Recensione | How to Get Away with Murder 2×02 “She’s dying”

Creato il 03 ottobre 2015 da Parolepelate

Ve lo devo dire, pelatini, se continuiamo così io non ci arrivo alla fine della stagione. Non so neanche decidere quale momento della puntata mi abbia colpito di più, se il faccino del mio povero Connor, la testimonianza di Annalise o i nuovi particolari sul flashforward di questa stagione. Da dove cominciare?

Partiamo dal principio, cioè il flashforward che apre e chiude questo secondo episodio. Visto che tutti i suoi cucciolini sono presenti nel momento in cui Annalise viene ferita, si allontanano i sospetti da Wes: non era il solo in fuga dalla scena del crimine, quindi tutti avrebbero potuto premere il grilletto. In realtà, sono sicura all’87% che non sia stato nessuno di loro, secondo me stiamo ancora guardando la cosa troppo da vicino. Proprio come la scorsa stagione, niente è come sembra. Cioè, quasi niente, sono abbastanza certa che il procuratore sia proprio morta, morta. Il che apre solo una nuova miriade di domande: è caduta o qualcuno l’ha spinta? E chi l’ha spinta? Nota di merito al mio baby Connor, che fa tanto quello a cui non frega niente di nessuno, e invece era l’unico disposto ad aiutare mamma Annalise piuttosto che mettersi in salvo.

A proposito di Annalise, Viola Davis si merita ben più che un Emmy, si merita tutti i premi del mondo, una statua d’oro, un paio di città e magari anche qualche isola. Tutta la scena della sua testimonianza e del processo a Nate mi ha lasciata con un dubbio gigante, come succede spesso quando Annalise è sullo schermo: quanto di ciò che fa e dice è spontaneo e quanto è parte di una sua gigantesca macchinazione per far andare le cose come vuole lei?

Per quanto in un’aula sia ancora la regina indiscussa, nei momenti più privati si vede che tutto ciò che ha passato comincia a farsi sentire, e le crepe nella sua armatura scintillante iniziano a farsi sentire, soprattutto quando si scontra con Bonnie; Annalise sente di aver fallito nel suo ruolo di mentore e di averla rovinata, e ora teme di fare lo stesso anche con i suoi cucciolotti. Non vedo l’ora che approfondiscano ancora di più il personaggio di Bonnie, che fino ad ora aveva fatto da sfondo praticamente, e ci spieghino bene il suo rapporto con Annalise, secondo me c’è ancora TANTO che non sappiamo.

Mi soffermerei un momento sull’avvocatessa Eve (visto che l’ho imparato?). Si è dimostrata molto brava nel suo lavoro, e si vede che ad Annalise ci tiene sul serio. Mi piacerebbe vederle l’una contro l’altra in tribunale, secondo me ne verrebbe fuori il processo del secolo, anche se ho la sensazione che Eve finirà male. Non so perché, è solo fiuto per ora, magari è stata la scena finale con Nate, che la guardava salutare Annalise prima di tornare a New York, ma non mi sembrava per niente felice di non essere stato invitato alla festa per la sua scarcerazione.

Vale la regola ladies first, quindi diamo un’occhiata a quello che combinano Laurel e Michaela. In questa puntata, Laurel affianca Frank alla ricerca di prove per scagionare i due fratelli dall’accusa di aver ucciso la zia (c’è da dire che i due proprio si impegnano per sembrare colpevoli). Quando poi riceve un bel voto ad un esame, si presenta a casa di Frank per festeggiare, ma lui la rifiuta. Che almeno gli offra una cena, prima! Frank non è quel tipo di ragazzo, prima va corteggiato.

Frank, tra l’altro, sa di Bonnie che sa di lui. Praticamente tutti sanno tutto di tutti, ma nessuno dice niente.

Cresce l’affiatamento tra Connor e Michaela, che ormai sono una BROTP a tutti gli effetti. È proprio Connor a spingerla ad accettare le avances del giovane papà Winchester incontrato in tribunale, ma per una volta che Michaela è riuscita a rimorchiare un ragazzo etero, questo si rivela l’amico a cui Rebecca aveva chiesto aiuto, che quindi credo sia alla ricerca della ragazza scomparsa? Povera Michaela.

Wes in questa puntata se ne sta un po’ in disparte, occupato com’è a tenere il broncio per la fuga di Rebecca. Per aiutare Annalise con i due fratelli, però, sfodera la sua arma più micidiale, gli occhi da cucciolo, e convince la sorella accusata a dire la verità.

Asher si trova finalmente al posto giusto nel momento giusto per fare un po’ di casino. Si comporta da vero bro preoccupandosi per Connor, ma poi esagera e, estendendo ad Oliver il suo bro-supporto, gli rivela che Connor ha spiattellato il suo segreto al mondo, facendoli litigare. Si riscatta però nel finale, quando si libera del ricatto dell’avvocatessa cattiva, facendomi venire le lacrime agli occhi dal ridere. Non si può non amare Asher, è il bro che tutti vorremmo.

Ve l’avevo detto che il dramma per i Coliver era dietro l’angolo. Quando mai l’happy ending per un OTP arriva alla prima puntata? Esatto. Baby Olly è proprio felice di avere una rana dalla bocca larga come fidanzato, soprattutto perché lui non ha ancora ammesso con nessuno di essere sieropositivo, quindi mette Connor in castigo e gli impedisce di parlare. Punizione che va benissimo anche a Michaela, visto che nemmeno il suo essere una calamita per i gay è un segreto, perché Connor proprio non ce la fa a tenersi le cose per sé.

Comunque. Connor riesce a farsi raccontare da Oliver come è stato contagiato, ma proprio come aveva detto baby Olly, la verità non fa altro che ferire Connor, visto che Olly ha avuto un rapporto non protetto dopo essersi ubriacato per il dolore di essere stato tradito, giusto per aggiungere un’altra vagonata di angst che già il litigio non era abbastanza. Il faccino addolorato di Connor mi ha spezzato il cuore e credo che non mi riprenderò mai più.


Credo di aver detto tutto quello che volevo dirvi, torno a piangere per i Coliver sotto le coperte, buona settimana!

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