J.A. RedmerskiFabbri Editori300 pagine c.aIn uscita 20 Novembre 2013Acquista qui: Il confine dell'eternità
★ ★★ e ½
A grande richiesta dei lettori arriva il seguito di Il confine di un attimo.
Un nuovo genere, sensuale e romantico, per il pubblico delle più giovani.
Si sono conosciuti in un viaggio fuori da ogni regola. E di certo Camryn e Andrew non sono tipi regolari. Si sono lasciati tutto alle spalle e sono partiti, insieme. Si sono amati sotto la pioggia, si sono rincorsi dentro i rispettivi dolori, hanno rivelato le loro fragilità più grandi e hanno imparato a proteggersi da tutto e da tutti. Ora, dopo mesi on the road, aspettano una bambina. Nonostante la preoccupazione per la gravidanza inaspettata, la precarietà e le prime tensioni con i genitori, il loro rapporto è più forte di ogni altra cosa. Ma in agguato c’è una tragedia che potrebbe dividerli per sempre, una catastrofe che nemmeno loro sono pronti ad affrontare. Quel che non ti uccide ti rende più forte: sapranno superare insieme questa prova? O il loro rapporto, cresciuto al di fuori delle regole, non è destinato a durare per sempre?
Il fascino innegabile della vita on the road riportata in un romanzo, per un'eterna sognatrice come me, è quanto di più incredibile possa arrivare a concepire. Ci sono stati momenti, nella mia vita, in cui mi sono fermata, guardandomi attorno, e mi sono chiesta quale sarebbe stata la mia prossima mossa. Se continuare a camminare nella stessa direzione in cui stavo andando qualche secondo prima, o se fermandomi avevo già deciso che a quel punto avrei cambiato rotta. Le possibilità sono infinite, così come i pensieri cui riesco a dar vita dopo una domanda del genere; ma l'indecisione, e la paura, mi hanno sempre paralizzata. E così finivo per rimanere ferma, mentre tutto scorreva, mentre altri prendevano decisioni a cui i mi adattavo, neutrale, preferendolo al non fare niente. Scegliere quando le scelte sono limitate a poche cose simili fra loro, questo è facile. Vado a scuola, esco con gli amici, leggo, faccio l'adolescente, a volte anche l'adulta. Quando penso al futuro, però, ci sono due cose che mi terrorizzano: la consapevolezza che un giorno dovrò percorrere una certa strada, sperando di riuscire ad adattarmi ad una società che non ti lascia molte possibilità, e quella dell'ignoto, del dover contare solo su me stessa quando la sicurezza di essere solo una studentessa svanirà.
Ma no, ci è stata data una seconda possibilità di guardare ancora. E allora siamo perfettamente consapevole che Andrew è scampato alla stessa morte del padre, causata da un tumore al cervello, Cam è incinta e i loro piani sono definiti, sicuri del legame che li unisce, bisognosi di nient'altro. Ciò che però rischia di fare precipitare un'altra volta Camryn, Andrew e tutti quei lettori che, ovviamente, sapevano sarebbe accaduto, riguarda proprio quella nuova incognita crescente dentro di lei.
La storia è bella, coinvolgente, emozionante, anche se non esattamente come nel precedente romanzo. In fin dei conti, perfetto com'era, sinceramente non mi aspettavo un'esatta replica del mio giudizio, troppo improbabile riuscire a ricreare quella magia, quel puro travolgimento, il vero entusiasmo dell'ignoto che trapassava letteralmente le pagine, perché il fatto stesso di affrontarlo, di viaggiare, di non conoscere i personaggi scoprendoli invece piano piano proprio come loro con le tappe scelte all'improvviso, ha reso unica una storia che sa lasciare senza fiato. Potrei stilare una precisa lista di cose, all'interno di questo secondo romanzo, che mi hanno colpita, e di altre che forse non l'hanno fatto come avrei voluto, ma una delle cose mi era piaciuto nel primo l'ho trovata anche qui: Il confine dell'eternità mi ha fatto riflettere.
Probabilmente è stato l'allontanarsi di Cam e Andrew da quella giovane coppia appena nata, sbandata e avventata, e per questo incredibilmente intensa, che erano all'inizio a cambiare la mia visione della loro storia. Mi piaceva l'intesa che avevo con Camryn, quando in un attacco d'impulsività prepara uno zaino e parte per il primo posto che le viene in mente, senza starci a pensare, fuggendo dal presente soffocante che non riusciva più a gestire; mi piaceva imparare a conoscere poco a poco i miei compagni di viaggio, quelli con cui ho passato una notte insonne fra risate, pianti, urla a stento trattenute, dolci sorrisi e sguardi ammiccanti. Nonostante abbia apprezzato l'avere potuto approfondire ciascun personaggio, dal meraviglioso Andrew Parrish
Nella precedente esperienza con la stessa autrice, a coinvolgermi c'erano principalmente l'irrazionalità del viaggio, il venire a conti fatti con i propri desideri, le paure, e il futuro, cose che appartengono a loro come a me, e ad ogni altro essere umano; in fondo è vero che, quando un romanzo mi piace, è anche perché scopro un altro pezzo di me. Allo stesso modo però, il secondo viaggio di Cam e Andrew è più mentale che fisico, e proprio come nel primo libro dovranno affrontare diversi ostacoli prima di arrivare alla meta. Non ci sono eventi eclatanti -come quando, nei fantasy, bisogna salvare il mondo o scatenare poteri pericolosi e tutto il resto-, ma piccoli gesti impulsivi, momentanei, di quelli che rimangono nel cuore più che nella memoria, e che ti danno la sensazione, la certezza di aver vissuto la vita pienamente, e di non avere rimpianti. E' ciò che ammiro di loro, è che mi ha tanto colpita -il loro sapere spremere la vita fino all'ultima goccia.
Bello il finale, belli i come e i quando, i momenti di sconforto, di dolore, di gioia, di maturità. Belle le promesse che si fanno di fronte all'imprevedibilità della strada di fronte a loro, ornate con un po' d'ironia per contrastare la cruda verità di quel che contengono, e bello il modo in cui il loro rapporto non cede neppure per un attimo -traballa, si, ma per il suo essere Cam e Andrew contro il mondo, mai uno contro l'altro. Belle, bellissime le promesse di matrimonio, che riassumono il calore ardente dei loro sentimenti e tutto ciò che li ha condotti fin dove sono arrivati. J.A. Redmerski ha ripreso i fili del primo libro regalandoci un sequel dolce, struggente, riflessivo, ammiccante e commovente, forse troppo concentrato a fare da stampo al predecessore, e comunque definirlo solo piacevole sarebbe un'offesa.