Ci sono dei libri per i quali ho grandi - che dico? Grandissime - aspettative, ma che puntualmente vengono deluse. E sì, ragazzi, l'attesissimo Die for Me edito da DeAgostini è uno di questi libri. Ma non chiudete la recensione, perché alla fine non è un brutto libro e merita, da un certo punto di vista, ma le cose che che hanno fatto storcere il naso e sbuffare sono troppe per far sì che il mio voto possa lievitare alla fine di questa recensione.



Die for Me


Autrice: Amy Plum
Editore: DeAgostini
Prezzo: 14,90 €
Data d'uscita: 14 Ottobre 2014
Quando i genitori di Kate e Georgia muoiono in un incidente stradale, la vita delle due sorelle viene stravolta e le ragazze sono costrette a trasferirsi a Parigi dai nonni. L’unico modo che ha Kate per soffocare il dolore è rifugiarsi tra le pagine dei libri che ama di più. Fin quando non incontra Vincent.
Bello, misterioso e affascinante, Vincent scioglie a poco a poco il ghiaccio attorno al cuore di Kate che si innamora perdutamente di lui. Ma Vincent non è un ragazzo come gli altri: è un Revenant, un vero e proprio angelo custode, destinato a sacrificare la propria vita per salvare le anime in pericolo, e a risvegliarsi tre giorni dopo la morte, in un circolo senza fine.
Kate si ritrova quindi davanti a una scelta difficilissima: proteggere ciò che rimane della sua esistenza e della sua famiglia... oppure rischiare tutto per un amore impossibile?

Tutto quel che mi viene in mente da dire è bah. Bah. Ma per una questione morale cercherò di essere più precisa ed esauriente, cercando di spiegarvi tutti i motivi per cui questo libro non mi è piaciuto affatto.
Kate è reduce dalla prematura morte dei genitori in un incidente, per cui si trasferisce a Parigi dai nonni per continuare a studiare lì, lontana dai brutti ricordi, assieme alla sorella Georgia. All'inizio è tutto normale, fino a quando non incrocia Vincent, - il nostro bel tenebroso caro Vincent - e da lì la sua tranquilla vita Parigina assume una strana piega paranormale, che la trascinerà nello strano mondo dei Revenant, creature che si sacrificano per la vita altrui, in un continuo gioco morto/risorto. Un applauso alla Plum per l'originalità delle caratteristiche dei personaggi paranormali - sinceramente, chi diavolo ha mai sentito parlare di Revenants? -, però, cara Amy, sappi che è l'unico applauso che riceverai.  Iniziamo a parlare della storia; da come si può capire è davvero una buona storia Young Adult & Urban Fantasy, piena di romance e di paranormale, e fin qui tutto bene. Poi il lettore fa conoscenza della dolce Kate, e tutto quel che vuole fare è entrare nel libro e scuoterla pesantemente - oppure mollarle qualche sberla! Solo poche volte mi è capitato di leggere un personaggio così lagnoso, inopportuno, infantile e... non so, penso di aver finito gli aggettivi! Come poter dire... è un personaggio da palmface eterno, roba da leggere tutto il libro fra gli spazi delle dita da tutte le volte che mi sono portata la mano al viso.  E poi c'è Vincent. Sinceramente pensavo - e speravo - di leggere un personaggio coi fiocchi e contro fiocchi, uno di quelli che ti fanno battere il cuore... e invece no. Davvero, l'ho trovato davvero un personaggio piatto, senza una vera e propria personalità. Lui e le sue diavolo di battutine che facevo in terza elementare - ma è una cosa infettiva, mi sa. Non saprei come definirlo... romantico? Troppo, stomachevole. Malizioso? No... o forse sì? - che vi posso dire... non si capisce! - Incoerente? Ah no, aspetta, quella incoerente è lei. E poi? Sentimenti? Ha dei sentimenti?! Mi state dicendo che non è un semplice fantoccio messo lì per innamorarsi totalmente casualmente della protagonista senza una ragione apparente? Avete presente quando si dice "a love story still better than Twilight"? - una storia d'amore sempre migliore di Twilight -. Ecco, no. Twilight è tremila gradini sopra Die for Me. Ritornando ad un mio stato su Facebook di qualche ora fa, mentre leggevo questo libro... "Sto leggendo "Die for Me" mentre alla televisione c'è Barbara d'Urso che fa finta di commuoversi e sinceramente non so quale delle due cose sia peggio." Per farvi capire il mio stato d'animo.  Come posso concludere? Sinceramente credevo davvero tanto in questa saga, ma dopo aver capito che la mentalità più matura è pari a quella di un bambino di tre anni... davvero, resto basita. In un certo senso mi spiace stroncare una saga così in questo modo, ma sono una persona schietta e senza tanti giri di parole; Die for Me non mi è piaciuto e penso che il messaggio sia arrivato forte e chiaro.

Amy Plum è l'autrice dei bestseller internazionali DIE FOR ME, UNTILE I DIE e IF I SHOULD DIE. I libri sono stati tradotti in undici lingue diverse, e la trilogia è accompagnata dalla novella DIE FOR HER.Amy è cresciuta a Birmingham, in Alabama prima di avventurarsi a Chicago, Parigi, Londra e New York. Studia arte per diletto, la potete trovate a fantasticare o scrivere (o entrambe le cose assieme) in un caffè parigino. Il suo sito è http://www.amyplumbooks.com

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