Recensione: Il corpo di Sofia
Creato il 09 agosto 2014 da Miriam Mastrovito
@miriammas
Titolo: Il corpo di Sofia
Autrice: Rossella Martielli
Editore: Runa Editrice
Genere: Noir
Pagine: 140
Prezzo: 12 euro
Descrizione:
La
vita di Lisa non è mai stata felice. A venticinque anni convive con un
passato inconfessabile, una madre ingombrante e un fidanzato, Daniel,
debole e depresso, così insicuro da apparirle la caricatura di un uomo.
Eppure Daniel ha i suoi segreti, tra cui la tresca con l’affascinante e
ambigua Sofia, giovane donna senza scrupoli e senza morale, che usa il
sesso per legarlo a sé e coinvolgerlo in una spirale di furti dalle
conseguenze imprevedibili.
Mentre
Sofia lo trascina nel baratro, stando ben attenta a non seguirlo,
Daniel si sforza disperatamente di restare attaccato a Lisa e ai loro
sogni condivisi.
Finché anche Lisa non decide che ne ha abbastanza…
In
un alternarsi di passato e presente, realtà e follia, erotismo e
ossessione, alla resa dei conti sarà solo una delle due donne a vincere;
a Daniel, semplice pedina di un gioco perverso, non resterà che
immolarsi all’altare di un amore ormai morto.
L'autrice:
Rossella Martielli nasce
ad Acquaviva delle fonti, in provincia di Bari, ma vive a Torino, città
di cui si è innamorata la prima volta che ha visitato il Salone del
libro. Editor e ghostwriter per professione, lettrice e scrittrice per
passione, ha partecipato e vinto diversi concorsi letterari per
racconti. Nel 2011 ha vinto la sezione narrativa del concorso “L’ho
ScrittoIO”
indetto dalla Fondazione Roma Sapienza. Nel 2012 è stata finalista al
“Premio romance” indetto da “I Romanzi Mondadori”. Nel 2011 è uscito il
suo primo romanzo, “In ricordo di noi”, e nel 2013 l’antologia di
racconti da lei curata dal titolo “8 note d’amore”. Dopo l’esperienza a
Radio Classica, dove si occupava di novità letterarie all’interno del
programma “Parole di Carta”, ha aperto
un
canale YouTube in cui recensisce libri e interagisce con i lettori che
la seguono. Ha scritto per “Romance Magazine”, “Sul Romanzo”,
“SoloLibri”, “La bottega di Hamlin”, e per il freepress nazionale
“Slide”. Laureata in Sociologia con specializzazione in Editoria e
Giornalismo, attualmente lavora come editor free-lance e web-content per
aziende leader del settore.
La mia recensione:
Una
piacevole melodia disturbata a tratti da note stonate. Note che stridono,
graffiano, provocando un crescente senso di disagio.
Melodia,
all’apparenza, è la vita di Lisa: un grazioso negozio di lingerie nel centro di
Torino, l’acchiappasogni appeso sulla porta ad annunciare un continuo viavai di
clienti, una casa perfettamente ordinata, un ragazzo che ama. Dissonanza è lo
stato di agitazione che le monta dentro man mano che si avvicinano le ombre
della sera; l’aiuto chimico di cui ha bisogno per poter chiudere gli occhi; il
passato che, nei momenti meno opportuni, spinge pe risalire a galla come un
odioso rigurgito. È dissonanza anche l’aura sbiadita che avvolge Daniel al pari
di un manto logoro e lercio, la tristezza che gli attraversa le iridi quasi
fosse una ferita, il tic che gli spreme le palpebre, forse per impedirgli di guardare
ciò che, ogni giorno che passa, appare sempre più evidente: la sua storia d’amore
è al capolinea.
Note
stonate sulla colonna sonora della vita, probabilmente sono gli stessi Lisa e
Daniel, esseri tormentati e fragili, presi a calci da un passato impossibile da
metabolizzare. Simili pur nella loro diversità, sembrano uniti dall’esigenza di
scendere a patti con il reciproco dolore e dal dolore divisi al tempo stesso.
Certo,
c’è Sofia a complicare le cose. La sgualdrina
che ha restituito ebbrezza alla monotona quotidianità di Daniel e che Lisa
finge di ignorare nella speranza di rimandare l’epilogo della sua relazione.
Più che una semplice nota discordante, lei è rumore, deflagrazione che si
prepara a rompere gli schemi una volta per tutte.
Ma
sarà davvero così che andranno le cose?
Noir,
eros e introspezione psicologica si fondono in questo romanzo dando vita a una
storia mista di sangue, lacrime e passione che, a partire da un nucleo nebuloso,
si sviluppa come fosse la tela di un ragno pronta a ghermire il lettore per
fagocitarlo in un incubo tristemente pregno di realtà.
Una
storia che narra di abusi tra le pareti domestiche, di alcolismo, di
solitudine, di infanzia negata, di marciume che si riversa nella follia.
Schizofrenico
appare il set entro cui si sviluppa la trama, spaccato tra una superficie tinteggiata
di normalità e uno sgabuzzino annidato dietro le quinte che a fatica contiene
segreti, ossessioni, colpe indicibili. E schizofrenici appaiono i protagonisti,
costantemente in bilico tra dentro e fuori, entrambi dotati di due facce.
Il
testo sorretto da una prosa fluida, incisiva, elegante, priva di qualsiasi
sbavatura, si snoda tra flashback da brividi, sequenze ad alto tasso erotico e
punti di snodo degni di un ottimo thriller psicologico, tracciando un percorso
che, ad altissima velocità, ci scaraventa negli abissi della mente umana.
Ho
letto e apprezzato il romanzo di esordio di Rossella Martielli. Conoscendo l’autrice,
mi sono accostata alla lettura del suo ultimo lavoro certa che non mi avrebbe
delusa. In realtà ha fatto di più, perché ha superato le mie stesse aspettative.
Ne Il corpo di Sofia, ho scorto uno
stile più maturo, una grande sicurezza nella gestione di un plot complesso pur
nella sua brevità, una profondità di contenuti che travalica il puro divertissement
con la potenza di uno tsunami, andando a stuzzicare le corde più delicate della
femminilità.
Si
legge in un battito di ciglia, incide nella carne un segno duraturo con un
finale che è unheimliche
(perturbante) allo stato puro.
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