Recensione EDUCAZIONE SIBERIANA di Nicolai Lilin

Creato il 04 giugno 2013 da Diegothriller
“C’è chi si gode la vita, c’è chi la soffre, invece noi la combattiamo” 
Antico detto degli Urca Siberiani  Prima opera di questo autore di origine siberiana, è nato a Trasnistria nel 1980 da qualche anno vive in Italia. E’ una narrativa ad alta tensione molto cinematografica.  Ma che cos’è “Educazione Siberiana”? Praticamente 343 pagine di violenza, crimini efferati, risse e crudeltà allo stato puro!!!!! Tutto questo viene legalizzato e giustificato grazie a questa particolare educazione tramandata dai più anziani ai più giovani con delle tradizioni fin da bambini. Non c’è pagina di questo libro senza un atto di violenza. Basta poco un gesto, una parola, uno sguardo per scatenare l’inferno tra varie bande che posso essere Ucraini, Caucasici, Armeni, Georgiani e Cosacchi. Solo in una cosa sono tutti uniti…..combattere la polizia.
E’ la storia vera di Nicolai "Kolima", un giovane ragazzo figlio e nipote di “criminali onesti” verrà educato da suo nonno Kuzja. Fa parte della comunità Urca molto potente e rispettata dagli abitanti di Bender in Trasnistria(comunemente chiamata anche terra di nessuno) proprio per questa loro educazione. Più precisamente si parla del quartiere Fiume Basso e del suo alto tasso di criminalità e di fatti storici, come quando i comunisti avevano deportato gli Urca in Trasnistria (regione più povera della Russia) con altri criminali. I siberiani sono Cristiani Ortodossi credono molto nella Chiesa e troviamo tutta una spiegazione dei vari significati e valori dei Crocefissi e delle Icone dei Santi. Tra le tante tradizioni, valori antichi c’è anche quella della protezione dei più deboli, per chi ha un handicap ed hanno un massimo rispetto per le persone anziane. Vivono nella povertà, rubano non per arricchirsi ma aiutare tutta la comunità. Un’altra tradizione molto importante è quella dei tatuaggi raffiguranti sempre soggetti religiosi, molto complessi, ricchi di significati e di codici segreti. Sono tatuaggi particolari raccontano la storia ed avvenimenti di quella persona, anche questi vengono tramandati da generazioni e strutturati in modo che solo un siberiano puro può capire se sono veri o falsi.  E’ un libro ricco di tradizioni, di cultura e di folklore con descrizioni molto particolareggiate, in alcuni punti anche fin troppo, che ci fanno conoscere questo popolo siberiano e la loro visione riguardo la criminalità. Scritto in modo semplice, come dicevo sopra in alcuni punti un po’ prolisso. La cosa che ho trovato più spiazzante è quella che fin da bambini era normale possedere dei coltelli, delle armi, parlare di carceri minorili, avere a che fare con criminali spietati stati più anni in carcere ed ascoltare le loro storie come se raccontassero delle favole. Invece la parte che mi ha rattristato e rabbrividito di più il capitolo del carcere minorile……l’ho trovato terribile!!!!! Comunque consiglio ugualmente la lettura anche se in alcuni punti perde un po’ il ritmo.
“Chi vuole troppo è un pazzo, perché un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore riesce ad amare. Tutti vogliono fare affari, vedere le loro famiglie felici e far crescere i propri figli nel bene e nella pace: questo è giusto, solo così si può condividere il mondo che il Nostro Signore ha creato per noi”.
Recensione a cura di Paola B.
Trama:  Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell'ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Transnistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli "sbirri" o i minorenni delle altre bande. Lanciando molotov contro il distretto di polizia, magari: "Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice". La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. "Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi". Ma l'apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d'imparare a essere un ossimoro, cioè un "criminale onesto". Con uno stile intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell'italiano, a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, Nicolai Lilin racconta un mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l'altruismo convivono con naturalezza.
TitoloEducazione siberiana
AutoreLilin Nicolai
Prezzo di copertina € 20,00
Dati2009, 343 p., rilegato
EditoreEinaudi  (collana Supercoralli)


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