Titolo: Exilium L'Inferno di Dante
Titolo originale: Valley of the Dead
Traduttore: Francesco G. Polito
Editore: Nero Press Edizioni
Data di pubblicazione: Giugno 2012
Pagine: 259
Prezzo: € 13,00
Trama: Durante gli anni dell’esilio, Dante Alighieri compie un viaggio in Europa. Giunto in un’imprecisata landa dell’Europa orientale, Dante scopre che una terribile pestilenza ha colpito gli sfortunati abitanti della zona. Orde di morti viventi devastano e uccidono i villaggi, lasciando dietro di loro morte, distruzione e altri infetti pronti a divorare qualsiasi essere vivente. Come se tutto questo non bastasse, il signore che governa l’area ha approfittato del caos creato dai morti viventi per muovere guerra e aggravare una situazione già disperata. In questo contesto infernale, Dante cercherà una via di fuga da quella valle maledetta in compagnia di Bogdana, una donna incinta scampata alla distruzione del proprio villaggio, Radovan, un soldato che ha deciso di disertare di fronte all’ingiustizia della propria missione, e Adam, un monaco che si assume il compito di condurre Dante verso un luogo sicuro al di là delle montagne. Nel corso del viaggio, Dante assiste a ogni sorta di barbarie e dovrà affrontare non solo i morti viventi, ma anche ogni sorta di bassezza umana.
RECENSIONE Non è la prima volta che Dante Alighieri viene scomodato per essere calato nei panni del protagonista di un romanzo; basti pensare alla serie di Giulio Leoni, in cui il poeta si trovava a dover risolvere casi di omicidio nella sua Firenze. Nel caso di questo Exilium i presupposti e il contesto sono molto diversi. Prima di tutto il racconto non si svolge a Firenze ma, anzi, nel cuore di un’Europa lontana dai fasti e dai costumi dell’Italia, un luogo che può essere vagamente identificato con la Romania. Ma la cosa più singolare è l’idea che sta alla base di questo romanzo horror, e cioè che la Divina Commedia sia la versione lirica e camuffata di un’esperienza realmente accaduta, tanto assurda da non poter essere raccontata se non in maniera schermata. Un’idea talmente strampalata da essere vincente, ma sviluppata in maniera piuttosto schematica.
Exilium quindi paga in una certa misura il fatto di essere stato scritto da un accademico — Kim Paffenroth è docente universitario di studi religiosi — e accademica è infatti la psicologia dei personaggi e la struttura stessa del romanzo, troppo speculare e meccanica rispetto alla Divina Commedia originale. Più calzante ai fini del divertimento è invece la scelta di riprendere dalla Divina Commedia il gusto grottesco, perfetto per prestare il fianco ai temi di un romanzo zombie. Insomma, per concludere, Exilium è senza dubbio un romanzo curioso che può figurare bene nella libreria di un’ amante di letteratura zombie e che può divertire un appassionato di studi danteschi, ma che difficilmente potrà essere apprezzato da chi non rientra in queste due categorie