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Non siamo più a Natale, certo, ma questa storia può essere letta e amata in ogni stagione.Si potrebbe pensare che il fulcro della narrazione sia il Natale (indotti dal titolo) e che quindi passata la festa, sia passato anche il momento per leggerlo. Ma non è così. La storia narrata è quella di Marguerite, un'anziana che vive da sola nella sua grande casa. I figli della donna sono lontani e tutto ciò che rimane tra le mura è il ricordo dei tempi andati.Con il tempo, Marguerite inizia a rifiutare il mondo, a rintanarsi in casa, temendo ogni cosa. Crede che il mondo sia un posto troppo pericoloso per lei e non esce più. Ma accade qualcosa che cambia la sua concezione e la rende libera. Non posso dirvi cosa, né chi porta luce nel suo cuore, vi svelerei tutto e vi priverei del gusto di leggerlo. Ma posso dirvi che ho amato questa storia. Con poche parole, dosate e delicate, ha raccontato un tema profondo e ha liberato un personaggio dalle proprie paure.Il Natale è presente, certo, ed è il pretesto grazie al quale Marguerite scoprirà che il mondo non è poi così tanto orribile.Veniamo alle illustrazioni. Pascal Blanchet mi ha incantata. Le ho adorate, perdendomi nei colori, nelle linee nette e nel gioco di luci e ombre che ha tenuto imbrigliati i miei occhi alle pagine. Considero Il Natale di Marguerite uno degli illustrati più belli del 2015 e non posso che consigliarvelo.Entrate in un punta di piedi nel mondo di Marguerite e respirate la bellezza di questa storia, resa mirabilmente dalle magnifiche illustrazioni.Cinque calamai sono più che meritati.
Un bacio d'inchiostro