Titolo: Il Clan dei Miserabili
Autore: Umberto Lenzi
Editore: Cordero Editore
Numero di pagine: 168
Prezzo: 14,00 €
Formato: cartaceo
Dalla penna elegante di un regista cult apprezzato in tutto il mondo, la sesta imperdibile avventura del fortunatissimo ciclo di Bruno Astolfi: un thriller graffiante che fotografa l’anima più “nera” del dopoguerra italiano.
Recensione: Il Clan dei Miserabili è il sesto capitolo della lunga serie di gialli che hanno come protagonista Bruno Astolfi, detective privato specializzato nella risoluzione di delitti avvenuti nel mondo del cinema. Stavolta lo scenario dell’omicidio è il set del film “I Miserabili”, tratto dal romanzo di Hugo. Se però ci si aspetta di ripercorrere i passi di Jean Valjean per venire a capo del mistero o di muoversi tra cineprese, comparse e copioni, si rimane presto delusi perché le indagini non entrano mai veramente in contatto con gli spunti letterari o cinematografici che pure abbondano. Sono tante, infatti, le personalità di spicco che Bruno Astolfi incontra nel corso della sua indagine (Alberto Moravia, Elsa Morante, Vittorio De Sica, Totò…), ma in nessun caso entrano nel vivo della trama, finendo per essere incursioni di poco conto. A volte, come nell’incontro fortuito con Moravia e Morante, diventano addirittura fastidiose, dando la sensazione di essere state inserite solo allo scopo di sfruttare la luce riflessa di nomi importanti per brillare un po’. Anche se in modo opposto, è la stessa tecnica che viene usata per mettere in risalto il protagonista: il suo diretto rivale per la risoluzione del caso, il commissario Patané, viene infatti descritto come un ottuso e un incapace, in modo anche fin troppo ripetitivo e assolutista. Anche dal punto di vista più strettamente stilistico, la ripetizione costante dello stesso appellativo risulta pesante e finisce per stancare: nel caso specifico, Patané viene spesso chiamato “l’ottuso commissario”, trasformando in epiteto questa sua caratteristica, peraltro non ben mostrata attraverso azioni che avrebbero francamente palesato uno scarso acume da parte del commissario. Basandosi sui fatti più che sulle parole, è invece Astolfi che mostra qualche lacuna di troppo, nonostante venga presentato quasi come un mix italiano tra il tenente Colombo e James Bond. Ci mette mezzo libro a chiedersi perché la vittima è stata uccisa proprio in quel luogo. Ci vuole il suggerimento di un carrozziere perché si attivi per rintracciare il mezzo della nettezza urbana con cui il malvivente cerca di ucciderlo, tamponandolo con tanta violenza da distruggergli la macchina. Scopre casualmente, facendo un cruciverba (in un altro scenario si chiama deus ex machina, qui intuizione…), che la parola chiave attorno alla quale ruotano le sue indagini può essere interpretata in altro modo. Anche la strada giusta viene imboccata per pura fortuna, dopo il ritrovamento di alcune agendine (di cui nessuno sospettava l’esistenza) sulle quali c’è praticamente la soluzione del caso, con tanto di nomi, soprannomi e movente. Insomma, questo Astolfi sarà anche un aitante ex pugile che fa innamorare tutte le donne, beve solo Fernet e centellina le sue preziose Camel, ma non brilla per lucidità. È però un personaggio molto ben caratterizzato, nei suoi pregi e nei suoi difetti, complice una narrazione in prima persona che l’autore tiene saldamente sotto controllo dall’inizio alla fine, proprio come fosse il riflettore con cui illuminare le scene. L’estrazione cinematografica dello scrittore si nota: la mano del regista muove sapientemente i personaggi, conosce i tempi giusti, sa gestire il ritmo e “inquadrare” gli eventi sempre da un’angolazione perfetta. È forse questo ciò che ho maggiormente apprezzato del romanzo, accanto agli scorci di una Roma affascinante e malinconica, che, per una come me che è nata e cresciuta in questa città, sono pennellate di bellezza su uno sfondo storico che non ho vissuto ma che finalmente ho potuto conoscere.
Voto:
Autore recensione:
ariendil
Chi sonoMi sarebbe piaciuto essere una cantastorie nei tempi in cui le storie si raccontavano in piazza o accanto al focolare. Ma non mi dispiace essere ciò che sono: una ragazza con la passione per la scrittura e la lettura (fantasy e non solo) che per lavoro si occupa di cuori… Alla fine, si tratta sempre di raccontare una storia.
- Product
- Il clan dei miserabili
- Version
- Cartaceo
- Type
- Libro
- Product Author
- Umberto Lenzi
- Reviewed by
- Ariendil
on 13 maggio 2014 - Rating
- Price
- 12.60