Recensione "Il Sostituto" di David Nicholls

Creato il 09 luglio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Gabriella Parisi

Cari lettori, vi parliamo oggi del secondo romanzo di David Nicholls, The UnderstudyIl Sostituto —, recentemente ripubblicato da Beat (Sonzogno lo aveva pubblicato nel 2007 con il titolo Un colpo di fortuna) dopo il grande successo internazionale di Un giorno, il romanzo dello stesso Nicholls — edito da Neri Pozza — da cui è stato tratto l’omonimo film con Anne Hathaway e Jim Sturgess, per la sceneggiatura dello stesso Nicholls.
Autore: David Nicholls Titolo: Il Sostituto Titolo Originale: The Understudy Traduzione di Stefano Bortolussi Casa Editrice BEAT Pagine 416 Prezzo: € 9,00 Data Pubblicazione: Giugno 2012 Trama: Stephen C. McQueen non è soltanto un giovane dal nome sfortunato (guai a essere battezzati come le celebrità!), ma è anche preda di sogni e ambizioni spropositate. Si è messo in testa di fare l'attore e, poiché non ci riesce, fa l'understudy, il sostituto, colui che viene buono per qualsiasi ruolo muto (il cadavere o il fantasma mascherato, nel romanzo) e che dev'essere pronto a sostituire il protagonista sapendo a memoria tutte le sue battute. Peccato che il protagonista sia Josh Harper, una specie di superuomo metrosexual, giovane, bello, ricco, felice e sposato con una donna meravigliosa, sexy e intelligente, della quale Stephen McQueen, naturalmente s'innamora senza scampo. Sembrerebbe che al nostro eroe non resti che macerarsi nell'invidia. Il destino, tuttavia, ha in serbo una stupefacente, inaspettata sorpresa...
RECENSIONE Il destino di Stephen C. McQueen è segnato dal suo nome fin dalla nascita.

«Ciao! Questo è il mio buon amico Steve McQueen» «Non quel Steve McQueen!» «Con il PH».

Queste battute si ripetono nel libro infinite volte — tanto che anche noi, al pari di Stephen, ne siamo nauseati. Ora, se un bravo ragazzo inglese, proveniente dall’Isola di Wight, scegliesse di fare qualsiasi altro mestiere al mondo, la cosa potrebbe sembrare divertente, o comunque non tanto esasperante come accade al ‘nostro’ Steve McQueen che, invece, fa l’attore, o almeno tenta di farlo! Steve è destinato ad essere sempre il secondo, il sostituto. Stephen arranca fra comparsate e spettacoli per bambini — di cui si vergogna, sebbene siano proprio quelli che gli permettono si sopravvivere —, ma, soprattutto, attende pazientemente il suo “colpo di fortuna”, il giorno in cui l’attore del momento, Josh Harper, non si presenterà in teatro e Stephen potrà sostituirlo nel ruolo di Lord Byron nella commedia “Malvagio, folle e pernicioso a conoscersi”, mentre invece si limita a fare lo spettro, che attraversa la scena alla fine dello spettacolo. Josh Harper è l’icona di tutto ciò che Stephen vorrebbe, ma non riesce ad essere: è stato votato come il dodicesimo uomo più sexy del mondo, è ricco, ha recitato in grandi produzioni Hollywoodiane, ha vinto premi, è sposato con una donna bellissima… Stephen lo vorrebbe sostituire in tutto, non solo sulla scena. Invitato da Josh alla sua festa di compleanno, Stephen avrà l’amara sorpresa di essere stato chiamato in qualità di cameriere e non di ospite. Ma da bravo attore recita la sua parte, muovendosi fra invitati più o meno noti, più o meno fatti, più o meno egocentrici. Stephen è una mosca bianca fra essi, tanto che Nora, la moglie di Josh, sceglie proprio lui per trascorrere i momenti migliori della festa, cominciando un rapporto di amicizia con il ‘sostituto’ del marito, che inizierà pian piano a innamorarsi della bella americana. L’unico ruolo in cui Stephen è davvero protagonista è quello di padre. In quel caso è lui ad avere un sostituto, Colin, il nuovo marito di Alison, la sua ex. E Sophie, sua figlia — una ragazzina incredibilmente matura per i suoi sette anni —, riesce a fargli percepire l’importanza del suo ruolo.

