Recensione: Il diario segreto di Lucrezia Borgia

Creato il 06 febbraio 2015 da Clody

Una sapiente miscela di realtà e finzione che ricostruisce il diario scritto da Lucrezia Borgia poco prima di morire.
"L'opera restituisce a questa figura storica una dimensione psicologica molto forte a cui i lettori non potranno restare insensibili."Le Journal Toulousain
Titolo: Il diario segreto di Lucrezia BorgiaAutore: Joachim BoufletEditore: Newton ComptonAnno di pubblicazione: 2011Pagine: 380Formato: Tascabile Genere: Romanzo storico
Prezzo di copertina: €6.90 TRAMA
Nel 1519, a trentanove anni, Lucrezia si guarda indietro e fa un bilancio della sua vita. I drammi e le gioie di una giovane donna, cresciuta in seno a una famiglia crudele, vengono affidati alle pagine di un diario. Costretta a tre matrimoni di interesse da suo padre, papa Alessandro VI, nel 1493 si lega a Giovanni Sforza, nel 1498 ad Alfonso d’Aragona e nel 1502 ad Alfonso d’Este. Sullo sfondo lo scacchiere politico: l’avvicendarsi dei papi, la guerra contro i francesi di Carlo VIII, l’ascesa al trono di Luigi XII, l’affermazione e la caduta del Valentino. Nelle città e nelle grandi corti rinascimentali, come la Roma dei Borgia e dei Della Rovere, la Firenze dei Medici, la Ferrara estense, la Mantova dei Gonzaga, sfilano le figure mistiche delle “sante vive”, religiose di clausura da sempre molto influenti sulla giovane Lucrezia, e personaggi celebri e prestigiosi come Leonardo, Machiavelli, Savonarola, Pico della Mirandola, Ariosto, Bembo, Erasmo, Tiziano, Raffaello e Michelangelo… Il potente resoconto di una delle epoche più affascinanti della storia.

