Recensione: FIORE DI SCOZIA di Stefania Auci (Harlequin)

Creato il 19 ottobre 2011 da Francy
*ATTENZIONE GIVEAWAY*:  UNA COPIA AUTOGRAFATA  DI QUESTO ROMANZO E UNA SHOPPING BAG SCOZZESE OFFERTI DALL'AUTRICE SARANNO ESTRATTI FRA TUTTE LE LETTRICI CHE LASCERANNO UN COMMENTO INTERESSANTE A QUESTO POST FINO AL 26 OTTOBRE 2011.   
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 STEFANIA AUCI è un'amica del  nostro blog che siamo felicissime sia riuscita a pubblicare il suo primo romance, FIORE DI SCOZIA, ci auguriamo e le auguriamo che ne seguano molti altri. Le nostre blogger Vivienne e MariaT. hanno letto il libro (uscito questo mese nei GRS di Harlequin). Ecco le loro recensioni.
Scozia, 1745. Qualunque cosa accada, io ti aspetterò. Con questa promessa Deirdre ha detto addio ad Alexander alla vigilia della rivolta giacobita guidata da Carlo Stuart. La guerra, tuttavia, distrugge insieme ai sogni di indipendenza degli Scozzesi anche le speranze dei due innamorati. Tornato ad Aberdeen, Alexander scopre infatti che Deirdre ha sposato un altro uomo, il lealista Sean, e che ha reciso ogni legame con il passato. Ma è davvero così? Oppure è stata costretta a quelle nozze? Alexander si ritrova ad affrontare un nemico più insidioso di quelli incontrati sul campo di battaglia. E a combattere per la sua vita e per quella della donna che ama.
 COSA DICE L'AUTRICE: Fiore di Scozia nasce dal mio amore per questa terra.

Stefania Auci alla Pink Kerme

La Scozia, con la sua storia travagliata, la gente coraggiosa e fiera e la natura incontaminata, mi è entrata nel cuore sin dalla prima volta che mi sono recata laggiù, nel 2003. Nel romanzo si parla di guerra, di separazioni e di rinascita, di rimorsi e di vendetta, ma sopratutto di amore. Un romanzo, questo, che vuole parlare della STORIA attraverso una vicenda come tante che si verificano in ogni conflitto, sotto qualunque latitudine: una coppia che viene separata da una guerra crudele e che lotta per poter restare unita e avere un futuro, facendo affidamento solo su un sentimento che cresce e si tempra nelle avversità. È un grande amore, quello di Deirdre e Alexander, che sfida la sorte e gli uomini, pur di sopravvivere e vincere contro tutto e tutti. 
 1)La prima considerazione è lapalissiana: si tratta di un’autrice (quasi) esordiente italiana. Essere italiana e pubblicata da una casa come hm non è cosa facile né comune. La selezione è aspra, gli editor non sono lì per niente. La Auci c’è riuscita. E questa è già di per sé una garanzia. (Spiego il quasi: Auci ha già pubblicato delle

raccolte paranormal, genere in cui si muove benissimo. Per leggere i racconti di Hidden in the Park, vai qui.)
2)  E’ un romanzo avvincente. Soprattutto la seconda parte galoppa via che è un piacere. La storia cattura.
3)Gli eroi sono vivi, mentre leggi fai il tifo per loro. Non sonomonocromatici, ma cambiano colore col proseguire della vicenda. E vi assicuro, assumono colori sempre più intensi. Così come il cattivo della storia, che trasuda perfidia a ogni pagina.
4)I coprotagonisti sono ben delineati, ma non invadenti. Ognuno con un proprio, necessario ruolo.
5)L’ambientazione e la collocazione storica accuratissime.
6)La storia d’amore. Di quelle che non muoiono mai, neanche se prendi la mira e cerchi di spararle in mezzo agli occhi.
7)Lo stile: personale. Intenso. Denso.
8)Stefania è una mia amica (questa è la ragione scherzosa, naturalmente).
Piccole critiche, ovviamente non condivisibili:
1)Nella prima parte del romanzo la scansione narrativa – Aberdeen, Deirdre / Alex ribellione giacobita –  risulta per me troppo meccanica. La grande ricostruzione storica che l’autrice fa, di cui bisogna darle grande merito, non è sufficiente (ripeto, solo nella prima parte del romanzo) a superare i limiti propri di una tecnica narrativa che si sviluppa su binari paralleli, non sempre adatta a mio avviso al genere romance (perché significa che i protagonisti sono fisicamente lontani uno dall’altro, che il conflitto fra loro è solo la separazione).
2)Lo stile, a volte troppo ricco (ma qui va a gusto personale).
3) C’è a volte troppa fretta nel risolvere alcune situazioni e a farle evolvere in altre. C’è un po’ di fretta anche nel finale. Ma questa fretta - è bene sottolinearlo - potrebbe essere imputabile a ragioni editoriali.
Ragioni per non leggere questo romanzo:
1) Nessuna.

