Recensione Divergent, di Veronica Roth

Creato il 05 aprile 2012 da Glinda
Pur essendo decisamente impegnata e anvendo circa duecento recensioni arretrate, oggi non posso esimermi dal parlarvi di Divergent, libro da poco uscito con De Agostini che apre una trilogia distopica per young adult destinata a diventare il nuovo caso cinematografico mondiale dopo The Hunger Games.Il secondo romanzo della trilogia, intitolato Insurgent, sta per uscire negli USA e non ci resta che augurarci che la De Agostini voglia tradurlo in Italia in tempi rapidi, distinguendosi dal modus operandi con cui le altre Case Editrici trattano le serie.
Formato: Cartonato con sovraccopertaIn libreria: 22 marzo 2012 Editore: De AgostiniPrezzo: € 16,90 Pagine: 480
Il mio voto:

La società distopica in cui vive Beatrice Prior è suddivisa in 5 fazioni, ognuna delle quali è consacrata a una virtù: sincerità, altruismo, coraggio, concordia e sapienza. Il momento cruciale nella vita dei cittadini è il Giorno della Scelta, che cade allo scoccare del 16° compleanno: ogni giovane sceglie a quale fazione votare il proprio futuro. Ora tocca a Beatrice, e la sua scelta non solo sorprenderà tutti, ma segnerà per sempre il suo destino. Nella fase iniziale altamente competitiva, la protagonista rinominando se stessa (Tris), lotta per determinare chi sono realmente i suoi amici, interrogandosi se la sua storia d'amore possa adattarsi alla vita che ha scelto.
Catapultata in un mondo duro e violento Beatrice scoprirà le crepe di una società che è tuttotranne che perfetta. Una società che la vorrebbe morta se scoprisse il suo segreto... PerchéBeatrice non è una ragazza qualunque, lei è una divergent. Una diversa.
La mia recensione 
Divergent è uno tra i romanzi più chiacchierati del momento in tutto il mondo. Inutile dire che tutto il parlare di questo libro, abbia causato in me un estremo desiderio di leggerlo e toccare con mano il talento della ventitreenne Veronica Roth, che con la sua serie distopica per young adult è riuscita a scalare le vette del successo mondiale. E così, dopo averci posato le mani e averlo divorato in pochi giorni, Divergent è entrato nella classifica dei libri che ho preferito e che vorrei poter rileggere ancora e ancora.Uno stile narrativo asciutto, penetrante e incisivo, una protagonista forte e determinata alle prese con delle scelte più che difficili e con un interessante universo distopico, sono i punti di forza che conquistano sin da subito, facendo di Divergent un romanzo avvincente e magnetico, che emoziona e conquista giocando su molteplici livelli emozionali. 
Il mondo creato dalla Roth appartiene a un imprecisato futuro, in cui gli esseri umani vengono classificati in base alle proprie attitudini e suddivisi in cinque fazioni appartentemente equilibrate: Abneganti; Candidi; Pacifici; Intrepidi; Eruditi. A sedici anni un test attitudinale rivela a quale fazione si dovrebbe appartenere, ma la scelta ultima sulla strada da intraprendere resta comunque una responsabilità personale.La protagonista Beatrice Prior è nata in una famiglia di Abneganti, devota all'altruismo e alla cura del prossimo. Tutti si aspettano che lei semplicemente abbracci le proprie origini e resti nella fazione d'appartenenza. Tutti tranne lei. Per quanto altruista e generosa, in Beatrice scorre il brivido della ribellione, della voglia di vivere al massimo, di sentire il vento tra i capelli, di essere libera. Le sue insicurezze sono quelle che ogni sedicenne deve affrontare, motivo per cui è semplice relazionarvisi e domandarsi cosa avremmo fatto noi, se da quelle insicurezze fosse dipesa la nostra intera esistenza.
