[Recensione] Il canto Oscuro di Alessio Brugnoli

Creato il 26 settembre 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Titolo: Il canto oscuro
Autore: Alessio Brugnoli
ISBN Libro: 978-88-95414-75-1
Editore: Kipple Officina Libraria
Anno: 2012
Vpto: 

 Trama: Questo romanzo ci regala un ottimo esempio di steampunk di ambientazione “romana”: un panorama d’inizio secolo in cui le sorprese tecnologiche non mancano e l’azione si snoda tra eleganti teatri dell’opera, antiche residenze decadute, bische e la classica Roma “sparita”. Sullo sfondo di un’indagine, partita per scoprire il responsabile di un crimine, si muove il principe Andrea il quale diventerà, suo malgrado, testimone di un tempo di trasformazione, un tempo che segnerà l’avvento di un nuovo modo di concepire l’elaborazione elettronica.

Recensione:

Andrea è un nobile romano, la sua vita scorre tra vie le di una città che ospita carrozze e automobili, molte persone dai ceti sociali distinti, portoni barocchi, arte e vizi. Le mura dell’università nella quale insegna si fanno strette, la vita accademica non lascia spazio a quell’incessante bisogno di dover andare oltre la conoscenza imperante, lo sguardo è sempre rivolto altrove e sullo sfondo delle rivolte anarchiche e delle esplosioni improvvise, un suicidio attira la sua attenzione e l’uomo si trova coinvolto in un intrigo che prende corpo riga dopo riga.

Una Roma dai vicoli maleodoranti ma anche della cultura e del fermento intellettuale. Il progresso tecnologico si affaccia al mondo rivelando tutte le sue potenzialità; costosi computatori, valvole termoioniche, studi indirizzati verso l’evoluzione scientifica che attrarrà sempre più animi appassionati. Passato e futuro si mescolano al cospetto di un uomo dalla mente aperta, pronto ad accogliere i cambiamenti che si impongono in una società il cui volto non sarà più lo stesso.

Vincitore del premio Kipple 2011, il romanzo è ben scritto, la scelta dell’ambientazione romana del passato è in armonia con la trama che si sviluppa con equilibrio costante e mostra la capacità dell’autore di narrare una storia con semplicità, alternando un linguaggio scorrevole a dialoghi in dialetto.

La descrizione della città eterna apre un varco attraverso il quale il lettore scorge la Roma come appariva agli occhi dei suoi abitanti, bella e caotica, da amare o detestare, come anche oggi accade.


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