Eccomi di ritorno con una nuova recensione, amici e amiche. Di cosa vi parlerò oggi? Di un’autrice che sicuramente molti di voi conosceranno, soprattutto le donne. Si tratta di Jacqueline Carey, classe 1964 e residente attualmente nel Michigan, una scrittrice fantasy che ha vinto numerosi premi nella sua carriera. Jacqueline ha frequentato il Lake Forest College e vanta una laurea in psicologia e letteratura inglese. Per mantenersi agli studi, in gioventù ha lavorato come bibliotecaria, ed è stato proprio durante questo periodo che ha sviluppato la passione per la scrittura, anche se il successo ci ha messo un po’ ad arrivare. Il suo primo, grande successo, è stato “Il dardo e la rosa”, pubblicato nel 2001 e facente parte della trilogia di Kushiel, a cui ha fatto seguito quella dedicata a Imriel e infine a Moirin. Tutte e tre le trilogie sono ambientate nel fantastico scenario delle Terre d’Ange, denominate in tal modo perché gli abitanti sono il frutto dell’unione di due specie: angeli e umani. Il romanzo di cui vi erudirò quest’oggi, “Il dono e il sacrificio”, fa parte di una nuova trilogia ambientata appunto nel mondo di cui sopra. Parla di Moirin, una strega-orso del popolo dei Maghuin Dhonn. L’ordine cronologico è sposato un secolo più avanti rispetto ai primi volumi, ma anche stavolta l’autrice ha saputo tratteggiare dei personaggi interessanti, rinfrescandoci inoltre la memoria circa i più importanti avvenimenti avvenuti in precedenza nelle storie di Kushiel e di Imriel. Ma veniamo alla trama, poi analizzeremo i vari aspetti del romanzo.
Titolo: Il dono e il sacrificio
Titolo originale: Naamah's Kiss
Autore: Jacqueline Carey
Editore: Nord
Pagine: 384
Prezzo: 18.00€
Trama:
C’è stato un tempo in cui i Maghuin Dhonn, la più antica tribù di Alba, avevano poteri inimmaginabili. Un secolo fa, però, uno di loro ha compiuto il peggiore dei sacrilegi, uccidendo la moglie e il figlio di Imriel de la Coucel: da quel giorno, la loro magia è svanita…
Pur essendo la figlia della venerata strega dei Maghuin Dhonn, Moirin non è dotata di grandi poteri magici. Eppure l’oracolo della tribù non ha dubbi: il fato ha in serbo per lei un glorioso destino, un destino che forse potrà riportare il suo popolo allo splendore di un tempo. Tuttavia, perché la predizione si avveri, la giovane dovrà intraprendere un lungo viaggio alla scoperta delle proprie origini. Moirin lascia quindi i boschi di Alba per raggiungere l’elegante Terre d’Ange, dove vive il padre, primo sacerdote di Naamah e uno degli uomini più potenti del regno. Non appena arriva nella raffinata Città di Elua, capitale angeline, la ragazza viene accolta a corte come un’affascinante ed esotica novità. Abituata a vivere a stretto contatto con la natura, però, Moirin fatica a comprendere la complessa rete d’intrighi e tradimenti intessuta dalla nobiltà angeline. Per non rimanere intrappolata, la ragazza sarà quindi costretta a imparare in fretta, perché c’è già chi trama nell'ombra per sfruttare il suo rapporto col padre e portare così a termine i suoi loschi piani…
Il romanzo parte dalla nascita di Moirin, figlia di una strega-orso di un’antichissima stirpe e di un sacerdote Angeline. A causa di un orrendo delitto di cui gli antenati Maghuin Dhon si sono macchiati, il popolo di Moirin ha perduto molti dei poteri che avevano in precedenza. La bambina conduce un’esistenza selvaggia, vive in una caverna e mangia quello che caccia, con l’unica compagnia della madre e di Cillian, un ragazzino conosciuto durante l’infanzia. Un giorno, sbocciata in una bellissima ragazza, Morin parte da Alba alla ricerca di suo padre, che non ha mai conosciuto (ciò in seguito alla profezia della sua strega-orso). Il viaggio non inizia sotto i migliori degli auspici. Appena arrivata a destinazione infatti, la giovane verrà derubata, ma in compenso farà la conoscenza di Raphael de Merielot, il quale le offrirà la propria ospitalità. L’uomo è uno dei personaggi più in vista della città e lei se ne invaghirà profondamente, concedendogli tutta se stessa. Introdotta a corte Moirin, cresciuta libera e selvaggia, dapprima mal sopporterà le restrizioni della nobiltà, che la considererà alla stregua di un eccitante trastullo, ma molto presto la ragazza imparerà a discernere gli amici dai nemici, anche quelli che le vivono accanto. Eh sì, perché Raphael non è affatto chi vuol far credere e userà i poteri di Moirin per realizzare i suoi turpi scopi. Ho trovato il romanzo della Carey estremamente piacevole e ben scritto. Premetto che non avevo letto mai nulla di questa autrice e sono rimasta favorevolmente colpita dalla sua capacità di descrivere ambienti, scene e personaggi, ben caratterizzati sotto tutti i profili. È un testo scorrevole e fluido, sebbene prima che si entri nel vivo debbano passare più di cento pagine, ma è una lettura che non annoia, per fortuna. Personalmente mi sono molto immedesimata nei personaggi e con il fiato in gola mi sono ritrovata a chiedermi: “E adesso che succede?”. È questo che un buon romanzo dovrebbe fare: catturare l’attenzione del lettore fino all'epilogo finale. Ecco che spunta fuori l’unica pecca, ma qui entrano in ballo i gusti personali. Per quanto mi riguarda infatti, mi piacciono i romanzi autoconclusivi, perché i finali aperti lasciano sempre l’amaro in bocca: troppi interrogativi senza risposta. Comunque poco male, è un romanzo che consiglio assolutamente e mi rassegnerò ad aspettare il seguito, che uscirà tra pochi mesi.
L’intera saga: Trilogia di Kushiel Il dardo e la rosa, 2001 La prescelta e l’erede, 2002 La maschera e le tenebre, 2003 Trilogia di Imriel: Il trono e la stirpe, 2006 Il principe e il peccato, 2007 Il bacio e il sortilegio, 2008 Trilogia di Moirin: Il dono e il sacrificio, 2009 La fiamma e la guerriera, 2009 Naamah’s Curse , 2010 Naamah’s Blessing, 2011
Ovviamente gli ultimi due titoli sono ancora inediti in Italia. In quanto a “La fiamma e la guerriera”, uscirà tra qualche mese, come vi avevo già accennato prima. Con questo ho concluso ragazzi. Alla prossima e un caro saluto a tutti i nostri lettori.
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