La trama:
Scozia, 1745. Qualunque cosa accada, io ti aspetterò. Con questa promessa Deirdre ha detto addio ad Alexander alla vigilia della rivolta giacobita guidata da Carlo Stuart. La guerra, tuttavia, distrugge insieme ai sogni di indipendenza degli Scozzesi anche le speranze dei due innamorati. Tornato ad Aberdeen, Alexander scopre infatti che Deirdre ha sposato un altro uomo, il lealista Sean, e che ha reciso ogni legame con il passato. Ma è davvero così? Oppure è stata costretta a quelle nozze? Alexander si ritrova ad affrontare un nemico più insidioso di quelli incontrati sul campo di battaglia. E a combattere per la sua vita e per quella della donna che ama.
Il booktrailer:
L'autrice:
Il sito dell'autrice: www.stefaniaauci.com
La mia recensione
Tutto inizia ad Aberdeen, una delle più belle città nell’estremo Nord delle Highlands, una città che conosce l’amore di due giovani, Alexander e Deirdre, e che, come muta spettatrice, ha osservato il percorso che ha condotto i protagonisti verso la scoperta di un sentimento ogni giorno più forte. Alex ama la sua Deirdre per la sua indicibile bellezza, per il suo essere fiera e per i suoi occhi viola che gli raccontano la selvaggia impetuosità della loro terra. Deirdre è la Scozia, con i capelli rosso fuoco e la pelle candida.
Non stupisce che, quando la patria chiama il suo popolo per combattere contro il giogo opprimente dell’Inghilterra, Alex si schiera in prima fila con i giacobiti. Lottare per la Scozia, per la sua liberazione equivale a lottare per la propria casa e per la donna che ama. Alex è un animo focoso, sognatore, che si butta a capofitto nei progetti in cui crede fermamente.
La storia narrata da Stefania Auci si dipana vivida attraverso tutte le pagine del romanzo. I protagonisti di Fiore di Scozia hanno la capacità di trasmettere al lettore le loro emozioni intense e totalizzanti, come fossero vissute in prima persona anche da colui che si trova al di qua della pagina scritta. Alex è il ragazzo che in virtù della sua giovinezza crede possibile ogni suo desiderio, vive per i propri ideali e cerca di realizzarli. Sa quali sono le cose per cui vale la pena lottare e il suo personaggio aumenta di spessore nell’espressione di queste idee. Purtroppo la vita farà scoprire ad Alex anche il rovescio della medaglia, le atrocità a cui l’uomo può tendere e la sofferenza che scaturisce da esse. Il dolore della battaglia, la perdita dei propri amici e della donna che aveva scelto come sposa graveranno sulle sue spalle come macigni, ma al contempo riusciranno anche a maturarlo; dopo la guerra Alex non sarà più un giovane ragazzo, sarà un uomo.
Gli altri personaggi che ruotano intorno ai due protagonisti hanno meno pregnanza, ma non per questo la loro presenza è secondaria. Dalla sorella e dal fratello di Deirdre, ai compagni d’armi di Alex, ai patrioti scozzesi, fino a Sean, il perfido lealista ossessionato da Deirdre e suo sposo sotto costrizione, tutti danno alla storia un ché di realistico e anche se, a volte, la loro comparsa attraversa solo poche pagine essi arricchiscono il vissuto dei protagonisti e il romanzo stesso.
Il linguaggio utilizzato è semplice e allo stesso tempo descrittivo. I dialoghi tra i personaggi non hanno quella patina arcaizzante che fa il verso alla lingua settecentesca; alcuni potranno sentire ciò come un difetto, come una mancata totale immedesimazione del periodo, altri potranno avvertire questa scelta come una capacità di attualizzare senza comunque snaturare la storia con dialoghi dal linguaggio moderno e eccessivamente colloquiale.
Stefania Auci con il suo romanzo ci dà la possibilità di sognare d’amore conducendoci per mano in una terra da lei molto amata, la cui passione per le lande scozzesi si riflette intensa e brillante nei suoi personaggi.
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