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Recensione - "Il commissario Soneri e la strategia della lucertola" di Valerio Varesi

Creato il 17 ottobre 2014 da Diegothriller
Recensione a cura di Massimo Minimo "Il commissario Soneri e la strategia della lucertola" di Valerio Varesi è il giallo recensito oggi da Thrillerpages Tre indagini, apparentemente non collegate fra loro, impegnano il commissario Soneri. Il caso più eclatante è, senza dubbio, la misteriosa sparizione del sindaco di Parma, di cui si sono perse le tracce durante una vacanza sulle montagne del Trentino. Una scomparsa che fa comodo a molti, soprattutto all’interno del suo partito, in un momento in cui la magistratura sta indagando sulla corruzione dilagante nella città. Città che è la vera protagonista del romanzo: Parma come paradigma del nostro Paese dove politici, imprenditori e criminalità organizzata fanno il bello ed il cattivo tempo. E spesso è difficile, se non impossibile, distinguere le tre categorie ed i loro ruoli. In questo contesto si muovono Soneri ed i suoi collaboratori, insieme ad un magistrato deciso a fare pulizia o almeno a provarci. Il termine “contesto” viene ripetuto spesso all’interno del romanzo e va inteso così come lo intendeva Leonardo Sciascia, ovverosia la connivenza che lega gli uomini del potere con l’effetto di creare legami ed interessi fra la politica e le istituzioni, luoghi in cui tutto si afferma e tutto si nega. Anche il finale è simile a quelli sciasciani, in particolare nell’amarezza del commissario che non può condurre le indagini sino in fondo e spazzare via tutto il marcio che inquina Parma. Nelle classiche passeggiate solitarie Soneri s’imbatte in Valmarini, un pittore che riproduce quadri famosi su commissione dell’imprenditore Ugolini, uno di quelli che con i suoi loschi affari tiene in pugno la città. Due figure opposte, legate solo dall’attività di Valmarini che falsifica sì le opere ma è un uomo vero, come il commissario e pochi altri. Un giallo “sociale” questo di Varesi, ispirato agli avvenimenti politici accaduti a Parma qualche tempo fa e che hanno spianato la strada all’elezione di un sindaco del Movimento 5 Stelle. In alcune pagine del romanzo ho ritrovato l’indignazione e la rabbia presenti anche ne Il rivoluzionario, seppure riferite ad epoche ed accadimenti diversi. Sentimenti che sfiorano la rassegnazione ma Soneri non è il tipo da lasciarsi abbattere facilmente e sono sicuro che nella prossima avventura tornerà più determinato che mai.


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