Recensione | How to Get Away With Murder 2×05 “Meet Bonnie”

Dovete perdonarmi, pelatini, ma io sono ancora sdraiata su una nuvoletta rosa di zucchero filato mentre una mandria di unicorni suonano l’arpa e danzano circondati da arcobaleni e fontane di cioccolata. Statisticamente, l’87% delle mie OTP finisce sempre malissimo, quindi mi godo al massimo quei pochissimi momenti di felicità vero che riesco ad ottenere.

LO SO che è stata una puntata PIENA di cose e novità, e ci sarebbe da star qui a parlarne per ore, ma non possiamo invece rimanere in questa bolla fluffosa e ignorare la realtà? No? Ok, vada per la recensione.

Come al solito, cominciamo dal flash forward, che è la storyline che più di tutte mi ha fatto gridare per la sorpresa. Mi sembra d’obbligo aggiungere Bonnie alla rosa dei sospettati – anche se ancora non ha un movente -, visto che lei e Asher erano presenti al momento dello sparo e si sono allontanati in tutta fretta dalla scena del delitto. In più, Bonnie si è dovuta fermare per pulirsi di tutto quel sangue evidentemente non suo, visto che non aveva nessuna ferita, ma il sangue era di Annalise o della Sinclair?

La puntata si intitola “Meet Bonnie”, e io l’ho amata, davvero, ma ha un po’ deluso le mie aspettative: mi aspettavo ci venisse mostrato il passato della donna e che approfondissero il suo rapporto con Annalise, che ci spiegassero il perché e il per come sono finite così, invece dobbiamo accontentarci di bricioline del passato di Bonnie – anche se, se queste sono le premesse, non sono più tanto sicura di voler assaggiare quella torta. Tra l’altro, l’interpretazione di Liza Weil è stata da Oscar, mi ha fatto venire il magone almeno un paio di volte durane le sue scene.

Oltre che su Bonnie, l’episodio si concentra anche su Asher, che ha più scene di rilievo in questa puntata che nell’intera prima stagione. È ormai confermato che Asher non è tonto come sembra, infatti inizia a sospettare dei Fab 4, ritarda l’accordo con il procuratore Sinclair e rappresenta una tale minaccia per Annalise da convincerla ad agire direttamente.

Annalise ha un’altra puntata piena di problemi da affrontare, a parte Asher: i Keating Five non riescono a discreditare la testimonianza della zia degli Hapstall – ed era anche ora che venissero sgamati con tutte queste prove fornite da Oliver, eh – ed è costretta a sguinzagliare Frank contro Wes e i suoi complici.

Diciamocelo, Frank si è dimostrato un vero e proprio mastro burattinaio; agendo dietro le quinte è riuscito a far muovere i Fab Four esattamente come voleva e a farli arrivare dove voleva che arrivassero. Anche se forse con Levi ha un po’ esagerato, lo rivedremo mai?

Per un momento ci ho quasi creduto che Rebecca fosse ancora lì nella valigia, ma Frank è troppo intelligente per lasciare tracce così evidenti, infatti le super indagini di Wes & Levi si risolvono in un nulla di fatto. Ma tutti quei soldi da dove arrivano? E perché lasciarli lì alla portata di più o meno chiunque? A chi appartengono?

E dulcis in fundo, il momento migliore dell’episodio. Cioè, oggettivamente non lo è, ma ogni shipper del mondo sta ancora festeggiando per le parole di Connor, che in meno di 15 puntate è passato dal “I don’t do boyfriends” al “I love you, Ollie”. Ne vogliamo parlare? Perché facendo un rapido calcolo, questo è il terzo “Ti amo” di tutte le mie OTP, quindi potete capire come quel momento mi accompagnerà nei freddi mesi a venire.

E potete capire anche come questa puntata si meriti 9 unicorni su 10 – gliene avrei dati 10, ma dal promo la prossima puntata promette scintille, quindi mi sono tenuta un po’ più bassa.