Recensione, EASY di Tammara Webber

Creato il 21 marzo 2013 da Leggiamo
Questa era una recensione che andava scritta di getto, perchè sono bastati pochi giorni e tante sfumature del romanzo le ho già perse e il voto si è abbassato di mezza stellina... o forse è stato sempre questo e non volevo ammetterlo.
E' destino che i libri più attesi, votati e amati siamo quelli che invece mi stanno lasciando più indifferente ;_;
E a s y
| Leggereditore, 03/2013 | Pagine 299 | Prezzo € 12,00 |
Quando Jacqueline segue il fidanzato di lunga data al college di sua scelta, l'ultima cosa che si aspetta è di venire lasciata all'inizio del secondo anno, e di ritrovarsi single a frequentare un'università statale invece di un conservatorio di musica, ignorata da quelli che credeva essere suoi amici.Una sera, un membro della confraternita del suo ex la aggredisce, ma un misterioso sconosciuto si trova proprio al posto giusto nel momento giusto. Jacqueline vorrebbe solo dimenticare quella notte, ma il suo salvatore, Lucas, si siede il giorno dopo nell'ultima fila della classe di economia, e quando non è impegnato a disegnare la rapisce in un gioco di sguardi. Attratta da Lucas ma spaventata dalle proprie paure, Jacqueline non sa se può fidarsi di lui: vuole solo proteggerla e incoraggiarla? Lucas sembra nascondere molti segreti... eppure solo insieme potranno combattere il dolore e il senso di colpa, affrontare la verità e sperimentare l'inatteso potere dell'amore.
Voto: 
R e c e n s i o n e

Mondo difficile quello dell'autopubblicazione. Per gli autori, ma anche per i lettori.
Easy fa parte di questo grande calderone in cui si buttano speranzosi giovani talenti che subiranno il verdetto impietoso di un pubblico capace di portarli al successo o di farli sprofondare nell'abisso del dimenticatoio. Tutto in tempi brevissimi.
Tammara Webber è stata fortunata. Il suo Easy ha riscontrato consensi, è piaciuto, in poche parole ha fatto innamorare. Tante lettrici, ma non la sottoscritta. E mi odio per questo, odio vedere del potenziale e non riuscire a sorvolare sui difetti, perchè purtroppo la storia non mi ha coinvolto a tal punto da farmi mettere i paraocchi (e quando posso li indosso anche molto volentieri!).
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