Trama: Pietrogrado 1917. L’incendio rivoluzionario che sta per sconvolgere la Russia è ormai divampato nelle città principali e l’antica residenza degli zar, ormai sede del governo provvisorio, ma anche memoria di un passato non ancora tramontato, rappresenta l’ultimo baluardo da conquistare per accedere a un futuro fatto di incognite tutte da risolvere. Il 25 ottobre (calendario giuliano), data fatidica dell’assedio al Palazzo d’Inverno, si intrecciano i destini della Storia, ma anche quelli di un uomo e una donna che non avrebbero dovuto incontrarsi. Elena, infelice nobildonna tradita da tutti gli uomini che ha amato e Dimitri, un bolscevico fiero degli ideali su cui ha costruito la sua intera esistenza, lei acqua che scivola sulle rocce della tradizione aristocratica, lui fuoco che arde fiero per distruggere un’epoca di disuguaglianze e privilegi. Le loro due anime così diverse si scontrano nei giorni dell’odio e della rivolta, su sponde opposte, per caso, tra i marmi e gli arazzi di una villa saccheggiata. Tra loro solo un desolante abisso fatto di differenze sociali e culturali in apparenza incolmabili. A farli incontrare sono due simboli del passato, un uovo Fabergé e un carteggio che non deve finire nelle mani sbagliate. A tenerli uniti, loro malgrado, un sentimento che non può e non deve nascere, negato, soffocato dal dovere e dagli ideali e destinato a non vedere l’alba del cambiamento. Elena e Dimitri sono gli emblemi di due mondi inconciliabili, le due facce della rivoluzione, ma anche la personificazione di una Russia immensa, non sempre decifrabile in cui bene e male si confondono ai piedi della Storia, madre degli uomini che con una mano accarezza il passato, con l’altra afferra il futuro.
Recensione: “Il Palazzo d’Inverno” è un romanzo di Francesca Rossi. Ammetto che quando mi è stato proposto di leggere questo breve romanzo ero molto curiosa. La trama era intrigante, inoltre l’ambientazioni mi incuriosiva, poiché erano mesi che meditavo di leggere un romanzo ambientato nella Russia di inizio ‘900. Il romanzo narra le vicende legate alla Rivoluzione Russa che sconvolse il Paese nel 1917. I bolscevichi, forti della fuga dello Zar, assediano il Palazzo d’Inverno e così tutti i palazzi appartenenti ai nobili. Ed è proprio durante l’assedio di uno di questi palazzi che inizia la storia. Dimitri è un giovane bolscevico 22enne. Assieme alla sua banda viola la villa del conte Alekseij e di sua moglie Elena.
Però è costretto a lasciare in sospeso questa intrusione della vita intima della contessa perché devono andar via da quella villa: gli amici hanno rubato ciò che potevano ed era ora di cercare e depredare altrove. Così Dimitri porta con se le lettere, ripromettendosi di continuare a leggerle, ma lascia lì l’uovo, con l’intenzione di ritornare da solo, per evitare che esso finisse nelle mani sbagliate di chi non potesse apprezzarne il reale valore. Ed è proprio durante il suo ritorno solitario in villa che finalmente incontra la contessa Elena, una giovane donna di 28 anni, vittima del suo stato sociale e che Dimitri tanto aveva idealizzato, seppur solo attraverso la sua corrispondenza privata.
Ho scelto di assegnare 3 stelline, un voto equo, nella media e mi auguro di leggere presto il seguito di questo romanzo che, seppur breve, mi ha tenuto compagnia per un pomeriggio^^
Vi consiglio di leggere il Prequel "La presa del Potere", scaricabile gratuitamente sul sito della Casa Editrice, per poter conoscere meglio quest'autrice e saggiarne le doti narrative.
Isy