Il libro di Ruth (El libro de la sacerdotisa)Lena ValentiFanucci Editore672 pagine29 Agosto 201314,90€
Voto: ★ ★ ★ ★
Finalmente in libreria il secondo titolo della saga dei Vanir, scritta dalla più famosa autrice di paranormal di Spagna: Lena Valenti. Arrivata a Londra per fare visita alla sua migliore amica Aileen, Ruth non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi coinvolta in una guerra fra esseri immortali creati dagli dèi vani e asi. I traumi e le voci del passato tornano a tormentarla, ma Ruth non sa che il suo più grande timore può trasformarsi in un’opportunità per ritrovare sé stessa e scoprire chi è veramente: la Cacciatrice, la più potente fra le sacerdotesse della dea Nerthus, colei che può condurre le anime perdute al riposo eterno. Ma il destino la mette nelle mani di Adam, un Berserker moro e taciturno che non crede a quanto lei rappresenta e, anzi, ossessionato da visioni oscure e sanguinarie, la ritiene pericolosa per il suo clan. In un gioco di volontà, resistenza e desiderio, Ruth e Adam dovranno cedere all’attrazione l’una per l’altro e superare rancori e pregiudizi per affrontare uniti, come la Cacciatrice e il Signore degli Animali, la minaccia del Ragnarök, la fine dei tempi che si sta avvicinando.
La mia Recensione
Sono passati quasi due mesi da quando Ruth, la migliore amica di Aileen, dopo essere stata avvisata telepaticamente da lei, ha salvato i Berserker e i Vanir da un attacco che, altrimenti, avrebbe decimato i loro gruppi. Avvisarli del pericolo sembra essere una cosa da nulla, in confronto alla grande battaglia che ne è seguita, ma è grazie a lei se entrambi i clan hanno potuto prepararsi, salvare Aileen e Caleb, il Vanir che ama, e sconfiggere il gruppo di umani, lupoidi e nosferatu votati al male che minacciavano la vita della sua amica. Il sangue di Aileen, infatti, è ciò che può sconfiggere la più grande debolezza dei Vanir -il loro non potersi esporre alla luce-, e Samael voleva tenerla per sé, come riserva di sangue personale e concubina. Lui e Mikhail, l'uomo che si è finto il padre di Aileen per anni, però, vengono uccisi e Caleb e Aileen salvati in tempo.
Ruth, però, non vorrebbe aver avuto alcun ruolo nella vicenda. E' felice di averla slavata, ma le voci -voci che sente fin da bambina, e che le hanno consegnato un'infanzia dura e dolorosa- sono una parte della sua vita che la terrorizza e che fa di tutto per ignorare. Esporsi non era nei suoi desideri, ma non ha avuto altra scelta. E adesso le sue amiche, Aileen e Daanna, e la compagna del nonno di Aileen, Maria, la mettono di fronte ad un'assurda rivelazione che ha a che fare con il suo dono e lo strano simbolo a mezzaluna che ha sul corpo. E' una sacerdotessa della dea, e Ruth dovrà imparare il significato di questo ruolo in un mondo paranormale che, fino a qualche mese prima, non credeva nemmeno esistesse.
Ma per Adam, Ruth nasconde qualcosa. E' convinto che stia tramando contro tutti loro e, in particolare, contro di lui. Adam è il noaiti, lo sciamano dei Berserker, in grado di prevedere il futuro con visioni e profezie, proprio come suo padre prima di lui. Per questo, quando Ruth viola il suo avvertimento e torna nel territorio del clan, Adam è pronto a rapirla, ucciderla se necessario. L'aveva previsto, secondo una vecchia profezia tramandatagli dal padre; l'arrivo di Eva travestita da Cacciatrice che, a sette precisi anni di distanza dalla morte di suo sorella Sonja, l'avrebbe ucciso con frecce avvelenate, condannando il clan. Questa certezza diventa ancora più vivida dal momento in cui, fin dal primo momento in cui l'ha incontrata, Adam non fa che sognare Ruth. Sogna di loro due insieme, uniti dalla passione più sfrenata, e un attimo dopo lei che lo infilza con milioni di frecce avvelenate, svegliandolo dal più terribile degli incubi madido di sudore. Atroce è il fatto che l'unica donna capace di risvegliare in lui sensazioni così potenti e intense sia proprio quella destinata a distruggerlo. E Adam non farà lo stesso errore del padre, non donerà a nessuna donna il potere di annientarlo, mettendole in mano l'unico strumento capace di farlo: il proprio cuore.
