Tahereh Mafi
HarperCollins (ancora inedito in Italia)
409 pagine
4 Febbraio 2014
Trama: Con il Punto Omega distrutto, Juliette non sa se i ribelli, i suoi amici, o Adam stesso, sono vivi. Ma questo non le impedirà di cercare di abbattere la Restaurazione una volta per tutte. Ora deve fare affidamento su Warner, il bel comandante del Settore 45. L'unica persona di cui lei non avrebbe mai pensato di potersi fidare. La stessa persona che le ha salvato la vita. Warner promette di aiutare Juliette a padroneggiare i suoi poteri e salvare il loro mondo morente... ma non è tutto quello che vuole da lei.
La serie Shatter Me è perfetta per i fans che bramano romanzi per giovani adulti ricchi di azione con del romanticismo stuzzicante come in Divergent di Veronica Roth, The Hunger Games di Suzanne Collins, e Legend di Marie Lu. Tahereh Mafi ha creato una storia accattivante e originale che combina il meglio della distopica e del paranormale, ed è stato lodato da Publishers Weekly come "una lettura coinvolgente scritta da un'autrice che non ha paura di correre dei rischi". Ora quest'ultimo libro porterà la serie ad uno scioccante e soddisfacente finale.
About Fracture Me...
Con i suoi atteggiamenti, ho avuto l'impressione che Adam le voltasse alle spalle e si ostinasse capricciosamente a marcare comunque il territorio, solo in nome di ciò che c'è stato fra di loro. In più, il suo amore incondizionato per il fratellino James, per quanto tenero e nobile, diventa la sua prima necessità contro quella di salvare Juliette, che poi scopre essere stata uccisa dal padre che condivide con Warner.
Detto ciò, sebbene la novella mi sia piaciuta perché chiarisce al lettore il terzo punto di vista principale della storia, sono rimasta incredibilmente delusa da Adam. Che sia questa la "vocazione" del personaggio è indubbio, e il ruolo, questo suo essere a metà fra il codardo e il fratello modello, gli calza finalmente a pennello per quello che è. Sta di fatto che da ora non tiferò certo per lui, e spero che anche Juliette capisca ciò di cui ha davvero bisogno -e non è Adam.
Dopo aver letto anche Ignite Me...
Ed eccomi qua. Senza fiato, piena di brividi, (soddisfatta).
Ancora una volta l'autrice ha dato vita ad un romanzo capace di tutto, tridimensionale, scritto al meglio. Si tratta sempre dello stesso modus operandi, capace di elevare la narrazione fino all'esasperazione con una serie di proposizioni coordinate allacciate fra loro, un sospiro lungo e prolungato che logora il lettore fino allo stremo. E grazie a questo che riusciamo ad avvertire pienamente la disperazione dei personaggi, la loro ossessione e determinazione, i loro sentimenti in genere. E' come immergervisi completamente dentro, un'abilità della Mafi che ho sempre ammirato.
Ignite Me è il libro delle conseguenze. Vengono tirate le somme, non si cercano più nascondigli, si esce allo scoperto piano piano.
Lentamente, però, anche questo inizia a cambiare. Lo stile si fa meno caoticamente struggente, più adulto, rispecchiando la maturità che Juliette raggiunge nell'intero arco narrativo. Abbandonare la particolarità dei suoi pensieri disperati, ma incredibilmente concreti e vividi, mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Mi ero innamorata di quell'impeto narrativo, di quella protagonista così rara e fragile, e pur comprendendo che nel contesto in cui si trova un'evoluzione è indispensabile, amerò sempre maggiormente quei momenti in cui Juliette era completamente vulnerabile, aperta al lettore in ogni suo pensiero.
Lei, in effetti, non è più quella che conoscevamo. Ci eravamo fermati ad un punto di svolta incredibile, che però piomba nel buio. La battaglia fra Anderson e l'Omega Point va a favore del primo, e il padre di Warner si è ritirato, forte della sua vittoria stracciante. D'altro canto, tutte le persone che Juliette aveva scoperto essere diverse come lei, sono morte. O almeno è ciò che lei crede, e che Warner, dopo averle salvato la vita, le dice. Fortunatamente, Kenji, Adam, James, Castle, Winston, Brendan, Ian, Lily e Alia, membri dell'Omega Point, sono ancora vivi, e ritrovarsi è l'unica cosa per cui hanno tempo. Perché in mezzo, fra loro e Juliette, c'è Warner -un ragazzo diverso da com'era stato dipinto dalle parole di tutti, che non ha nulla di crudele se non il dolore che gli è stato inflitto, sentimenti che lo rendono così affine a Juliette, così intensi da farmi sentire stupida per non averli notati prima come ben più di una malsana e sbagliata ossessione. Quello di Warner è amore, e Juliette capirà come ricambiarlo. Il divario fra Adam, Juliette e Warner tocca il suo apice nel secondo volume, perciò non dovrete assistere ad un triangolo amoroso mal dichiarato in precedenza. Questo terzo libro è incentrato fortemente su Juliette, su quello che vuole e sul modo in cui intende ottenerlo, superando l'insicurezza e abbattendo i muri cui ha permesso di proteggerla per tutta la vita. Smette di avere paura di se stessa, di mettere gli altri prima di lei anche quando quelli tentano di ferirla. Ma è anche centrale il modo in cui questo suo cambiamento verrà accolto dagli altri, Adam in particolare. Anche se non stanno più insieme da prima, i loro rapporti si faranno sempre più burrascosi, mentre Juliette cerca di concentrarsi sulla loro missione e non su ciò che prova per Warner. E dovrà allenare tutti i suoi poteri per rendersi finalmente conto di quale sia la sua identità. Un percorso introspettivo piuttosto emozionante, e che non riguarda solo lei. E' stato lo stesso per Warner, e poi per Adam, poiché ognuno di loro ha subito una svolta importante nella propria vita, così radicale da cambiare i loro obiettivi, da aprire loro nuove strade. Ed è tutto molto interessante, e bene approfondito, ma ho sempre pensato che ciò mettesse in ombra un aspetto del distopismo piuttosto importante.
