In una fredda giornata d’inverno, l’ispettore Hartman e l’agente Maria Wern vengono convocati per risolvere il caso più efferato e inquietante che abbiano mai visto: nelle campagne vicino a Kronköping è stato ritrovato un cadavere appeso a un albero e trafitto da una lancia. Accanto all’uomo ci sono anche i corpi senza vita di alcuni animali. Un crimine davvero singolare, che fa pensare a un sacrificio rituale, collegato alla mitologia nordica. Un omicidio inspiegabile, che ricorda un delitto simile avvenuto a Uppsala ben nove anni prima. Come sono collegati tra loro i due casi? Per scoprirlo, Maria si lancerà nelle indagini, ma sarà risucchiata in una spirale fatta di strani indizi che rischiano di compromettere la sua carriera e interferire con la sua vita privata..
RECENSIONE
“Io, non trovo più piacere nel mondo di Midgard, il mondo degli uomini. Ho avuto la mia vendetta. Una vita per una vita. Ho salvato il mio onore, la mia dignità. Da Odino, Odino stesso, sarò elevata a dea tra gl Asi. Il mio nome sarà VAR e la mia residenza l’Asgard”
"Il sacrificio”, romanzo d’esordio della talentuosa Anna Jansson, conquista lentamente il lettore pagina dopo pagina, dialogo dopo dialogo. La sua protagonista, così magistralmente descritta, è Maria Wern: una giovane poliziotta, madre di famiglia e moglie che come molte donne si impegna duramente per conciliare la vita privata con quella lavorativa. Una suocera invadente e un marito che spesso ha dei veri e proprio colpi di testa (scambiare l’unica macchina di famiglia con una poiana impagliata, con la coda pure rotta, farebbe impazzire qualunque moglie) non aiuteranno la nostra protagonista nell’indagine che dovrà affrontare e che metterà a dura prova la sua fiducia in se stessa, le sue capacità investigative e i suoi affetti più cari.
Attraverso uno stile narrativo lucido e lineare Anna Jansson ci trasporta nella fredda provincia Svedese a ridosso delle festività natalizie, quando l’innevato paesaggio da cartolina viene orribilmente trasfigurato da un omicidio dal vago sapore rituale. Per Maria Wern e i suoi colleghi di lavoro comincia un’indagine molto complessa, dal quale il passato riemerge con violenza insieme a segreti mai svelati. Davanti ai loro occhi si dipanerà un'indagine che toccherà profondamente la loro vita e le loro credenze. La scelta del killer di attuare un omicidio così teatrale metterà subito in difficoltà i poliziotti che saranno costretti a chiedere aiuto di un professore specializzato in mitologia nordica e a riaprire un caso ormai chiuso che presenta molte similitudini con l’omicidio su cui stanno indagando.
Il cattivo che presenta porta con sè un bagaglio di fragilità, dolore, rancore, rimorso e pazzia che vengono poi espressi attraverso gli omicidi che compie: atti premeditati e folli, ma che mostrano una forza, una motivazione profonda che è raro riscontrare in libri dello stesso genere. La scrittrice nel corso della vicenda decide inoltre di far cadere un velo sulle scelte politiche ed etiche della società svedese: mostra con efficacia un mondo nascosto di cui nessuno ama parlare e costringe il lettore a valutare il ruolo che la società ha nel generare determinati comportamenti alienanti.
Il libro si presenta decisamente scorrevole sebbene la scelta dell’autrice di attingere a piene mani nell’intricato mondo della mitologica nordica, di facile comprensione nei paesi scandinavi, risulta ostica e complessa ad un lettore legato ad un altro impianto mitologico.
Il realismo nello stile narrativo dell’autrice è di sicuro una delle sue qualità di maggior rilievo, caratteristica che si mostra durante tutto il corso della vicenda permettendo al lettore di entrare in stretto contatto non solo con le vicende e la psicologia dalla protagonista ma anche dell’omicida.
Sebbene “Il sacrificio” si dimostri una piacevole lettura e porti con sè il desiderio di scoprire nuove avventure della sua protagonista, presenta comunque dei difetti probabilmente imputabili all’inesperienza dell’autrice che non riesce infatti a caricare di suspense alcuni momenti topici della trama e ad un finale fin troppo affrettato. Leggere questo libro può risultare disorientante specialmente in questo periodo in cui i thriller di autori svedesi sono di grande richiamo. “Il sacrificio” presenta infatti tutte le caratteristiche tipiche di questo filone, ma meno enfatizzate rispetto ad altre letture simili. A sua discolpa c’è da rilevare che in patria è stato pubblicato diversi anni prima che questo genere prendesse piede anche nel resto d’Europa.
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