Recensione "Il bacio eterno dell'oscurità" di Jeaniene Frost

Creato il 28 febbraio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Valentina Coluccelli NIGHT HUNTRESS WORLD 2 MENCHERES & KIRA
Titolo: Il bacio eterno dell'oscurità Titolo originale: Eternal Kiss of Darkness Autrice: Jeaniene Frost Editore: Fanucci Prezzo: 9,90 Pagine: 336 Data di uscita: 23 febbraio 2012 Trama: Scampata all’aggressione di alcuni ghoul in un magazzino nella periferia di Chicago, l’investigatrice privata Kira Graceling è costretta a restare una settimana prigioniera del vampiro Mencheres, che vorrebbe cancellarne i ricordi. Nelle sue visioni Mencheres vede solo una distesa di oscurità e pensa che sia meglio morire, anche per eliminare il problema di una vecchia faida con il suo più acerrimo nemico: Radjedef, suo zio e Guardiano della Legge, che vorrebbe ottenere il potere che Tenoch, suo signore, ha lasciato in eredità al nipote. La presenza di Kira nella vita del vampiro ha però un effetto inaspettato, e ben presto Mencheres si innamora di lei e si lascia convincere a liberarla. Presi da un’implacabile attrazione, Kira e Mencheres non riescono a stare lontani... Guai seri sono in vista per Kira, che dovrà vedersela, tra gli altri, con Aken, il traghettatore dell’oltretomba. Grazie all’aiuto di Vlad, Cat, Bones e Veritas, Mencheres cercherà in tutti i modi di mettere in salvo Kira, liberarsi di Radjedef e consegnarlo ad Aken; e sarà proprio il sovrano del Duat a svelargli importanti rivelazioni sulle visioni che lo ossessionano... e che potrebbero rivelarsi molto più sorprendenti di quanto lui si aspetti.

RECENSIONE Crea dipendenza”. Dovrebbero stampare per legge questa etichetta nella quarta di copertina di tutte le opere di Jeaniene Frost, perché ogni volta l’effetto rapimento è devastante. Non se ne vorrebbe più uscire e giunti alla parola “fine” si farebbero carte false pur di aver subito in mano un seguito, o persino ci si accontenterebbe di un altro centinaio di pagine di banalità quotidiane e quisquilie ordinarie pur di non abbandonare l’atmosfera e gli incredibili personaggi che l’autrice ha creato.

"Scivolò nell’acqua verso di lei, spinto dallo stesso inesorabile impulso che induce le falene a danzare con le fiamme. Aveva passato l’equivalente di tante vite fra raziocinio, fredde macchinazioni e, in definitiva, il vuoto. Forse le falene sanno quello che lui non sapeva: che la gioia della fiamma vale il prezzo della distruzione."

Come già avvenuto per il primo volume del Night Huntress World, e nonostante la piacevole e sorprendente rivelazione che è stato, mi sono avvicinata a questo libro con moderate aspettative. E invece, anche questa volta, sono stata ripagata con trecento incantevoli pagine che hanno smentito ogni possibile attesa di delusione, noia o lettura tiepida. Eppure Mencheres non si proponeva affatto come un personaggio facile. Nella serie regolare, il suo attrito con Cat e il rapporto incrinatosi criticamente con lei e Bones nel quarto capitolo offuscavano persino l’innegabile fascino e il naturale magnetismo della sua persona e del suo immenso potere. Mencheres appariva calcolatore, arrogante al punto da manipolare le persone e gli eventi in modo da adattarli ai suoi fini e alle sue visioni del futuro, e anche saggio e flemmatico, ma comunque troppo antico, troppo potente, troppo “altro” per poter essere più che una spalla, anche se di rilievo. La perdita dei poteri poi e lo spegnersi della sua volontà di vivere e collaborare con gli amici e con la sua gente, oscuravano ulteriormente la sua immagine. E invece la Frost usa tutto questo, pregi, difetti e sventure recenti, a vantaggio del personaggio, creando una figura piena, carismatica, assolutamente amabile, stanca dei millenni vissuti, degli intrighi, delle lotte, delle perdite, pronta ad abbandonare la sua esistenza e inaspettatamente sinceramente, legata alle persone di cui si è circondata… E per affiancare un simile vampiro, complesso, controllato e ferito, un figlio del sapiente Egitto che porta nel cuore e sulle spalle stanchi oltre quattromila anni di vita, l’autrice ha sapientemente creato una controparte femminile dotata di una schietta onestà e di una lucida intelligenza. Kira, così giovane e acerba con i suoi trent’anni di vita, è comunque la compagna perfetta per l’antico Mencheres.
<Ora ti sembro troppo vecchio per te?> mormorò. <Troppo diverso dalla persona che amavi prima di sapere tutto questo?> Gli occhi di Kira stavano già brillando di verde, e le sue labbra carnose si schiusero. <No, non mi sembri troppo vecchio.> Aveva la voce roca. <Né troppo diverso. Mi sembri mio. Chiunque tu fossi, chiunque tu sia… sei mio.> Mencheres sorrise, i suoi canini si estesero in tutta la loro lunghezza. <Così hai parlato, che così sia. Per l’eternità.>

