Recensione Film Gloria
Il 10 ottobre nelle sale arriva un film imperdibile distribuito da Lucky Red: Gloria del cileno Sebastián Lelio che ha già riscosso un meritato successo tra la critica e il pubblico al Festival di Berlino e a quello di Locarno.
Gloria racconta la vita dell’omonima protagonista, una cinquantottenne che indossa degli occhiali giganti da vista, ma che si sente ancora giovane. Frequenta spesso un locale per adulti single dove è va in cerca d’avventure amorose fino a quando incontra Rodolfo. Tra loro scoppia una passione tale che Gloria non si risparmierà nell’abbandonarsi completamente. Non va come spera, tuttavia riuscirà a risollevarsi.
Sebastián Lelio ha dichiarato che il film è narrato dal solo punto di vista di Gloria, ruolo interpretato magistralmente da Paulina Garcia la quale ha ottenuto il premio di miglior attrice al Festival del Cinema di Berlino. Sebbene il personaggio giochi un ruolo secondario rispetto agli altri a cui accadono cose importanti «il film ci costringe ad osservare gli eventi attraverso gli occhi di Gloria, gli occhi di una donna alla ricerca di una collocazione in un mondo difficile e duro che sembra non lasciare spazio a persone come lei».
Gloria è una donna consapevole di se stessa e per questo vive senza riserve la propria vita, fatta di lavoro, di serate danzanti, di incontri sessuali, di ubriacature, di addii, di sorrisi e di sigarette. È un personaggio talmente bello e limpido da coinvolgere non solo i suoi coetanei, ma anche i più giovani che non possono che prenderlo come esempio perché Gloria è una donna che non si piange addosso, nonostante sia stata lasciata dal marito, piuttosto vuole divertirsi, provare emozioni ed amare. A proposito di amare, il regista non si è risparmiato nell’includere nel film delle scene di nudo e di sesso esplicito, senza tuttavia cadere mai nella volgarità e/o nella banalità, nonostante si tratti di rapporti tra sessantenni. Eppure, da queste scene, Lelio è stato capace di far emergere cosa possa essere la vera passione facendo cadere tanti tabù legati alla sessualità tra persone non più così giovani.
Appare chiaro, fin da subito, che la musica è un elemento importante nell’intera costruzione del film in quanto proprio attraverso la musica gli stessi personaggi e in modo particolare Gloria, esprimono le proprie emozioni e i propri stati d’animo. La colonna sonora è composta da brani della disco music, da salsa e cumbia e naturalmente dalla bossa nova, infatti non manca Waters of March di Tom Jobim. Il personaggio di Gloria è proprio come la bossa nova: intensa, ma dall’andamento quasi lento, affascinante e con un pizzico di malinconia e tristezza.
Gloria è un film sorprendente che fa commuovere e allo stesso tempo fa sorridere, una storia tragicomica di una donna che, fino alla fine, ha voglia di ballare e di vivere.
di Maria Giorgia Vitale per Oggialcinema.net