Ci avete mai fatto caso (o forse è un'impressione mia)? Una delle cose che continua a rimanere sullo sfondo riguarda le caratteristiche del mondo distopico stesso in cui i personaggi si muovono. E' come se vivessero la loro storia dentro una continua campana di vetro, nonostante le occasionali fughe, la guerra e tutto ciò che sappiamo sul governo, i Settori e le condizioni di vita dei cittadini. Ciò che cambia, adesso, è il modo in cui Juliette e gli altri, ma lei in particolare, si rapportino ad esso. In poche parole, l'interesse verso il mondo esterno si fa più forte, o evidente, ma rimane comunque fortemente soggettivo -privato di descrizioni dirette o precise. Juliette non è più la bambina spaventata e timorosa che era in Shatter Me, né la ragazza docile e insicura di Unravel Me. Probabilmente, leggendo questo libro stenterete a riconoscerla. E' una leader naturale, carismatica, passionale come solo chi è alle prime armi sa esserlo. Il suo è uno slogan politico prevedibile, ma efficacie.
Intenso, divertente e affiatatissimo diventerà anche il suo rapporto con Kenji, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto! Se non ci fosse stato Warner... Kenji è esilarante, leale, insostituibile, e Juliette comprende quanto sia preziosa l'amicizia, in special modo la sua. Li ho adorati insieme, sperando sempre in più scene che li vedessero protagonisti -fortunatamente, la Mafi sembra conoscere bene i suoi lettori. L'intensa che li unisce è unica, e saperla così forte, così incredibile mi ha completamente stregata! Ed è davvero raro che mi affezioni così ad un personaggi maschile che non sia il protagonista. Avendo già detto ampiamente la mia su Adam, nonostante adesso tolleri la sua presenza... manca ancora Warner.
Chi non li shippa insieme odierà l'autrice, o cambierà idea, perché i momenti che lo vedono insieme a Juliette sono tanti, e così trascendenti, da sembrare irreali per la potenza visiva ed emozionale che suscitano. Anche volendo amare questo personaggio arrogandomi il diritto di averlo per me, non riuscirei mai a separarlo da Juliette, nemmeno nella mia mente. La parola migliore che trovo per descriverli
Non pensate che la mia sia una recensione priva di critiche -qualcuno è sottilmente sparsa qui sopra. Ciò che mi sento di dire è che, secondo la mia opinione, l'autrice si sia lasciata abbagliare dal "bisogno" d'azione proprio sul finale, optando per dei capitoli conclusivi flash, veloci, chiazze di corse disperate, colpi di pistola, una missione da portare a termine. E' stato troppo frettoloso, e per una serie di ragioni e aspettative ne sono rimasta un po' delusa. Questi ultimi capitoli suonano un po' alla Marvel, neanche avessimo a che fare con supereroi dichiarati. Mancava solo che Castle dicesse "da un grande potere derivano grandi responsabilità" e Ignite Me avrebbe preso le sembianze dell'autentico scenario pseudo-fantascientifico tanto in voga nei film supereroici. Ho sempre trovato spiderman e il resto della banda brillanti, ma plastici, simbolici, fortemente fini al loro solo ruolo, nel loro tripudio di morale e buoni sentimenti, e fanno sentire gli spettatori più buoni, più inclini a quei fioretti del tipo "d'ora in poi cercherò di essere migliore" che, proprio come i propositi per la dieta, svaniscono a inizio settimana. Ho temuto che la Mafi si stesse fossilizzando nel clichè, e per una dinamica nella scrittura come lei sarebbe stato, più che un peccato, un vero disastro. La Mafi non sarà Stan Lee, o lo zio Ben, ma il messaggio è sempre quello (il bene che vuole trionfare sul male), e lo divulga con quel suo modo di scrivere così pieno, ricco, asmatico, indimenticabile. In fondo i suoi personaggi sono tutti un po' supereroi, ma con la profondità tipica del romanzo che rende questo paragone più sopportabile (per me), adattabile alle mie corde di lettrice. Perciò anche se accennato -e accentuato-, la bellezza del romanzo nel complesso è riuscita a farmi passare sopra questa fastidiosa caratteristica.
Ignite Me è uno splendido romanzo, anche se non al livello dei precedenti. Non sono sicura di cosa mi aspettassi, forse è stato il finale a rovinare un po' la mia prima, ottima impressione, o forse la Mafi ha perso un po' di quell'insolito charme mostrato nel primo libro, ma tutto sommato l'ho amato, ho fangirlato come una matta leggendolo e probabilmente, se dovessi rileggerlo -su certe scene ci tornerò, eccome!- lo rifarei. Lo stile della Mafi ci ha messo poco a conquistarmi fin da Shatter Me, e rimarrà una delle autrici migliori di cui abbia mai letto qualcosa!
Voto: ★ ★ ★ ★
Non è il punteggio pieno che credevo, anche prima di leggerlo, gli avrei dato, ma a parte questa puntualizzazione sul finale, è stato tutto perfetto, brillante, sopra le mie aspettative, da togliere il fiato! Se non avete ancora iniziato questa serie, o vi siete bloccati al primo volume italiano, rimediate presto!