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Recensione Film The Spirit of ’45

Creato il 09 settembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Utilizzando filmati tratti dagli archivi regionali e nazionali, registrazioni sonore e interviste dell’epoca, Ken Loach racconta quel periodo appena successivo alla vittoria della seconda guerra mondiale, in cui il Regno Unito fu pervaso dalla coesione, dalla speranza e da uno spirito comunitario senza precedenti.
La seconda guerra mondiale è stata una lotta, forse la più importante lotta collettiva che la Gran Bretagna abbia mai vissuto. La determinazione a costruire un mondo migliore era fortemente sentita in patria, come in tutti gli altri paesi. Eravamo tutti decisi a non permettere mai più che le nostre vite venissero sfregiate da povertà e disoccupazione e dall’ascesa del fascismo“.
Il concetto che il regista sottolinea più volte in questo ben realizzato documentario è proprio la comprensione, da parte del popolo Inglese, di essere in grado di fare grandi cose se fosse riuscito a restare unito: “Avevamo vinto la guerra tutti insieme e tutti insieme avremmo potuto conquistare la pace.”
Il popolo vuole cambiamenti, si sente forte e vuole che la terribile disoccupazione e crisi ante guerra svanisca per sempre. Ecco perché, per la prima volta nella storia, un governo di stampo socialista vince le elezioni e si impegna (mantenendo le promesse) a lavorare in modo energico e rivoluzionario per mettere al centro, senza distinzione tra ricchi e poveri, le persone.
Attraverso documenti storici, vecchi video ed interviste dei testimoni dell’epoca, viviamo così le varie tappe che hanno portato il progresso sociale in Gran Bretagna: nuove case popolari dignitose, l’istituzione del servizio nazionale di assistenza sanitaria e la creazione di un sistema di trasporti. Grazie a queste efficaci testimonianze possiamo così capire come la vita di chi ha vissuto questi incredibili anni è stata cambiata, in meglio, da tutto questo.
Le testimonianze sono tra le più varie: da ex minatori a dottori privati dell’epoca, da economisti a infermiere. Jane Hautot, da ragazzina, ha dovuto assistere la madre morente in casa, senza alcun sostegno, eccetto le donazioni elargitale dagli enti di beneficenza.
Sam Watts racconta della sua infanzia nei quartieri degradati di Liverpool dove crebbe in una baracca infestata dai pidocchi, in una famiglia distrutta dalla prima guerra mondiale e in cui la povertà e la fame gli portarono via due fratelli.
I lavoratori portuali Tony Nelson e Terry Teague descrivono l’impatto che la svolta politica di quegli anni ebbe sulla loro vita: la sicurezza del lavoro, un alloggio decoroso, l’assistenza sanitaria gratuita e la consapevolezza della forza collettiva furono i frutti dello spirito del ’45. Ma a partire dagli anni ’80 quella visione è stata progressivamente distrutta, pezzo dopo pezzo …
Ken Loach ricrea in modo perfetto l’atmosfera di quel magico periodo. Ce la spiega in modo diligente ed accurato, ma altrettanto coinvolgente. Parlandoci di questo momento storico, raramente trattato dallo schermo, Loach riesce ad infonderci eccellentemente quello spirito di speranza che forse vale proprio la pena di riscoprire. Oggi.
Dal 12 settembre al cinema.

di Mara Telandro per Oggialcinema.net


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