Autore: Matteo Lecca
POD: youcanprint.it
ISBN: 9788866180876
Numero pagine: 120
Prezzo: 10,00 €
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Voto:
Trama:
Non esiste trama in questo romanzo. Le quattro parti in cui è suddiviso ricalcano una partitura musicale simile ad un melodramma, al cui interno si susseguono spezzoni di diversi spartiti, frasi e immagini simili a caleidoscopiche proiezioni di un inconscio alienato dalla realtà quotidiana, e per questo capace di andare oltre.
Recensione:
Se siete alla ricerca di un’agile lettura per il tempo libero, questo romanzo non fa al caso vostro. Per quanto a prima vista sembri molto scorrevole, con brevissimi paragrafi che danno l’illusione di poter mettere un segnalibro ogni due minuti, è un’opera che va centellinata.
Il linguaggio è complesso e ricercato, spesso e volentieri sconfina nel poetico e rende la lettura più difficile dal momento che è necessario soffermarsi più a lungo sulle frasi per scoprirne il reale significato.
Ci si può riconoscere in qualcuna delle solitudini descritte, si può provarne compassione o immedesimarsi in loro, sperimentare le loro ansie che coinvolgono tutto il “male di vivere” dell’angosciata società moderna. Per questo l’impostazione è quella di un viaggio completamente interiore, compiuto osservando con occhio descrittivo le diverse circostanze che si possono incontrare: viaggiare è anche scoprire, è l’analisi di un quadro e l’ascolto di una melodia, è il dare un significato attuale e personale alla realtà filtrata dal proprio inconscio.
È un libro che non si svela facilmente, in cui ogni frase racchiude uno spunto di ragionamento, una lettura ideale per chi voglia trovare aforismi e avvicinarsi agli angoli più nascosti della psiche umana; un elogio disilluso dell’Arte che, proprio offrendo a musicisti, poeti e scrittori un ulteriore strumento di vista, svela anche oscuri recessi che oscillano tra irrealtà e follia.
In certi paragrafi è stato difficile trovare un’interpretazione soddisfacente, come se stessi studiando un libro di scuola di cui fare una parafrasi; in certi altri, però, mi è sembrato di condividere il punto di vista delle voci narranti come se stessi seguendo il loro stesso percorso, scorgendo il surreale che si agita dietro l’impalcatura delle apparenze.
In sostanza un’opera difficile, consigliabile a chi abbia tempo e voglia di concentrarsi sull’indagine di ciò che trascende una visione superficiale delle cose, ma sicuramente non adatta ad una rilassante lettura per diletto. Forse anche troppo difficile per il lettore medio: l’assenza di una trama definita disorienta, le parole non di uso comune si accavallano e si mescolano diventando quasi incomprensibili e rendendo vacui paragrafi che altrimenti avrebbero molto da dire.
Solo per amanti dei generi astrusi.