AUTORE: Claudia Riconda
EDITORE: goWare
Sono un po’ titubante nell’esprimermi su Grey’s Pride perché seppur amabile e simpatico nei contenuti e per lo stile dell'autrice molto frizzante, per certi versi non è originale perché chi frequenta forum e social troverà scritte osservazioni o gossip già letti. Sicuramente il testo lo consiglio in quanto
molto carino e adatto allo svago e alle pause, ma ovviamente chi è ferrato in fatto di telefilm potrebbe non apprezzarlo abbastanza. Io comunque la reputo una parentesi gradevole su qualcosa che mi piace e seguo: Grey's Anatomy. Se poi non siete avvezzi a consultare i social, Grey's Pride potrebbe illumiarvi.
Se vi state chiedendo che tipo di telefilm-dipendente io sia, vi rispondo subito: sono quel tipino che quando ha visto un episodio va a cercare i commenti sulle sue pagine preferite per confrontarsi, che quando fanno fuori un attore vuole sapere perché e la reazione dei fan, insomma... sono dipendente ma non troppo.
❤❤❤
TRAMA
Grey’s Pride, ovvero anatomia di una devozione. Cosa fa di Grey’s Anatomy uno dei serial televisivi di maggior successo di sempre? Cosa hanno di così speciale Meredith e gli altri dottori del Seattle Grace? Ma soprattutto, perché Shonda Rhimes non fa un provino anche a noi fan che da dodici anni seguiamo il suo show?
Le risposte sono nell'esilarante pamphlet Grey's Pride. Perché Grey's Anatomy ci ha cambiato la vita, edito dalla casa editrice fiorentina goWare, in cui Claudia Riconda, giornalista di Repubblica, armata del bisturi dell’(auto)ironia fa quello che ogni appassionato di Grey’s Anatomy vorrebbe fare: “incidere” lo schermo e infilarsi materialmente dentro al set.
Dialogando con gli stessi personaggi a cui si è pronti a perdonare tutto, fughe e tradimenti, diagnosi strampalate e sbagli clamorosi in sala operatoria. Tutto, tranne una cosa: che non esistano nella realtà.