Come abbiamo già visto accadere in molti libri distopici, il giorno più atteso nella vita della protagonista, ovvero quello del test attitudinale, riserva una sorpresa sconvolgente. Beatrice infatti risulta essere una Divergente, ovvero qualcuno che non può essere catalogato come appartenente a una precisa fazione e che come tale sembra essere temuto dalla società. Le informazioni sulla sua natura di Divergente e sulle conseguenti implicazioni saranno ben poche, una sola cosa sembra essere chiara: nessuno deve sapere la verità sul suo test.Confusa e spaventata, Beatrice seguirà quel desiderio di libertà che le fa battere il cuore e che la spingerà, sotto lo sguardo attonito dei genitori, a scegliere la fazione più selvaggia e imprevedibile e, ovviamente, più divertente tra le cinque: quella degli Intrepidi, ovvero i coraggiosi che in teoria dovrebbero proteggere la società dagli attacchi nemici, ma che in pratica passano il tempo a sfidare la paura e i propri limiti, nei modi più pericolosi e spaventosi.
Leggere Divergent vuol dire imbattersi in un viaggio adrenalinico e avventuroso, in cui Beatrice dovrà lottare con il suo lato Rigida Abnegante, trasformandosi nella coraggiosa e sfacciata Tris. La strada per diventare un Intrepido a tutti gli effetti è infatti costellata da prove all'insegna della violenza e del pericolo, da cui in pochi usciranno vincitori. Nuove regole, nuovi compagni e nuovi principi morali cambieranno Tris nel profondo, ponendola continuamente al cospetto della scelta più complessa: quella tra il bene e il male, quella tra l'egoismo e l'altruismo, quella tra il suo lato intrepido e quello abnegante. Scelte che, come in ogni libro distopico che si rispetti, fanno riflettere anche chi è dall'altra parte delle pagine.Il tutto è fortunatamente condito da divertenti e godibili scene d'azione, di cameratismo e di sana adrenalina che riescono a stemperare la tensione che permea il romanzo. 
Non saranno solo la violenza, le puninzioni corporali e le nuove rivalità a cambiare Tris, e il lettore, nel profondo, ma anche la rinnovata vitalità, la libertà e l'ancor più inatteso amore. Quell'amore impossibile che rende invincibili e inarrestabili, che mette in gioco tutte sicurezze e le paure, che ti scava dentro creando nuove realtà. Quello per cui non esiteresti a lottare e a uccidere. Insomma quell'amore a cui nessun lettore, me in primis, può resistere.
Divergent è un libro che colpisce per la quantità e la diversità di emozioni che contiene e che si addensano in particolare nella seconda metà del romanzo. Se la prima metà potrebbe infatti risultare un tantino lenta, nella parte successiva tutti i fili che la Roth ha lanciato con una certa disinvoltura all'inizio, riguardanti la natura dei Divergenti e, in particolar modo l'attrito che corre tra le varie fazioni, vengono tirati chiarendo la vera essenza del romanzo. Mentre Tris è impegnata a vivere la sua nuova esperienza di Intrepida e il suo nuovo amore proibito, infatti, nella sua Chicago sembra prepararsi una guerra, dalle connotazioni fanta-politice, di enorme portata e che lei dovrà combattere in prima fila, con conseguenze impensabili.  Inaspettatamente la Roth, apparentemente una dolce ragazzina timorata di Dio, è riuscita a dar vita a un prodotto letterario forte, emozionante e ricco d'azione, in cui il lato distopico è tanto assurdo quanto interessante e in cui si respira una decisa aria di rivolta. Indubbiamente la questione fazione avrebbe necessitato di più cura, tuttavia, in particolar modo nella parte finale, il tutto è diventato molto più convincente.Molto ben riusciti i personaggi principali, Tris è dotata di quell'umanità e quella irrazionalità tipiche dei sedici anni e Quattro mi ha rubato il cuore con i suoi modi grezzi ma irresistibili. Che dire? Attendo il seguito, che si preannuncia come un libro ancor più movimentato del primo!
Verdetto: amanti della letteratura distopica giovane, questa è la perla che cercate.

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