Recensione: Il sogno del maratoneta

Creato il 18 maggio 2012 da Annalisaemme @annalisaemme
Questa recensione è opera della runner Cristiana, che in quanto appassionata di questo sport, ha approfondito una vicenda che merita il giusto spazio anche qui da Tiffany's...

Il sogno del maratoneta di Giuseppe Pederiali
Prezzo di copertina: € 16,60
Editore: Garzanti
Collana: Elefanti bestseller
Pagine: 276
Formato: Tascabile
Lingua originale: Italiano
Genere: Romanzo, Narrativa moderna
«Io non sono il vincitore della maratona. Invece, come dicono gli inglesi, io sono colui che ha vinto e ha perso la vittoria.»
Dorando Pietri, «Corriere della Sera», 30 luglio 1908
Dopo più di due ore di corsa il traguardo si avvicina, mancano solo pochi metri ma il maratoneta che sta vincendo la corsa è sfinito, incespica, cade. Due giudici lo incitano, lo sorreggono. Anche se arriva primo, verrà squalificato, con un verdetto che suscita l'indignazione generale. Quasi nessuno ricorda chi vinse la medaglia d'oro della maratona alle Olimpiadi di Londra del 1908, ma cent'anni dopo tutti ricordano il nome di quell'eroe sfortunato, premiato con una coppa dalla regina d'Inghilterra, commossa dal suo destino e sollecitata da Conan Doyle, il giornalista-scrittore «padre» di Sherlock Holmes. Ma la vita avventurosa di Dorando Pietri non è tutta racchiusa in quell'episodio, anzi. Il piccolo garzone di pasticceria, che faceva le consegne sempre di corsa, è infatti il protagonista di una vita ricca di episodi romanzeschi, di glorie e sconfitte, di determinazione e passione, di piccole follie e grande buon senso. Nel Sogno del maratoneta Giuseppe Pederiali racconta in forma di romanzo l'epopea di questo straordinario campione, generoso e ingenuo, ostinato e sentimentale, indimenticabile protagonista di un sport fin troppo simile a quello attuale, con star mondiali ed enormi guadagni, tentativi di doping e tournée oltreoceano, sfide memorabili e pause di solitudine. Soprattutto, Il sogno del maratoneta è l'affettoso omaggio a un piccolo grande italiano conosciuto in tutto il mondo, celebrato campione dell'atletica che per gli emigrati nelle Americhe divenne il simbolo di un'Italia che sapeva farsi valere.

Olimpiadi di Londra 1908: cinquantacinque uomini pronti sulla linea di partenza aspettano lo sparo d’inizio della maratona: la più avvincente, la più spettacolare e la più dura delle gare olimpiche. La posta in gioco è alta: una medaglia olimpica resa ancora più prestigiosa perché sarà proprio Sua Altezza Reale la regina Alessandra a consegnarla al vincitore, all’uomo che correrà in meno tempo la distanza tra il Castello dei Windsor e lo Stadio di Londra. Tanti i favoriti, famosi in tutto il mondo, ma a sorpresa il primo ad entrare nello stadio, sfinito e barcollante, è un italiano quasi sconosciuto di piccola stazza, con due lunghi baffi che tiene in mano una spugna imbevuta di aceto emiliano. E’ Dorando Pietri che durante tutta la corsa annusa i profumi di casa che gli danno la forza di correre sempre più forte, di raggiungere e superare i grandi campioni. E’ lui il vincitore della Maratona, ma quella vittoria tanto sudata e desiderata gli viene clamorosamente subito negata. Pietri viene squalificato perché è stato sorretto dai giudici durante gli ultimi metri di gara, quando la fatica gli impediva di raggiungere il traguardo. Nessuno si ricorda il nome del vincitore, ma cent’anni dopo tutti ricordano il nome di Dorando Pietri protagonista di questa disavventura che lo consacra campione famoso anche oltreoceano. Giuseppe Pederiali,c on il suo talento naturale del narratore autentico, fa piacevolmente girare il mondo con quel piccolo grande italiano di nome Dorando. Campione generoso e ingenuo, di origini contadine si distinse sempre per il suo coraggio e la sua semplicità, destreggiandosi con abile umiltà in uno sport, già allora contaminato da tentativi di doping, enormi guadagni e sfide avvincenti.
Durata totale della lettura: quattro giorniBevanda consigliata: tisana alla liquirizia
Età di lettura consigliata: dai 20 anni

Da leggere trattenendo il respiro, quasi si stesse correndo insieme a Dorando Pietri!
Giuseppe Pederiali è nato a Finale Emilia e vive a Milano. Per Garzanti ha pubblicato la serie di romanzi con protagonista l'ispettore di polizia Camilla Cagliostri: Camilla nella nebbia, Camilla e i vizi apparenti, Camilla e il Grande Fratello, Camilla e il Rubacuori, oltre a Marinai, L'osteria della fola (Premio Chiara 2002, Premio Dessì 2002), Il paese delle amanti giocose, Il sogno del maratoneta e La vergine napoletana, con cui ha vinto il Premio Alessandro Manzoni 2009 per il romanzo storico. I suoi libri sono tradotti in Germania, Inghilterra, Russia, Francia e Giappone. Il suo sito è www.giuseppepederiali.it.

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