Ad un corso Patricia conosce Andre e ne è subito attratta, prima ancora di sapere che si tratta del suo tutor riabilitativo. Questo non rappresenta un problema per lei ma lo è per Andre, ligio al dovere ed al suo ruolo anche se, a sua volta, attratto da lei.
Parallelamente, c'è Gia, un'adolescente tormentata a causa dell'abbandono materno, la rottura col primo amore ed il disagio col proprio corpo. Per caso si ritroverà sul palcoscenico, conoscerà così uno dei ragazzi più fascinosi della scuola e chissà...
Grazie ad un costume orientale che già conoscevo, Patricia capisce il messaggio che Andre da tempo le inviava ovvero che deve vivere il presente magari reinventandosi e smettendo di rimpiangere il passato.
Un po' per caso, Patricia trova la sua strada incrociando quella di Gia. La vita alla fine sarà stravolta per entrambe ma, almeno, sembra positivamente.
Questo romanzo si allaccia al precedente della stessa collana, Lovangeles, ma è autonomo, non si tratta di una vera e propria saga. Onestamente apprezzo i romanzi legati tra loro da un filo in cui i protagonisti di uno compaiono come personaggi secondari nell'altro.
Una lettura breve ma intensa, ovviamente piacevole, un concentrato di sentimenti e riflessioni come sempre.
Ho letto tutti i libri di Silvia e di certo non vedo l'ora che pubblichi il prossimo :).