Recensione: Il manuale del cacciatore di fantasmi – Ghost Hunters Team

Da Darksidex

Il manuale del cacciatore di fantasmi (pagg. 258, euro 17,00) edito da Mursia e realizzato dal Ghost Hunters Team, il più famoso gruppo di cacciatori di fantasmi italiani, è un vero e proprio viaggio nel mondo oscuro delle ombre. Si propone a tratti come vademecum esaustivo per appassionati e a tratti come approfondimento e racconto di diverse esperienze del Team: questo manuale è adatto a tutti, sia all’esperto che al neofita e, proprio per questo, riesce a divertire e allo stesso tempo ad appassionare nella lettura senza risultare noioso.
Il Ghost Hunters Team, divenuto popolare anche grazie alla trasmissione Mistero in onda su Italia 1, nasce nel 2009 con l’obiettivo di documentare, analizzare ed interpretare i fenomeni paranormali, e decide in questo volume di raccontarsi con sincerità e precisione toccando tutte le tappe fondamentali della sua vita e soprattutto della sua ricerca.
Nel manuale, corredato di foto in bianco e nero (e una parte centrale che documenta le indagini più note), troviamo varie sezioni dedicate ai diversi tipi di apparizioni, tra cui fantasmi, poltergeist, fuochi fatui, tulpas, demoni e possessioni, e anche alcune pagine che trattano le dinamiche, i metodi e le attrezzature per “catturarli”: questa parte in particolare è realizzata con precisione e va dai sistemi di videosorveglianza alle termocamere, fino ad arrivare ai rilevatori di campi elettromagnetici. Il GHT decide anche di fornirci alcune informazioni su come scovare fotomontaggi e vari falsi: si parte dalle truffe dei primi medium, fino ad arrivare alle manipolazioni fotografiche tramite programmi tipo Photoshop e oltre; questa sezione risulta valida anche per proteggerci dalle mistificazioni del settore internet, dove da sempre circolano bufale di livello colossale.
Per conoscere meglio i membri del Team abbiamo inoltre le biografie dei protagonisti e i racconti delle indagini più interessanti narrate in prima persona e in modo molto suggestivo: queste possono essere lette quasi come brevi racconti horror e sono fonte sicura di inquietudine, soprattutto le ricerche che riguardano le zone colpite dalla Prima Guerra Mondiale nelle gallerie di Ardena, vicino a Varese, e la storia che riguarda il castello di Trezzo sull’Adda.
Non manca inoltre una sezione intera sulle interpretazioni alternative e sui vari tentativi di spiegazione: qui il percorso si basa su esperienze note a livello internazionale ma comunque interessanti.
Molto azzeccata infine l’idea di far scrivere la prefazione a Federico Zampaglione, cantante dei Tiromancino ma anche regista horror di successo: ne risultano alcune pagine davvero ben riuscite ed interessanti che sono un ottimo antipasto per stuzzicare il lettore.
In conclusione de Il manuale del cacciatore di fantasmi stupiscono soprattutto la precisione e il vago sapore scientifico con cui sono organizzate le varie sezioni, in particolare la parte che riguarda i sistemi di sorveglianza e l’analisi dei fenomeni: dal punto di vista tecnico quello che viene utilizzato è spiegato in modo davvero particolareggiato, quasi fosse il funzionamento di un computer speciale.
Come in ogni indagine, libro o trasmissione sul paranormale che si rispetti si va in cerca di risposte ma molto spesso non si ricavano che spiegazioni non definitive se non ulteriori domande: in questi capitoli il Team non vuole darci una soluzione certa a problemi millenari, piuttosto fornirci le basi per poter fare un minimo di chiarezza su alcuni campi e allontanare la paura di quello che normalmente ci spaventa perché forse non conosciamo fino in fondo. In questo senso sapere e conoscere di più ci mette quasi in una posizione privilegiata rispetto all’ignoto.


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