il libro di cui voglio parlarvi oggi, è uno di quelli che aveva attirato la mia attenzione mentre girovagavo tra gli stand del Pisa Book Festival. Il titolo è “Il libro della Vecchia Kate” e l’autrice, qui al suo esordio, è Benedetta Pini, lucchese classe 74, dai cappelli neri e il sorriso dolce. Uscito nella collana “Il Calamaio azzurro” de La Penna Blu Edizioni a fine 2010, questo romanzo fantasy nasce dalla voglia dell’autrice di unire la sua passione per la cucina al modo del fantasy, creando così… una ricetta unica nel suo genere.
Per voi, lettori di Diario, La Penna Blu Edizioni, ha gentilmente messo a disposizione una copia del libro, autografata dall’autrice. Dopo aver letto la recensione troverete tutte le indicazioni per partecipare con un vostro commento a questa estrazione. Buona lettura dunque e… buona fortuna!
Autore: Benedetta Pini
Editore: La Penna Blu Edizioni
Pagine: 212 Trama: Mi chiamo Vivienne Therzen e sono un capitano imperiale. I miei soldati mi stavano scortando al Palazzo. Non sapevo che notizie avrei ricevuto, il mio compito era solo obbedire. La vita dei miliziani è dura, ma mai quanto quella dei Disgraziati. Io ne so qualcosa. Il capitano Vivienne non è più una bambina Disgraziata, cresciuta fra gli stenti e la fame: l’imperatore Lugo XIII la attende in qualità di unica persona fidata. Nessun altro sarebbe in grado di ritrovare la Vecchia Kate e il suo libro, che potrebbe scongiurare la rovina dell’Impero in una terribile guerra imminente. Chi è la Vecchia Kate, e quale segreto potrebbe riportare la pace? Esistono davvero le Razze di cui parlano antichi miti? Cosa lega delle comuni ricette di cucina alle sorti del mondo? Un fantasy originale e gustoso, adatto anche ai palati più esigenti.
Per leggere in anteprima un estratto in pdf: http://lapennablu.it/catalogo/?14,il-libro-della-vecchia-kate
RECENSIONE
“Mi chiamo Vivienne Therzen e sono un capitano imperiale. Non è una carriera che una madre sogna per la figlia, proprio no, ma la donna che mi ha partorito non aveva alcun desiderio per me.Sono nata nella capitale del Granducato Crioner e ho vissuto fino a dieci anni in una casupola nel quartiere dei Disgraziati : chiamano così chi non ha niente.La nostra situazione era uguale a quella di tanti altri derelitti che cercavano di sopravvivere ai mesi del Silenzio, quando la neve copre tutto e la gente può arrivare ad uccidere per un pezzo di torba o di pane.”Un carattere forte, temprato da un’infanzia difficile fatta di privazioni, povertà estrema e poco amore. Un corpo minuto, lunghi capelli neri e l’agilità di un felino. Lei è Vivienne Therzen e adesso è un capitano imperiale amato e rispettato, unica rappresentante di sesso femminile in un mondo di uomini. Siamo in un mondo fantastico dalle origini antiche che si perdono nella leggenda. L’impero è governato da un uomo duro ed intransigente e la popolazione si divide tra coloro che vivono nell'agiatezza e i Disgraziati: il gradino più basso della società, i nullatenenti.
Vivienne è uscita dai bassifondi che la stringevano nei loro artigli di bruttura e violenza, per approdare all’accademia e diventare un soldato, uno dei migliori.Nonostante la corazza che si è costruita intorno, nonostante si senta appagata dalla sua nuova posizione, la vita le riserverà ancora delle delusioni, temprando nuovamente a fuoco quel cuore che, sin dai primi anni di vita, aveva imparato a proteggere per sopravvivere. Sarà ancora una volta nel lavoro e nella battaglia che Vivienne cercherà consolazione e, perché no, vendetta.
Con l’ascesa al trono di Lugo XIII, dopo la morte del padre, Vivienne sarà chiamata a svolgere una missione vitale per le sorti di tutto l’impero. Una missione che va a legarsi a quelle leggende popolari che le nutrici raccontavano ai bambini prima di addormentarsi, ma che, come ogni leggenda, nascondono un fondo di verità. Sarà proprio la verità quella che il Capitano dovrà scovare, racchiusa in un libro, scomparso da anni come la stessa autrice, la Vecchia Kate. Donna, ostetrica, guaritrice, cuoca… maga.
Vivienne inizierà così un viaggio alla ricerca di mondi nascosti e creature fantastiche ammantate di mistero, un viaggio alla scoperta della diversità tra i popoli e tra le Razze, ma anche alla scoperta di una nuova parte di se stessa, non la portatrice di morte, la Ladra di Vite, ma la donna dal cuore puro e dalla mente aperta. Una storia ben scritta, che riporta spunti estremamente originali, facendo del cibo l’elemento cardine per l’unione e la condivisione, ma anche per il riscatto e il cambiamento.
