Recensione film Bullet to the head di W. Hill

Il ruggito dei leoni é forte e chiaro. Si può senza mezzi termini definire come riuscito il connubio tra Walter Hill e Sylvester Stallone in un godibile action thriller al cardiopalma. La storia, tratta dal famoso comic Du plomb dans la tête, parla di un poliziotto e di un criminale che si alleano per trovare i responsabili della morte dei loro amici. Pur non essendo compatibili, il duo formerà un alleanza scapestrata ma efficace. Hill è un vecchio mesteriante e sa bene quali sono le regole del genere senza sbagliarsi mai, ma portando avanti un discorso intrapreso quaranta anni fa con Getway. Avere Stallone come protagonista è un po’ un jolly di lusso dal momento che l’attore riprende, ancor meglio che nei Mercenari, il ruolo di agè ancora in forma e molto ironico. Con una rappresentazione veritiera della violenza che non fa alcun tipo di sconto, il film procede vorticoso verso un finale ad effetto legato ad una sequenza di combattimento con le asce da antologia.

La cosa da sottolineare inoltre è che la stessa caratterizzazione psicologica risulta, stranamente per il genere, puntuale ed efficace. Assieme al caro Stallone, si muovono con scioltezza Christian Slater e Sung Kan, sullo sfondo di una plumbea e fumosa New Orleans.

“A cura di Katya Marletta con la collaborazione di Gabriele Marcello“