GIUDIZIO PERSONALE
RECENSIONE
Lucrezia Borgia: uno dei nomi più famosi della storia!Questo personaggio è stato raccontato da molti e, ogni volta, sotto una veste diversa. Tutto ciò non ha fatto altro che alimentare una crescente curiosità verso la figlia illegittima di Papa Alessandro VI, fomentando maldicenze e vuote congetture, arrivando a clamorose conclusioni sceniche, seppur di fantasia.La regina dei veleni, personificazione del Male, licenziosa, impura e assassina, amante incestuosa di suo padre e di suo fratello Cesare: Lucrezia era tutto questo? Forse no.Grazie a molti libri, e il testo che oggi vi recensisco è uno tra questi, negli ultimi anni la figura di questa dama è stata ampiamente riabilitata.Lucrezia nasce a Subiaco nel 1480, nel culmine del Rinascimento italiano, terzogenita di Rodrigo Borgia, allora ancora cardinale d’origine spagnola, e della mantovana Vannozza Cattanei, che fu l’amante ufficiale di Rodrigo per circa quindici anni e che gli donò una discreta progenie: Juan (Giovanni), Cesare, Lucrezia e Jofrè (Goffredo).In questo periodo l’Italia si presenta come un insieme di città-stato perennemente in guerra tra loro, e i matrimoni vengono escogitati per puro scopo politico, stipulati per cementare le varie alleanze. Le fanciulle sono maritate in giovanissima età, praticamente ancora bambine, e devono accettare il marito scelto per loro, attenendosi al loro ruolo di mogli e madri.Lucrezia nasce e cresce in tale contesto e, nonostante sia sicuramente la favorita di suo padre, viene considerata una preziosa merce di scambio, strumento prediletto per le strategie della famiglia Borgia: Papa Alessandro VI, infatti, non smetterà mai di mirare al suo più ambizioso progetto di ampliare il potere della Chiesa, fino ad arrivare a controllare l’Italia.Il diario segreto di Lucrezia Borgia, pur essendo una ricostruzione, è stato scritto sulla base di documenti autentici, questo viene immediatamente specificato dall’autore fin dalle prime pagine.Il lettore si trova a tu per tu con una Lucrezia allettata e sfinita a causa della sua ultima gravidanza, ormai conscia del fatto che non sopravvivrà al parto. Per questo decide di redigere, negli ultimi giorni che le restano, un diario destinato ai propri bambini, per far conoscere loro il suo vero passato, senza tentare di nobilitarlo o giustificarlo. Lucrezia vuole solo condividere la verità con i suoi figli. Così decide di congedarsi dal mondo, raccontando la sua storia e condividendo i suoi ricordi più intimi.Diventata molto presto, a soli 13 anni, la pedina più importante della sua famiglia, Lucrezia viene data in moglie a Giovanni Sforza, matrimonio che verrà quasi subito annullato per non consumazione, macchiando irrimediabilmente la reputazione della ragazza, sulla quale iniziano a circolare le voci più infamanti, rendendo Lucrezia la donna più temuta e allo stesso tempo più ambita. Ad alimentare la leggenda nera dei Borgia contribuiscono anche le imprese del fratello, l’ambizioso Cesare, sospettato dell’assassinio del fratello Giovanni, un delitto rimasto per sempre irrisolto. Anche Cesare Borgia è un personaggio estremamente affascinante e meriterebbe un capitolo a parte.In questo diario Lucrezia descrive anche i suoi prossimi matrimoni, il secondo con Alfonso d’Aragona, figlio del sovrano di Napoli, e il terzo con Alfonso D’Este duca di Ferrara.L’unione con Alfonso d’Aragona segna l’inizio di una grande storia di vero amore, dal quale nasce un figlio: Rodrigo. Lucrezia conserva dei ricordi molto belli e speciali di questo periodo, narra di un amore passionale, vero e devoto.Però, purtroppo, anche questo secondo matrimonio si conclude nella tragedia, con l’assassinio del marito nel proprio letto. Lucrezia, straziata dal dolore, teme che il mandante dell’omicidio sia Cesare, ma anche in questo caso non ci sono prove certe.Per lei Alfonso rappresenterà per sempre il suo unico e vero amore, tanto da provare conforto nei suoi ultimi giorni di vita grazie alla speranza di riunirsi a lui. Il suo dolce ricordo non l’abbandonerà mai, fino alla fine.Ma il Papa non tarda a trovare per la figlia un nuovo sposo, arriva quindi il turno di Alfonso D’Este: il futuro suocero di Lucrezia non si dimostra bendisposto a questa unione, ma il Papa, grazie ad un’ingente dote e quasi ricattando la famiglia D’Este, incassa un’altra vittoria; abituato a trionfare con ogni mezzo e a qualunque prezzo.Per Lucrezia è il momento di iniziare una nuova vita a Ferrara, la corte più sfarzosa dell’epoca, ma inizialmente non sarà facile per lei, dovendosi scontrare con l’antipatia da parte del suocero e con la sua scandalosa reputazione.Ma ancora una volta questa dama si dimostra all’altezza della situazione; la corte degli Estensi è ben nota per il mecenatismo in campo artistico e Lucrezia si lascia attirare da questo fervore artistico e intellettuale, guadagnandosi l’amicizia di grandi nomi della storia dell’arte, come Leonardo, Michelangelo e soprattutto dell’umanista e poeta Pietro Bembo, con il quale stringe un forte rapporto platonico.Nel suo diario Lucrezia riporta tutte queste esperienze e descrive il suo matrimonio con il duca di Ferrara come una relazione basata non sull’amore, ma sulla stima e sul reciproco rispetto. Grazie a questa serenità riesce a vivere in modo più felice diciassette anni di matrimonio, donando ben sei figli al suo sposo.Lucrezia si dimostra molto brava a guadagnarsi l’ammirazione da parte della sua corte e della sua nuova famiglia, grazie ad una condotta irreprensibile e alle sue abilità nel risolvere alcune dispute politiche. La sua reputazione trae grande beneficio da questo suo spirito giusto, pio e benevolo.Essendo un’ottima diplomatica, Alfonso decide perfino di affidare a lei la conduzione politica e amministrativa del ducato in sua vece, quando necessario.In questi anni di pace viene raggiunta dalla notizia della morte del padre e del fratello Cesare: una svolta nella sua vita. Lucrezia prova una grande tristezza, ma anche sollievo, perché finalmente è libera dalla morsa paterna e dalle ambizioni politiche di suo fratello. Non cova più avversione e riserva loro il suo completo perdono.Nonostante questo felice periodo l’abbia aiutata a redimersi, le dicerie (storicamente infondate) che l’accusano di incesto e omicidi continuano a circolare, arrivando fino ai giorni nostri.Per tradizione fu la donna più dissoluta del Rinascimento e una malvagia avvelenatrice, la femme fatale per eccellenza: in realtà era bella e intelligente, una perfetta castellana e la sua grazia fu lodata da molti narratori dell’epoca, come il Gianandrea Boccaccio (ambasciatore a Ferrara).Grazie ad una spietata storiografia, il personaggio di Lucrezia Borgia ha assunto diverse sfumature nel corso dei secoli, in verità fu una vittima, una delle donne più sfortunate della sua epoca.Tutte queste nuove sfaccettature della sua onesta figura vengono alla luce nel diario, grazie al quale Bouflet riesce a riscattare l’onore di questo grande personaggio, senza diminuirne il fascino storico.Dando alla luce una bambina, Lucrezia Borgia lascia questo mondo nel 1519, morendo di parto a soli trentanove anni. L’epilogo è riservato al duca Alfonso D’Este, il quale pare sinceramente e profondamente addolorato dalla morte della sua sposa, molto amata anche dai suoi figli e da tutti i cittadini di Ferrara.

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