Non conosco la Scozia, purtroppo se non attraverso film come Braveheart , Highlander, o i thriller del bravissimo scrittore Ian Rankin con una Edimburgo e la sua gente raccontata attraverso le “gesta” dell’ispettore Rebus. E comunque ne subisco il fascino. E’ una terra dura, cupa e bellissima che si nutre di persone e passioni forti. Non una terra di compromessi, come  testimonia la storia travagliata e sanguinosa , ma anche profondamente affascinante di questa terra.
“Fiore di Scozia” a parer mio mantiene le promesse con una storia d’amore tormentata, forte, piena di passioni profonde, violente, esasperate. C’è l’amore tra i protagonisti, Deidre ed Alexander, lei una rossa con gli occhi viola, lui un bel moro dagli occhi azzurri. C’è una battaglia imminente , quella di Culloden(vedi qui), un massacro che travolgerà gli Scozzesi in una rovinosa e definitiva sconfitta, umiliandone l’orgoglio, l’onore. Gli Inglesi si comporteranno da macellai sul campo di battaglia, non ci sarà onore per i vinti, solo la crudeltà e la voglia di annientamento dei vincitori, la morte delle loro speranze di libertà. La guerra

distrugge intere famiglie, clan. I due innamorati vengono separati dalla guerra e dall’odio, il loro amore viene messo duramente alla prova da un rivale che è ossessionato da Deidre e farà di tutto per averla.
Entrambi affrontano la paura , la desolazione della guerra,  le loro vite verranno stravolte dall’odio che cercherà di annientarli: una cappa oscura di violenza, morte e privazioni sembra l’unico presente, l’unico futuro….l’intero paese a fatica cerca di risollevarsi. Di ricostruirsi….Le vicende sono esposte in un susseguirsi di eventi pieni di emozione, resi molto bene dalla scrittrice. Il libro l’ho letto tutto d’un fiato e ho temuto per i nostri protagonisti, che ad un certo punto sembrano soccombere, ….ma non è evidentemente nel loro DNA. Seppure segnati dalle vicende, non hanno perso la speranza, chi voleva sottomettere il loro spirito indomito è stato spazzato via. Resta il coraggio nell’affrontare un futuro ignoto, sorretti da un sentimento profondo e duraturo. I personaggi hanno spessore, ed i caratteri sono ben delineati. Molto curata anche l’ambientazione ed i dialoghi.
E’ una storia densa, tosta, che esplora i lati oscuri dell’essere umano. Non ci sono eroi possenti e mitici, ma persone che attraverso un percorso interiore pieno di prove difficili da affrontare , si riscoprono più forti, più sagge. Dolore, malinconia, amore, speranza. C’è tutto questo. E di più. Un libro che ricorderò con enorme piacere.
 

Una sorpresa finale :Andrà tutto beneun racconto spin off del romanzo. Da leggere qui. Se volete visitare il nuovo sito dell'autrice, l'indirizzo è: http://www.stefaniaauci.com/

ECCO IL BOOKTRAILER!


Avete letto questo romanzo? Vi interessano i romanzi con una forte componente storica?



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