RECENSIONE Hieronymus “Harry” Bosch è un detective della polizia di Los Angeles. Un poliziotto della “vecchia scuola”, che ama il lavoro d’indagine e non si fida della tecnologia. Ama il jazz e la sua città. Hieronymus “Harry” Bosch è un personaggio creato nell’ormai lontano 1992 da Michael Connelly, una figura d’inchiostro che è stata capace di superare i confini cartacei per raggiungere l’immaginario dei lettori affezionati. Vent’anni di onorata carriera e diciassette romanzi (tre ancora inediti i Italia) che lo vedono assoluto protagonista.
Lo scorso maggio la Piemme Edizioni ha pubblicato Il respiro del drago, ultima (almeno per noi italiani) fatica letterario di Connelly. L’autore americano ha cercato di costruire una trama diversa dal solito. Non la consueta indagine poliziesca, ma un intrigo internazionale che coinvolge direttamente le persone più care nella vita del detective. Tra Los Angeles e Hong Kong, Bosh dovrà vedersela con criminali pericolosi, in una corsa contro il tempo che mieterà molte vittime.
Per il lettore che si avvicina per la prima volta alle opere di Connelly, Il respiro del drago è un romanzo molto godibile, che coinvolge, entusiasma e sorprende. Per chi, invece, è un appassionato delle avventure del detective losangelino, risulta subito chiaro che Il respiro del drago è un tentativo che l’autore compie per cercare di offrire al lettore qualcosa di nuovo. Un intento lodevole che però lo scrittore non riesce a realizzare nel migliore dei modi. Se da una parte la trama è molto avvincente, dall’altra ha il difetto di risultare molto disomogenea. I capitoli ambientati a Hong Kong sono troppo slegati dal resto della storia e la struttura narrativa sembra essere troppo basata sulle coincidenze. Dal punto di vista della verosimiglianza, l’intreccio è credibile, ma per tutti quelli che sono abituati alle complesse trame di Connelly, Il respiro del drago apparirà fin troppo semplice.
Nonostante questi difetti è bene comunque precisare che lo stile dell’autore garantisce un buon livello letterario e, anche se non è sicuramente uno dei migliori della serie, il romanzo rimane un ottimo thriller, ben al di sopra di gran parte dei libri dello stesso genere. Nota conclusiva dedicata alla continuity che lega i romanzi di Michael Connelly. È bene precisare che Il respiro del drago è un libro autoconclusivo che può essere letto singolarmente. Durante l’evolversi della storia sono presenti dei piccoli riferimenti a precedenti avventure di Bosh, ma questi dettagli non sono mai determinanti per la comprensione dei fatti.
LA SERIE
- 1992 - La memoria del topo (The Black Echo), Piemme
- 1993 - Ghiaccio nero (The Black Ice), Piemme
- 1994 - La bionda di cemento (The Concrete Blonde), Piemme
- 1995 - L'ombra del coyote (The Last Coyote), Piemme
- 1997 - Musica dura (Trunk Music), Piemme
- 1999 - Il ragno (Angels Flight), Piemme
- 2001 - Il buio oltre la notte (A Darkness More Than Night), Piemme
- 2002 - La città delle ossa (City of Bones), Piemme
- 2003 - Lame di luce (Lost Light), Piemme
- 2004 - Il poeta è tornato (The Narrows), Piemme
- 2005 - La ragazza di polvere (The Closers), Piemme
- 2006 - Il cerchio del lupo (Echo Park), Piemme
- 2007 - La città buia (The Overlook), Piemme
- 2009 - Il respiro del drago (Nine Dragons), Piemme