[Recensione] Eguali amori – David Leavitt

Creato il 19 giugno 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Eguali amori
Autore: David Leavitt
Editore: Oscar Mondadori
ISBN: 978-8804609148
Num. Pagine: 322
Prezzo: 9,50€
Voto:

Trama:
C’era gente che inventava se stessa e una fittizia intimità senza rischi, a distanza: per annullare il gioco dei sentimenti, bastava un tocco solo sulla tastiera del computer. Ma ce n’erano altri che, come Danny e sua sorella April, sapevano lasciarsi ancora risucchiare dalla corporeità delle persone vere, le persone capaci di definirli con il loro amore o sconvolgerli con la loro morte. E David Leavitt, membro di una generazione “scettica e in lutto” che avrebbe ogni diritto di rifugiarsi tra i rassicuranti fantasmi telematici, sa raccontare con prodigioso realismo il tormentato rapporto tra due genitori che la vita ha tradito e la ricerca che i loro figli fanno di altre e diverse forme d’amore e di famiglia.

Recensione:
Ho tenuto il punteggio più basso di quanto non meriti realmente, perché questo è il secondo romanzo di Leavitt che leggo – il primo forse lo recensirò prima o poi, quando avrò il coraggio di riprenderlo in mano – e preferisco tentare con altre sue opere prima di sbilanciarmi sul serio.
Ad ogni modo, ho trovato Eguali amori un lavoro grazioso, accurato e interessante, un romanzo che si divide in diversi frammenti di vite che si intrecciano in alcuni punti per poi abbandonarsi in altri, in una trama ad altissimo contenuto realistico, a volte divertente e a volte imbarazzante, che delinea con molto aplombe tante microstorie differenti.
Protagonista è una famiglia neanche troppo diversa da quelle che esistono davvero, una madre malata ma combattiva, che tuttavia si sveglia ogni mattina tentando di nuotare nel mare dell’ordinarietà per continuare a sentirsi nella sua pelle; un padre innamorato di un’altra donna ma che non riesce a lasciar andare la moglie, verso la quale comunque prova affetto sincero; un figlio gay che convive col suo ragazzo, posato, riflessivo e che non si fa troppi problemi; una figlia star della musica, lesbica, femminista e sempre alla ricerca di qualche attenzione.
Quello che più ho apprezzato è stata la profondità delle riflessioni di ogni singolo personaggio, il loro spessore psicologico ha contribuito a far sì che nessuna pagina fosse troppo pensata o troppo noiosa per non giustificare il progredire della lettura. Tanti dettagli, avvenimenti di anni passati, ricordi, anche solo visioni che rimangono un segreto da un protagonista e il lettore.
Trovo che i piccoli gesti, anche solo brevi frasi incisive rendano il romanzo un perfetto ritratto di un cosmo, pregno di veridicità, come se ci si trovasse di fronte alla cronaca di una qualsiasi famiglia del nostro paese con cui siamo venuti a contatto anche solo per un attimo.
Il delinearsi dei difetti di ognuno, riflessioni mai banali né eccessive che regalano un quadro completo della personalità dei protagonisti, il percorso che li ha condotti a essere quello che sono nel presente, le piccole follie, le manie, i dispiaceri e le reazioni, le interazioni coi personaggi secondari – anch’essi dipinti con un’ammirevole impegno per ogni sfumatura – uno spaccato denso di pragmatismo.
Certo, Leavitt in quanto a enfasi o narrazione emozionante in questa opera non ha avuto di che sprecarsi, soffermandosi molto più sul tell che non sullo show, poche situazioni davvero rilevanti o che colpissero il lettore, è stata più una lunga sequenza senza scossoni raccontata con estrema nonchalance.
Il romanzo comunque mi è piaciuto, ho apprezzato la vita omosessuale di Danny e Walter nella loro quotidianità e normalità di tutti i giorni, il sottile gioco di potere tra Nat e Louise, e l’irrequietezza di April nelle sue scelte imprevedibili.
Nulla di eccessivamente speciale, ma di certo godibile, e scritto da un’eccellente narratore.


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