Sapevo già, fin dalla lettura de Il libro di Jade, che Ruth sarebbe stata la protagonista del secondo volume della serie. L'avevo intuito proprio come sapevo che lei era speciale, che sarebbe nato qualcosa fra lei e Adam, e che quel qualcosa avrebbe apportato altre novità alla trama. Ma non immaginavo quanto Ruth fosse fenomenale. Ho adorato quest'intrepida e orgogliosa ragazza più di quanto abbia fatto con Aileen; probabilmente ho apprezzato l'intero libro più del primo. E anche Adam non era male, anzi, se la gioca alla pari con Caleb (okay, forse ha qualche vantaggio). La relazione fra i due, all'inizio, e fatto d'odio, confusione e una riluttante attrazione fisica. L'odio di Adam era ovviamente dovuto alle sue visioni, alla sua convinzione del pericolo rappresentato da Ruth, per se stesso, i suoi adorati nipoti Liam e Nora e il resto del clan. Il fatto che abbia interpretato male la profezia è un errore per cui deve pagare, tanto nei confronti del clan quanto, e soprattutto, di Ruth. Secondo le usanze dei Berserker, diventa lo slave di Ruth, il suo schiavo, votato a proteggerla finché... ciò che lei prova per lui diventi qualcosa di forte abbastanza da liberarlo dal collare che lo costringe ad ubbidirle. Perdono o, beh, ci sono tutte le carte in regola perché sbocci l'amore.
Ma il terreno è arido, e va coltivato. Non è solo una questione fisica -istinti che si risvegliano in entrambi con una potenza sconcertante. La Cacciatrice è sempre accompagnata da un Signore degli animali, ruoli impersonati proprio dai due. In più, il noaiti non può lasciarsi andare ai sentimenti -oltre che per motivi personali, vista la sua infanzia- perché questi prosciugherebbero la sua energia, impedendo divinazioni, profezie e visioni. Ma in compagnia di Ruth, i poteri di Adam si rafforzano. Il modo in cui, agli occhi del lettore -e dei cattivi, come sempre-, sono predestinati l'uno all'altra è così ovvio che gli inghippi e i sentimenti tormentati che rendono tortuoso il loro percorso mi hanno fatto digrignare i denti per il fastidio. Insomma, solo un cieco non se ne accorgerebbe, e non dovrebbe nemmeno conoscere tutta questa roba soprannaturale. Da questo punto di vista, la trama sentimentale è simile al primo -nella traccia seguita, non certo nel modo in cui si sviluppa, cresce, cambia direzione o s'intreccia. Lui che non le crede, che la tratta male, stimolando nel lettore un senso di perversa voglia di vendetta che raggiunge il culmine nel momento in cui la verità mette lui in ginocchio, pronto per un'inevitabile punizione. E fra alti e bassi, spinti da e verso ogni direzione diversa, i due capiscono di non poter fare a meno l'uno dell'altro, che stare separati o con altre persone sarebbe intollerabile. Che guarirsi a vicenda è la cosa giusta.
Se facciamo un paragone col primo libro, preferisco senz'altro Adam e Ruth a Aileen e Caleb. Però, bisogna anche far notare che questa traccia è davvero molto, troppo, simile. E spero che il terzo riservi qualche sorpresa in questo.
Il fantasy gioca spesso col destino, l'inevitabilità di un incontro, l'ineluttabilità dell'avverarsi di un sogno, dello sbocciare di un sentimento, della presenza di ostacoli insormontabili. Elementi persistenti che qualcuno potrebbe reputare noiosi, che altri potrebbe appositamente cercare in un libro, non preoccupandosi tanto della loro assenza o presenza, quanto del modo in cui vengono usati. Lena Valenti sa senz'altro il fatto suo. Questa storia prende spunto da antiche culture e divinità norvegesi, guerrieri celti e creature soprannaturali vivide nel folklore mondiale. Il fascino della trama complessa sta proprio nell'abilità con cui l'autrice ha raccolto ogni informazione, tradotto ogni leggenda, superstizione, usanza in una solida base per un mondo paranormale di tutto rispetto, solenne, passionale e molto fisico, travolgente e a volte teatrale in modo eccessivo, è vero, ma comunque piacevole. In tutto ciò, si muovono personaggi intriganti che si distinguono per i loro doni eccezionali, forza e astuzia, sarcasmo e malizia, dal passato torbido e doloroso e presente confuso, impazzito, appassionante in certi casi, preludio di chissà quale futuro.
Il bello del romanzo sta nel fatto che stavolta conosciamo il nemico, ma non sappiamo ciò che ha in serbo, come agirà, e possiamo provare a prevederlo a piccoli passi. Tutto, dalla comparsa dei cattivi, ai loro piani, al rapporto fra i personaggi e alle loro evoluzioni è molto più dark, drammatico e teatrale, ma sicuramente passionale, rispetto al primo. Questo a partire dai personaggi principali -Adam e Ruth hanno molte grane per la testa, molte più di quante ne avessero i due prima di loro, e la lentezza con cui affrontano la situazione è stata una vera tortura-, per poi estendersi anche a quelli che, come Daanna, Menw, Cahal, Noah e altri, avranno un romanzo dedicato alla propria figura solo dopo. Una dopo l'altra, si susseguono aggiornamenti, rivelazioni, risvolti della trama che preparano il lettore e lo tengono sulle spine per il volume successivo, in un climax di tensione avvolto dallo stile coinvolgente, enigmatico e intenso dell'autrice.