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Recensione film Quartet di Dustin Hoffman: un dolce esordio alla regia

Creato il 21 gennaio 2013 da Masedomani @ma_se_domani

Recensione film Quartet di Dustin Hoffman: un dolce esordio alla regiaSento la parola “quartetto” e, per qualche strana ragione, la mia testa visualizza un quartetto d’archi in un magnifico salone Luigi XVI, le note di Mozart o del rinato Boccherini riecheggiano nelle mie orecchie e il gioco è fatto, soprattutto perché, per una volta, la mia fantasia non è andata molto distante dalla realtà. Cosa si celasse dietro il titolo (incredibilmente –sarcasmo- sprovvisto di sottotitolo esplicativo) del film che segna l’esordio alla regia di Dustin Hoffman, è chiaro, infatti, sin dalle prime accurate, dorate, leggiadre, divertite e spumeggianti inquadrature: “Quartet” è una vera musica.

Recensione film Quartet di Dustin Hoffman: un dolce esordio alla regia

La nostra storia si svolge in una magnifica mansion, immersa nella verdissima campagna inglese, e ruota intorno ai suoi eclettici ospiti, i quali pur sfiorando il secolo di permanenza sul nostro pianeta non paiono smaniosi di dipartire verso altri misteriosi luoghi e dimensioni. Appassionati e attaccati alla vita, i residenti in quella che è una splendida casa (di riposo) per musicisti sono esclusivamente stelle del pentagramma e mantengono ancora oggi viva la loro passione. Purtroppo, però, questo incantevole luogo di buen ritiro è destinato alla chiusura, a meno che tutti sotterrino vecchi dissapori e rivalità da primedonne (oramai incallite) e riescano a coordinare un evento in grado di raccogliere abbastanza denaro da coprire le spese di gestione degli anni a venire.

“Quartet” è, infatti, una ritmata (ma non frenetica) pellicola che ruota attorno ad una manciata di arzilli vecchietti dal glorioso passato intenti a preparare il galà in cui si giocano il tutto per tutto. Ai nostri occhi si presenta come un dolce e divertito racconto che narra con sentimento dell’inesorabile declino che accompagna l’arrivo della quarta età, che eleva l’arte a fonte di energia e che mostra con estrema semplicità come la passione sia la vera forza motrice di noi tutti in grado di farci arrivare molto lontano nel tempo e nello spazio a qualsiasi età.

Recensione film Quartet di Dustin Hoffman: un dolce esordio alla regia
Ed è così che avvalendosi di un cast eccezionale, che mescola vere ed illustri stelle della musica del secolo scorso ad affermati attori, tra i quali primeggia una Maggie Smith tanto segnata dal tempo quanto regale, Hoffman ci offre un film che non sarà un capolavoro, ma è decisamente sopra le righe e dotato di un’aura magica. Si parla di vecchiaia, cosa di per sé angosciante e non divertente, ma l’ottimismo comunicato da quest’opera (peraltro tratta da una pièce teatrale di una quindicina di anni fa) è davvero contagioso.

Sia ben chiaro, la luce è dorata ma per tutti i 98 minuti non cede alla tentazione di descrivere in modo eccessivamente fantasioso la realtà, è solo che cinismo e pietismo (con il suo seguito di lacrime) mancano del tutto ed il risultato è che Reggie, Jean, Wilf e Cissy, i nostri protagonisti, con le loro goliardate supportate da frasi tanto taglienti quanto vere ci appassionano ed intrattengono sino alle battute finali.

Recensione film Quartet di Dustin Hoffman: un dolce esordio alla regia

Il neo regista esplora, osa, ma non eccede quindi, nonostante vi sia margine di miglioramento, dal nostro punto di vista ha superato brillantemente la prova e si merita un “bravò” per averci regalato una commedia intelligente, decisamente diversa da quelle con simile argomento che l’hanno preceduto di qualche mese, e con una colonna sonora da urlo. Vedere per credere!


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