Julie, Jack, Sue e Tom sono quattro fratelli e sorelle inglesi. Il padre anafettivo muore e la famiglia inizia un lento processo di decomposizione. La madre-chioccia si relega alla propria stanza e al letto, vittima di una malattia non specificata, ma si lascia morire di inedia. E' così che i quattro figli, adolescenti tranne il bambino Tom, decidono di non separarsi dal cadavere della madre. Lo cementano in un baule in cantina.
Quello che è sensazionale è il riprodurre una sorta di rappresentazione familiare involontaria, da parte dei quattro ragazzi: Julie e Jack diventano una specie di genitori per Sue e Tom, arrivando a fare regredire mentalmente quest'ultimo ad uno stadio da lattante.
Il rapporto fra Julie e Jack è incestuoso, ma non malizioso. Si comprende come i quattro desiderino ricostruirsi delle certezze di appartenenza, darsi delle figure di riferimento. Ma sarà Derek, spocchioso innamorato di Julie, a spezzare questa unione familiare malata, ma rassicurante.
Magistrale e nauseante la descrizione che Mc Ewan fa del degrado igienico che prende il sopravvento nella casa. Il cemento del titolo sembra spolverare tutto il racconto e lo rende irrespirabile, proprio come è irrespirabile l'aria putrida della casa piena di immondizia lasciata a marcire fra le mosche.
Schifosamente bello.
Recensione di Elisabetta Caramitti
TitoloIl giardino di cemento
AutoreMcEwan Ian
Prezzo di copertina € 9,50
Dati2006
EditoreEinaudi (collana Einaudi tascabili. Scrittori)