Sophie era l’unica cosa assolutamente buona che avesse mai fatto, e lui avrebbe voluto presentarsi a lei come una scatenata forza vitale, un’alternativa irriverente, povera ma amabilmente eccentrica al suo rozzo e triste patrigno. Avrebbe voluto essere esagerato, anche se in realtà si sentiva solo dimesso. Era chiaro che Sophie non era convinta: ne avvertiva la tensione. L’interpretazione non stava funzionando.

Arriva un certo punto della vita in cui una persona si chiede se quel che sta facendo è ciò che sa fare meglio o, comunque, se è qualcosa che sa fare bene, qualcosa che la fa sentire soddisfatta. Talvolta si è convinti — testardamente — che sia così e ci si ostina a vivere una vita piena di delusioni.

Con improvviso orrore pensò che Sophie sarebbe potuta crescere senza avergli mai visto fare alcunché di meraviglioso, o anche soltanto decente.

Un romanzo tragicomico, narrato con la forza narrativa di un grande sceneggiatore. Una storia d’amore vista attraverso la sensibilità maschile. Il protagonista non è un eroe, ma un uomo comune, frustrato, pieno di istinti umani anche bassi, che ce lo fanno sentire vicino. Infatti, sebbene il narratore sia esterno, il punto di vista è talmente focalizzato su Steve che talvolta restiamo spiazzati nel ritrovarci davanti alla terza persona. Proprio perché filtrato dalla prospettiva di Steve, Josh risulta essere ancora più ‘stronzo’ di quanto non sia in realtà, la summa di tutte le caratteristiche negative che si possono attribuire a un attore di successo.

«Te lo giuro, il novanta, no, il novantacinque per cento delle volte sono fedele al cento per cento. Ma di tanto in tanto la vocina nella mia testa, la Vocina Buona, be’, diventa, come dire… molto… sommessa. Il fatto è, Steve, che ho scoperto che è incredibilmente difficile essere anche leggermente famosi senza diventare un po’ stronzi. Un’altra birra? »

Questo romanzo parte senz’altro da una base autobiografica: anche Nicholls ha fatto l’attore prima di dedicarsi alla scrittura. Poi, quando ormai aveva dato una svolta alla sua vita e gli è stato chiesto di recitare come comparsa in Un giorno, ha preferito rinunciare. Come mai? Forse — a un certo punto della sua vita — si è reso conto che le parole pronunciate da Alison erano vere anche per lui?

«Penso che sia un’ottima filosofia: trova la cosa in cui sei bravo e falla con tutto il cuore. Però Stephen, la tua non è questa. Ti guardo e non vedo un uomo che ha trovato il segreto della felicità. Vedo un uomo spaventato, frustrato e amareggiato, questo sì, ma non felice. E la ragione è che non vivi nel mondo reale, Stephen. Se fossi più giovane non ci sarebbero problemi, ma non puoi startene lì ad aspettare un miracolo, sperando che la fortuna giri. Non funziona così, succede solo al cinema. Non puoi dare la colpa alla sfortuna. La fortuna non gira, a patto che non sia tu a farla girare. Devi assumere il controllo della tua vita. Fa’ qualcosa di saggio, una volta tanto».

David Nicholls ha trovato una cosa in cui è bravo e la fa con tutto il cuore: scrivere.
L'AUTORE:
David Nicholls ha studiato da attore prima di dedicarsi alla scrittura. Autore televisivo, ha lavorato con la BBC realizzando adattamenti shakespeariani e numerose serie di successo, ottenendo due nomination per i BAFTA Awards. Il suo primo romanzo, Starter For Ten (Le domande di Brian - 2004), è diventato un film, Il quiz dell'amore, e il secondo, The Understudy, è in attesa di trasposizione cinematografica. Un giorno, uscito nel giugno 2009, ha ricevuto uno straordinario successo di critica ed è stato per moltissime settimane nella classifica dei bestseller. Nicholls ha firmato anche la sceneggiatura del film omonimo con Anne Hathaway e Jim Sturgess (regia di Lone Scherfig) e sta lavorando al suo quarto romanzo e alla trasposizione cinematografica di Great Expectations di Charles Dickens (con Helena Bonham Carter, Ralph Fiennes e Rob Coltrane, regia di Mike Newell), che dovrebbe uscire a Novembre 2012. Sito Autore 


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