Vivienne è una bella protagonista, forte ma mai esagerata nelle sue reazioni. Mi ricorda un po’ la Nihal delle “Cronache del Mondo Emerso” di Licia Troisi, per questo sua voglia di riscatto e per l’ascesa militare in un contesto in cui le donne non avevano mai avuto accesso. La Vecchia Kate, che da un certo punto in poi diventa anche voce narrante, ha un suo guizzo intrigante, ma il suo vero io e buona parte della sua storia rimangono preclusi al lettore, che deve accontentarsi solo di accenni e piccoli assaggi. Per gli altri comprimari, vale lo stesso discorso: quella che scorgiamo è solo la facciata, con una finestra aperta che ci fa intravedere l’interno ma non ce ne garantisce il pieno accesso. Lirtel, Cormina, Yasuf, Felicetta, Sofizia, avrebbero meritato un maggiore spazio e una più approfondita descrizione della loro sfera interiore, così come Edward che, nonostante tutto, gioca un ruolo importante nella crescita Vivienne. Discorso a parte, lo meritano Kallyo e il Guardiano. Anche se in modi diversi, sono due personaggi forti e importanti ai fini della narrazione, le motivazioni per le loro gesta, per le scelte compiute, sono liquidate in un paio di righe e il lettore non ha il tempo di schierasi, di amare o odiare la loro causa. Alla fine, quello che manca è il vero cattivo della storia, l’ostacolo insormontabile e la fatica per superarlo e raggiungere l’happy ending. La soluzione scelta dall’autrice è brillante ed estremamente ben congegnata, ma arriva troppo in fretta, senza tensione antecedente, facendo così risultare il tutto come una mera soluzione del Deus ex Machina.
Il libro e la storia sono caratterizzati da spunti interessanti e uno stile pulito e scorrevole, ma si sente la mancanza di più pagine. Manca infatti l’approfondimento, il contorno che, oltre “ad allungare il brodo”, da tempo a chi segue di entrare nel racconto ed accomodarvisi con i suoi tempi. Questo romanzo, in base a come è stata delineata la trama, avrebbe giovato di un maggiore respiro, con descrizioni di luoghi ed eventi del passato, con un approfondimento dei personaggi e un finale consumato con lentezza. Si deve però considerare che l’autrice è giovane e alla sua prima esperienza per questo tipo di lavoro e che quindi, nonostante il tratto maturo, manca di quelle accortezze da scrittore consumato. Nonostante tutto, “Il libro della vecchia Kate” è un volume da leggere con piacere e da… sfogliare ed utilizzare all’occorrenza da pag 138 in poi. Spero che Benedetta Pini continui a scrivere dei suoi mondi fantastici perché il suo talento narrativo traspare nonostante i difetti, così da regalarci in futuro nuove bellissime protagoniste e storie originali.
Giveaway E’ giunto il momento di svelare le regole di questo giveaways. Una volta letta la recensione, basterà commentare inserendo il nome di un piatto che secondo voi potrebbe far girare la testa ad esseri fatati ed affini. Vanno bene primi, secondi, contorni e dolci. Non ci sono limiti ai suggerimenti e se vi sentite particolarmente in vena, potete inserire anche la ricetta. Per farvi capire meglio vi faccio un esempio pratico di cosa dovrete fare:
Commento Vittoria L.A. “Io propongo una bella torta di mele e cannella. I dolci già di per se, ci trasportano in mondi a parte, questo in particolare unisce al sapore della tradizione, le mele, quel quid in più, la cannella, per risollevare animi afflitti, riscaldare fate infreddolite, ammorbidire sorrisi alteri.”
Tutto chiaro? Basterà inserire nel commento il nome (o la ricetta) di un piatto e dire perché lo proporreste come cibo ad un essere fantastico. Inoltre, chi di voi si aggiudicherà la copia autografata, avrà la possibilità di porre le sue domande all’autrice, in occasione dell’intervista che pubblicheremo prossimamente sempre su Diario. L'Autrice: Benedetta Pini vive a Lucca con i suoi 3 gatti neri in una casa piena di libri. Traduttrice e interprete di trattativa, appassionata di cucina si definisce una cuoca "professionalmente" dilettante. Scrive da sempre, i suoi primi racconti sono stati pubblicati negli anni '90 sul mensile "Lupo Alberto". Si è ben piazzata in diversi concorsi indetti da quotidiani nazionali e sul web. "Il Libro della Vecchia Kate" è il suo primo romanzo.