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Recensione I, Frankenstein (5.0) Ecco come gettare fango su un mito della letteratura

Creato il 05 febbraio 2014 da Frenckcinema @FrenckCinema

i, frankensteinUno dei personaggi più conosciuti della letteratura mondiale è senza dubbio Frankenstein, il mostro nato dalla mente creativa di Mary Shelley nel 1816, molteplici sono state le volte in cui Hollywood ha voluto puntare su di lui, ma mai come in questa occasione il tutto è sembrato davvero fuori luogo.

I, Frankenstein è l'adattamento cinematografico della graphic novel di Kevin Grevioux dove il mostro di Shelley diventa suo malgrado giudice di una guerra eterna tra forze del bene e del male.

Alla regia c'è Stuart Beattie, sceneggiatore di film come Collateral e molti dei capitoli della saga Pirati dei Caraibi, quindi non proprio un novellino, ma il suo è un esordio con un film di un certo spessore purtroppo non è stato molto fortunato, eppure il materiale c'era eccome.

Tra i punti negativi del lavoro di Beattie c'è da sottolineare purtroppo l'inconsistenza di una sceneggiatura troppe volte ai limiti del sopportabile con situazioni surreali e momenti banali che non fanno altro che mettere a dura prova la pazienza dello spettatore.

i, frankensteinIn un mondo dove gargoyle e demoni combattono in piena città sarebbe stato regolare constatare lo stupore e la paura della gente normale, eppure il mondo di I, Frankenstein non sembra essere abitato da altri umani se non quelli caratterizzati da ruoli centrali (si contano sulle dita della mano), e questo non è altro che uno dei clamorosi flop narrativi di un film che forse avrebbe dovuto rimanere ancora per molto solo un progetto.

Azione ed intrattenimento sono parte della sceneggiatura solo che dopo un numero esagerato di combattimenti alla Blade (o per essere più contemporanei alla Underworld) ci si rende conto che la noia alla fine non può che prendere il sopravvento, pathos e mordente rimangono perciò solo una tiepida speranze.

Il cast presenta nomi di qualità come Aaron Eckhart, Bill Nighy ed i giovani talenti Jai Courtney e Yvonne Strahovski, ma nonostante ciò la qualità sembra comunque latitare.

aaron eckhart i, frankensteinEckhart nel particolare mai come in I, Frankenstein è sembrato impacciato e fuori ruolo, egli è un ottimo caratterista ed ha un talento innato di sicuro non per l'azione, lo aveva capito benissimo Christopher Nolan non affidando al suo Due Facce scene di combattimento, lo avrebbe dovuto capire la Lionsgate scegliendo magari proprio il collega del cast Jai Courtney.

Tra tantissime ombre però c'è da segnalare una luce visto che ciò che funziona senza dubbio è l'ottima mole di effetti speciali presenti nel film; combattimenti, esplosioni e distruzioni varie sembrano essere l'unico pezzo forte, escludendo chiaramente l'aspetto esteriore dei demoni completamente da horror di serie B, di un disastro cinematografico.

In conclusione posso affermare di aver assistito al peggior film del 2014 e senza dubbio ad uno dei peggiori film tratti dal mito di Frankenstein, e ce ne sono di brutti, Stuart Beattie ha dimostrato di non essere all'altezza del compito realizzando un film vuoto e per giunta banale.

Aaron Eckhart ha di sicuro osato con questo ruolo e sarebbe buon per lui provare subito a tornare ad interpretare ruoli adatti al suo grande talento, a salvarsi è alla fine il solo comparto visivo che gode di un ottimo intrattenimento che finisce per non essere sfruttato a dovere.

di Frenck Coppola


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