Buon sabato lettori!
eccomi con una nuova recensione, non troppo entusisatica, del primo libro della nuova trilogia di Licia Troisi. All'inizio della prossima settimana pubblicherò la recensone del secondo volume. Buona lettura!
I regni di Nashira sono divisi al suo interno da due caste: i nobili e gli schiavi. I primi si cullano nelle loro ricchezze e nel loro potere che deriva dalla loro posizione sociale e puniscono e trattano come animali i loro sottoposti. Gli schiavi, passivi e sottomessi, obbediscono ciecamente agli ordini e si fanno picchiare e uccidere per cose futili. Questa è la situazione che risulta essere la normalità nel regno. Talitha, la protagonista, è una giovane di rango elevato, figlia di uno dei più severi e terribili nobili della regione dell'estate, e possiede da sempre una vena di ribellione: è amica del suo schiavo Saiph e soffre nel vedere cosa accade agli altri schiavi per ordine o per mano del suo stesso padre. Quando una tragedia colpisce la sua famiglia, ma soprattutto distrugge le ambizioni del padre, Talitha deve lasciare la sua vita di apparente libertà per diventare una sacerdotessa. Ma lei non ci sta, si rifiuta di sottomettersi e fugge per scoprire cosa sta accadendo a Nashira rendendosi però conto che la libertà non è esattamente quello che immaginava.
I regni di Nashira, il sogno di Talitha è il primo volume di una nuova trilogia, (a novembre è infatti uscito il secondo) e devo dire che non mi è piaciuto particolarmente. Ciò deriva dal fatto che io ho letto quasi tutti i libri dell’autrice e in ogni gesto, azione e pensiero della protagonista, che si chiama Talitha, appunto, ho ritrovato qualcosa delle protagoniste presenti nelle tre trilogie del Mondo Emerso. Talitha è una ragazza di 17 anni che desidera ardentemente essere libera da suo padre e dal suo mondo agiato(una nobile che vuole mischiarsi tra il popolo insomma), senza sapere bene cosa sia in effetti la libertà, senza comprendere pienamente le conseguenze delle sue azioni avventate in un mondo quasi vicino alla ribellione, e Nashira è davvero sull'orlo dell'abisso. Ho trovato questa protagonista non equilibrata perché passa da momenti in cui si comporta in modo davvero molto infantile, con giochi e scenate, a momenti di maturità inaudita che avrei maggiormente tollerato in un secondo o terzo volume. Inoltre, come ho già detto, ho ritrovato dei tratti che conoscevo già: di Dubhe ha lo spirito d’avventura e l’irruenza, di Nihal ha l’altruismo e la conflittualità psicologica…. Insomma, per me non è nulla di nuovo, non è quello che mi aspettavo. Altra critica è da muovere al personaggio maschile Saiph che ho trovato poco approfondito, infatti credo che per tutto il primo libro sia lasciato molto a se stesso, ma in fondo ho la convinzione che abbia del potenziale che spero sarà sviluppato. A lettura terminata mi sono resa conto che avrei preferito avere lui al centro della narrazione, sarebbe stato più originale e sicuramente i lettori che, come me, conoscono le altre trilogie, avrebbero apprezzato di più. Altro punto dolente è l’ambientazione che mi è parsa originale ma non sfruttata a dovere, potrei arrivare a definirlo un fantasy ecologico, ma l'autrice non ha fatto in modo che il lettore si incuriosisse maggiormanete nei riguardi di questo mondo con due soli, senza aria nell'atmosfera che sopravvive grazie ad alberi che producono cristalli, insomma glissa e non approfondisce dei bei argomenti. Tirando le somme il libro non mi ha entusiasmata ma non l’ho trovato neanche brutto, quindi per ora assegno 2 stelline e mezzo, ma mi riservo di continuare la serie per vedere se è in crescendo.
P.S. la cover di Paolo Barbieri è spettacolare!!!
Lya