Il risultato, come già avvenuto nel primo volume spin-off con Spade e Denise, è una storia d’amore delicata, tenera, riflessiva, che segue senza troppi scossoni il suo decorso naturale. E, soprattutto, capace di non far sentire la mancanza di quella tra Bones e Cat, sempre adrenalinica, passionale, esplosiva. Bones e Cat che, questa volta, hanno un ruolo di comprimari marginale e forse anche poco lusinghiero, nonostante la loro diffidenza iniziale sia ampiamente giustificata dal recente passato con Mencheres. In entrambi gli spin-off, la Frost fa sempre apparire la SUA protagonista (perché Cat è la sua protagonista d’eccezione, tanto che i libri della serie regolare sono scritti in prima persona col suo point of view, mentre gli spin-off sono sempre in terza persona) ai margini e poco coinvolta, senza indizi di un rapporto di intesa e nemmeno di amicizia con i protagonisti (nonostante Spade e Denise nella serie regolare le siano molto legati). È piuttosto Bones a ricoprire ruoli brevi ma molto intensi sul piano affettivo. È come se la Frost la volesse tenere lontana dal riflettore per paura che possa rubare la scena ai temporanei protagonisti; comprensibile, vista la potenza del personaggio, che però sarebbe piacevole vedere, per una volta, attraverso il filtro degli altri personaggi e seguire mentre stringe rapporti profondi con loro. Ma questo credo sia l’unico neo del libro, che si legge in un giorno, incapaci di staccarsi dalle sue pagine e di abbandonare i protagonisti che si trovano sempre in un momento importante, che sia uno scontro potenzialmente mortale con il subdolo nemico millenario Radjedef, che sia una dichiarazione d’amore o che sia un semplice brano di passaggio. Perché i libri della Frost non conoscono momenti “morti” o brani superflui. Tutto è assolutamente vitale, vibrante, coinvolgente, espressivo. In due sole parole, come dicevo in apertura, “crea dipendenza”! NIGHT HUNTRESS SERIES (ordine di lettura con le spin-off novels)

1. Halfway to the Grave (2007) – La cacciatrice della notte (Fanucci 2010) 2. One Foot in the Grave (2008) – La regina della notte (Fanucci 2011) 3. At Grave’s End (2008) – L’urlo della notte (Fanucci 2011) 4. Destined for an Early Grave (2009) – L’odore della notte (Fanucci 2011) Spin-off novel: First drop of Crimson (2010) – Crepuscolo Cremisi (Fanucci 2011) Spin-off novel: Eternal Kiss of Darkness (2010) – Il bacio eterno dell'oscurità (Fanucci 2012) 5. This Side of the Grave (2011) – ancora inedito 6. One Grave at Time (2011) – ancora inedito
Al momento sono previsti altri tre libri della serie regolare e per marzo 2012 il primo volume della serie spin-off The Night Prince con protagonista Vlad, dal titolo Once Burned, cui seguirà un secondo volume ancora senza titolo.
L'AUTRICE Jeaniene Frost vive in Florida con suo marito e il loro cane. Di sé le piace dire che, nonostante non sia un vampiro, ha la pelle molto chiara, adora vestirsi di nero e dormire di giorno. Fanucci Editore ha già pubblicato La cacciatrice della notte nel 2010, La regina della notte, L’urlo della notte e L’odore della notte nel 2011. I romanzi di Jeaniene Frost sono stabilmente ai vertici della classifica del New York Times. Sito ufficiale dell'autrice QUI

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