Recensione: "IL CAVALIERE DEI SETTE REGNI" di George R.R. Martin.

Creato il 19 ottobre 2014 da Blog

Il cavaliere dei Sette Regni è un libro che si legge indipendentemente dalla saga, ma che al tempo stesso è a lei indissolubilmente legato, come un imperdibile prequel.Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Pagine: 336
Prezzo: € 18,50
Uscita: 8 Aprile 2014
Sinossi:Westeros, novant'anni prima degli avvenimenti narrati nelle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". Qui si muovono due nuovi grandi personaggi del pantheon di George R.R. Martin: Dunk, noto anche come ser Duncan, cavaliere errante poco avvezzo agli intrighi di corte ma abile nella lotta e nobile di cuore, e il suo giovane scudiero Egg, un soprannome dietro cui si nasconde, all'insaputa del mondo, Aegon Targaryen, principe della Casa dei Draghi e destinato un giorno a sedersi sul Trono di Spade.
Alla morte del cavaliere di cui era scudiero, Dunk decide di prenderne le insegne e partecipare a un grande torneo che si svolgerà al Campo di Ashford. Sulla strada, in una locanda, incontra un ragazzino che afferma di essere orfano. Dopo un primo rifiuto, Dunk accetta di farne il suo scudiero: è il primo momento del sodalizio di una straordinaria coppia di eroi. Dal giudizio dei sette (una competizione in cui due gruppi di sette cavalieri si sfidano senza esclusione di colpi), passando per una storia di intrighi e tradimenti sul'Altopiano, fino alla misteriosa sparizione di un uovo di drago, Dunk ed Egg affrontano incredibili avventure attraversando i Sette Regni di Westeros dall'uno all'altro dei punti cardinali.
Le loro gesta hanno luogo in un mondo più sereno rispetto a quello descritto nelle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", un mondo sfarzoso fatto di tornei, donne e cavalieri, in cui non mancano complotti e macchinazioni ma in cui c'è posto anche per un innocente eroismo. Eppure dietro lo splendore si mettono già in moto gli eventi che porteranno alla guerra e alla distruzione.

Gli appassionati non mancheranno di trovare numerosi riferimenti (tra cui un cameo del'infido Walder Frey bambino) che illumineranno le pagine già note delle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco".
Un nuovo meraviglioso tassello nel grandissimo affresco epico costruito da George R.R. Martin, maestro indiscusso del fantasy contemporaneo.
L'autore:George R.R. Martin (Bayonne, New Jersey, 1948) è l'autore delle celebri "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco". Sceneggiatore per il cinema e la televisione, ha pubblicato racconti e romanzi di fantascienza, vincendo numerosi premi, tra cui l'Hugo, il Nebula, il Bram Stoker e il Locus. Mondadori ha pubblicato tutti i libri delle "Cronache", le raccolte di racconti Le torri di cenere (2007) e I re di sabbia (2008), il romanzo Il Pianeta dei Venti (2012, con Lisa Tuttle) e la serie di romanzi a mosaico da lui coordinata Wild Cards.Scheda del forum!

RECENSIONE A CURA DI VALENTINA GREGORI:

I contenuti della narrazione di George Martin, celebre autore dell’epopea “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”, possono essere in parte condensati dai primi versi dell’Orlando Furioso di Ariosto:“Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori,Le cortesie, l'audaci imprese io canto”
Tuttavia ne “Il cavaliere dei sette regni” il rimando a questi temi è forte e tangibile. Infatti l’intreccio mi è parso più cavalleresco, e quindi più incalzante, rispetto alla serie. Non mancano gli intrighi a cui lo scrittore ci ha abituato.“Il cavaliere dei sette regni” è una sorta di spin-off de “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”. Tratta di tre racconti, che a quanto pare saranno ampliati, sulle peripezie di Dunk & Egg, ambientate circa novant’anni prima degli eventi narrati nella saga principale, quindi durante la dinastia regnante Targaryen. Pertanto il libro può essere letto anche senza aver conosciuto la serie di riferimento.Il giovane Dunk è un umile cavaliere errante, conosciuto come Ser Dunkan l’Alto, futuro Lord Comandante della Guardia Reale. Il suo scudiero Egg cela un’identità illustre: è infatti un rampollo della famiglia Targaryen, futuro Re Aegon V.Interessante la caratterizzazione dei personaggi, in cui si ritrova la capacità di George Martin di rappresentare “uomini” con pregi e difetti. Tra i protagonisti mi ha colpito soprattutto Dunk: compensa il “cervello fino come le mura di un castello” con nobiltà d’animo e senso dell’onore.Le vicende narrano l’incontro e il modo in cui si evolve il rapporto della coppia improbabile ma affiatata, in un universo simil-medievale, il continente Westeros, in tempo di pace e non ancora corrotto. Eppure i complotti e le ripercussioni della ribellione dei Blackfyre, avvenuta una generazione prima rispetto gli eventi narrati, evidenziano le avvisaglie del declino illustrato ne “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”. Emerge di nuovo l’abilità dell’autore di illustrare un contesto autentico, tanto che il lettore si deve districare tra nomi, casate e rispettivi vessilli, cospirazioni complesse.Tre avventure cavalleresche in stile epico, tra codici etici e morali, piccola nobiltà, tornei cavallereschi, scontri e qualche congiura, che i nostri eroi si troveranno ad affrontare, non senza conseguenze sul piano personale.George Martin mantiene la sua capacità di ammaliare il lettore e si conferma narratore brillante nel panorama letterario fantasy.
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